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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11316 del 30 marzo 2006
«Deve ritenersi validamente effettuata la comunicazione dell'avvenuta elezione di domicilio, da parte dell'imputato, presso il difensore, anche nel caso in cui l'atto contenente detta elezione, con sottoscrizione autenticata dal difensore, venga da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33085 del 5 agosto 2003
«L'art. 162, comma 1 c.p.p. richiede che la dichiarazione di elezione di domicilio sia raccolta a verbale o sia spedita per telegramma o per lettera raccomandata con firma dell'imputato autenticata dal notaio o dal difensore. Ne consegue che non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5111 del 21 aprile 1999
«Dopo che l'imputato abbia già eletto domicilio, la nuova elezione non può essere fatta informalmente nell'atto di appello sottoscritto personalmente, dato che la revoca della prima elezione deve essere effettuata nella forma prescritta, cioè con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3052 del 5 marzo 1999
«In tema di notifiche, il fatto che rende inidoneo il domicilio dichiarato dall'imputato ex art. 161 c.p.p. non comporta l'effetto automatico di esentare il medesimo dall'onere di comunicare il mutamento di domicilio, spettando comunque...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1199 del 29 gennaio 1999
«La elezione di domicilio è un atto personale a forma vincolata, da compiersi esclusivamente secondo le modalità indicate nell'art. 162 c.p.p. Per conseguenza non può riconoscersi validità ed efficacia alla elezione di domicilio fatta presso il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13682 del 28 dicembre 1998
«Atteso il disposto di cui all'art. 162 c.p.p., secondo cui la dichiarazione e l'elezione di domicilio, come pure ogni loro successivo mutamento, debbono essere comunicati dall'imputato all'autorità procedente «con dichiarazione raccolta a verbale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2417 del 26 febbraio 1998
«Qualora l'imputato eserciti la facoltà, riconosciutagli dall'art. 161 c.p.p., di dichiarare o eleggere un nuovo domicilio con dichiarazione resa dinanzi ad organi della polizia giudiziaria, incombe su di lui l'onere di trasmettere tempestivamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1946 del 28 febbraio 1997
«In materia di comunicazione del domicilio dichiarato o eletto (art. 162 c.p.p.), l'omessa autenticazione della sottoscrizione prescritta dal primo comma dell'articolo citato, determina la nullità assoluta — per i suoi effetti sull'intervento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11924 del 25 novembre 1994
«Una volta effettuata una valida dichiarazione di domicilio da parte dell'imputato, ove a questa non segua una dichiarazione di domicilio diversa, correttamente le notificazioni vengono effettuate mediante consegna al difensore, a nulla rilevando...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5280 del 5 maggio 1994
«L'istituto della elezione di domicilio è stato introdotto nell'ordinamento per consentire all'autorità giudiziaria di individuare un recapito certo e al destinatario di assicurarsi una tempestiva e sicura ricezione di atti. Ne consegue che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7941 del 23 agosto 1993
«Non sussiste nullità del decreto di citazione a giudizio in appello notificato al precedente domicilio dell'imputato, quando la comunicazione del nuovo domicilio sia pervenuta alla cancelleria del giudice di appello il giorno stesso della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7569 del 3 agosto 1993
«Nel caso in cui l'imputato abbia omesso di comunicare il mutamento del domicilio dichiarato, deve ritenersi comunque valida la notificazione effettuata non ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 161 c.p.p. ma al domicilio effettivo dell'interessato,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10414 del 17 luglio 1990
«Ciò che caratterizza l'atto pubblico fidefaciente è, oltre all'attestazione di fatti appartenenti all'attività del pubblico ufficiale o caduti sotto la sua percezione, la circostanza che esso sia destinato ab initio alla prova, ossia precostituito...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7545 del 11 giugno 1999
«In tema di notificazione all'imputato, la dichiarazione o l'elezione di domicilio hanno efficacia dalla data in cui pervengono all'autorità procedente. Pertanto la notifica è legittimamente eseguita al domicilio precedente quando la comunicazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 306 del 10 gennaio 2007
«Avuto riguardo al disposto di cui all'art. 164 c.p.p., secondo cui « la determinazione del domicilio dichiarato o eletto è valida per ogni stato e grado del procedimento salvo quanto è previsto dagli artt. 156 e 613 comma secondo» l'elezione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7412 del 1 marzo 2006
«In fase di esecuzione devono considerarsi estese al soggetto interessato, in quanto praticabili, tutte le garanzie previste per l'imputato nel procedimento di cognizione; conseguentemente anche le notifiche devono essere eseguite con l'osservanza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4114 del 1 febbraio 2010
«Il provvedimento che dichiara la latitanza presuppone il verbale di vane ricerche, che la polizia redige a seguito della mancata esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare, indicando in modo specifico le indagini svolte nei luoghi in cui si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14712 del 10 aprile 2001
«A differenza di quanto si verifica con riguardo agli avvisi destinati al difensore, la notificazione di atti diretti al latitante il quale sia assistito da due difensori può validamente essere effettuata mediante consegna anche ad un solo soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22823 del 14 maggio 2004
«In tema di notificazioni all'imputato interdetto, l'omissione anche di uno solo degli adempimenti previsti dall'art. 166 c.p.p. — per il quale dette notificazioni devono eseguirsi sia presso il tutore che nei confronti dell'interessato —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1380 del 6 aprile 2000
«Atteso il disposto di cui all'art. 166 c.p.p., secondo il quale, nel caso di imputato interdetto, le notificazioni vanno effettuate, oltre che a lui, nelle forme previste dagli articoli precedenti, anche presso il tutore, l'omissione anche di uno...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11792 del 28 dicembre 1993
«Poiché l'art. 167 c.p.p. prescrive che per le notificazioni a soggetti diversi da quelli indicati negli articoli precedenti si osservano le disposizioni dell'art. 157 stesso codice, le notifiche al difensore dell'imputato non devono essere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3215 del 11 febbraio 1998
«In tema di notificazioni in materia penale, l'omissione della indicazione, nella relazione di notifica, delle ricerche effettuate dall'ufficiale incaricato, così come la stessa omissione delle ricerche, non dà luogo ad alcuna nullità della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10095 del 3 ottobre 1995
«Qualora il decreto di citazione a giudizio di un imputato, che non risulti coniugato, venga notificato mediante consegna alla moglie convivente, come attestato dall'ufficiale giudiziario nella relata, e qualora questa non contenga l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1140 del 3 agosto 1992
«La mancanza, nella copia dell'atto notificato ex art. 157, ottavo comma, c.p.p. e destinata all'interessato, dell'attestazione - da parte dell'ufficiale giudiziario - dell'avvenuta affissione dell'avviso di deposito dell'atto è effetto normale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 30600 del 14 luglio 2004
«In tema di notificazioni all'imputato all'estero, le ricerche che, ai sensi dell'art. 169, comma 4, c.p.p., debbono essere disposte prima dell'eventuale pronuncia del decreto di irreperibilità non possono avere ambito più esteso di quello previsto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24695 del 31 maggio 2004
«In tema di notifica all'imputato all'estero, la notifica del primo atto (nella specie l'atto di chiusura delle indagini preliminari ex art. 415 bis c.p.p.) avvenuta a mani proprie in Italia, contenente l'invito previsto dall'art. 161, comma primo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5611 del 2 dicembre 1999
«Allorché l'imputato si trovi detenuto all'estero (nella specie in attesa di estradizione), la notifica dell'avviso dell'udienza fissata per la trattazione del riesame della misura di coercizione personale è ritualmente eseguita mediante consegna...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2336 del 3 marzo 1992
«Ai fini dell'obbligatorietà della notificazione all'imputato, ai sensi dell'art. 169 c.p.p., nel caso in cui risulti precisa notizia del luogo di dimora all'estero della persona nei cui confronti si deve procedere, per «dimora» deve considerarsi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 15002 del 13 aprile 2011
«La spedizione della raccomandata con avviso di ricevimento all'imputato all'estero, in vista delle notificazioni da compiersi, non richiede tra gli adempimenti di rito quello, tipico delle notificazioni a mezzo posta, della specificazione, quando...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45522 del 9 dicembre 2008
«Le forme prescritte dall'art. 169 c.p.p. per le notificazioni all'imputato all'estero non sono tassative, qualora specifiche convenzioni internazionali consentano una diretta presa di contatto da parte dell'autorità dello Stato estero con il...»