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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 8 giugno 1999
«In siffatta ipotesi la custodia, l'amministrazione e la vendita delle cose pignorate devono essere compiute dall'ufficio giudiziario e il giudice dell'esecuzione deve assicurare che il creditore pignoratizio possa esercitare il diritto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 528 del 5 marzo 1996
«La sospensione condizionale dell'esecuzione della pena, è istituto ordinariamente attinente al processo di cognizione, in quanto in esso il giudice ha tutti gli elementi necessari di valutazione per formare il suo convincimento. Intervenuta...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 670 del 26 marzo 1994
«Pur in assenza di una esplicita disposizione come quella dettata, in tema di requisiti della sentenza, dall'art. 546 c.p.p. che sanziona con la nullità il difetto o l'incompletezza del dispositivo, non può escludersi la sussistenza di analogo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 30 giugno 1998
«Ne consegue che, mancando la riproduzione fonografica o audiovisiva dell'interrogatorio o in assenza delle previste forme alternative ad essa, l'atto è colpito dalla sanzione di inutilizzabilità sia nei confronti della persona che lo rende, sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1749 del 2 luglio 1993
«In particolare, non è applicabile la disciplina del reato continuato ex art. 671 c.p.p. sul solo presupposto dell'esistenza di un medesimo disegno criminoso, essendo necessario: a) che l'applicazione della disciplina del reato continuato sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18070 del 16 aprile 2003
«In tema di procedimento di esecuzione, l'avviso di fissazione dell'udienza camerale, pur in assenza di un'esplicita previsione, deve contenere l'oggetto del procedimento, anche in forma succinta o con riferimento ad atti già a conoscenza delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1730 del 1 settembre 1999
«Nel procedimento di esecuzione, in quanto procedimento in camera di consiglio, non è prevista possibilità di sospensione o di rinvio in caso di legittimo impedimento del difensore; tale istituto si applica, infatti, in via esclusiva, nel...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7551 del 27 giugno 1998
«Ne consegue che il giudice di appello — svolgendo un'attività puramente ricognitiva e non discrezionale o valutativa e senza, pertanto, contravvenire al divieto di «reformatio in peius — ha il potere, anche se l'impugnazione sia stata proposta dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2443 del 24 settembre 1996
«A norma dell'art. 224 comma secondo, il giudice dispone la citazione del perito e la comparizione delle persone sottoposte al suo esame, ed adotta tutti gli altri provvedimenti che si rendono necessari per l'esecuzione delle operazioni peritali;...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33361 del 4 ottobre 2002
«L'inosservanza delle formalità di documentazione previste dall'art. 141 bis c.p.p. determina l'inutilizzabilità dell'interrogatorio solo nel caso in cui l'imputato si trovi in stato di detenzione, dovendosi intendere tale condizione nel senso di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48469 del 30 dicembre 2008
«La necessità che l'ordinanza cautelare emessa nei confronti di una persona straniera, della quale risulti dagli atti la mancata conoscenza della lingua italiana, sia tradotta immediatamente in una lingua a lui nota, non implica che tale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34444 del 22 settembre 2001
«Dalla mancata convalida del fermo non discende, stante l'assenza di una espressa previsione legislativa, l'inutilizzabilità o la nullità degli atti d'indagine compiuti dalla polizia giudiziaria in costanza di esecuzione della misura pre-cautelare....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25688 del 20 maggio 2004
«L'ordine di esecuzione della pena detentiva emesso dal P.M. nei confronti dello straniero alloglotta deve essere tradotto, a pena di nullità, in lingua a lui nota, a meno che non risulti dagli atti del procedimento che egli comprendesse la lingua...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3043 del 7 giugno 2000
«Alla luce di una lettura costituzionalmente orientata dall'art. 143 c.p.p., quale suggerita dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 10 del 1993, deve ritenersi che anche l'ordine di esecuzione della pena detentiva emesso dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 843 del 27 maggio 1995
«Anche l'ordine di esecuzione della pena emanato ai sensi dell'art. 656 c.p.p. è soggetto alle disposizioni di cui all'art. 143 stesso codice in materia di traduzione degli atti destinati allo straniero che non conosca la lingua italiana. La...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5502 del 4 giugno 1996
«Non sono necessari perciò specifici raggiri né che i vizi della cosa consegnata siano occulti, ma è sufficiente la malafede nella esecuzione del contratto. (Nell'affermare il principio di cui in massima la Corte ha precisato che l'imputato non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1298 del 4 giugno 1992
«Il principio vigilantibus iura succurrunt , alla base del disposto tanto dell'art. 149, quinto comma, c.p.p., quanto dell'art. 294, quarto comma, dello stesso codice, impone al difensore di fiducia una volta notiziato dell'esecuzione di una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22745 del 7 giugno 2011
«L' impossibilità della notificazione al domicilio eletto che ne legittima l'esecuzione presso il difensore di fiducia, secondo la procedura prevista dagli art. 161, comma quarto e 157 comma ottavo bis, c.p.p., può essere integrata anche dalla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15 del 22 maggio 1998
«Ne consegue che non sono sottratte al regime di nullità proprio delle notificazioni eseguite personalmente dall'ufficiale giudiziario attività particolari dell'ufficiale postale che, pur non in tutto coincidenti con quelle dell'ufficiale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16717 del 10 aprile 2003
«In tema di esecuzione, a fronte di una contestazione circa la regolarità della notifica dell'estratto contumaciale, il giudice, mancando la possibilità della verifica degli atti per essere stato smarrito il fascicolo processuale, non può ritenere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1534 del 13 aprile 1996
«L'esecuzione della libertà vigilata, in conseguenza dell'unificazione di più misure di sicurezza della medesima specie, applicate, con sentenze penali di condanna, per fatti commessi in tempi diversi, è correttamente disposta, ai sensi degli artt....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3741 del 14 luglio 1999
«Tali adempimenti, raccordandosi con quelli espletati dall'organo notificatore, formano un'unità indissolubile, finalizzata alla conoscenza legale dell'atto da parte dell'interessato e nessuna presunzione può supplire alla loro assenza. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4497 del 15 aprile 1998
«In tema di misure coercitive applicate ex art. 714 c.p.p. ai fini della estradizione per l'estero, è inapplicabile la normativa generale circa i termini di durata delle misure, di cui agli artt. 303 e 308 c.p.p., essendo tale materia regolata, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9376 del 19 ottobre 1993
«Infatti, con l'espressione «notificazione disposta» l'art. 162, quarto comma, c.p.p. (e, l'art. 171, quarto comma, c.p.p. 1930) indica le notificazioni in corso di esecuzione, che sono da ritenere quelle per le quali abbia già avuto inizio l'iter...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10414 del 17 luglio 1990
«La locuzione «notificazioni disposte» equivale a «notificazioni in corso di esecuzione», che non siano state cioè ancora eseguite al momento della comunicazione del mutamento del domicilio, pur dopo che gli atti siano stati già consegnati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7412 del 1 marzo 2006
«In fase di esecuzione devono considerarsi estese al soggetto interessato, in quanto praticabili, tutte le garanzie previste per l'imputato nel procedimento di cognizione; conseguentemente anche le notifiche devono essere eseguite con l'osservanza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4987 del 9 febbraio 2012
«L'effettiva conoscenza del procedimento, ai fini della richiesta di restituzione nel termine per l'impugnazione della condanna contumaciale, non può farsi coincidere con quella di un atto posto in essere di iniziativa dalla polizia giudiziaria...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9088 del 26 febbraio 2003
«Qualora venga presentato davanti al giudice dell'esecuzione un atto formalmente qualificato come istanza di incidente di esecuzione, con il quale sia in realtà chiesta la restituzione nel termine per impugnare ex art. 175 c.p.p., spetta al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1846 del 9 ottobre 1990
«L'art. 670, comma terzo, nuovo c.p.p. dispone che nel caso in cui il condannato abbia proposto richiesta perché sia dichiarata la non esecutività del provvedimento ed abbia eccepito che sussistono i presupposti per la restituzione nel termine, il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6336 del 14 dicembre 1998
«Anche il termine di dieci giorni, previsto dall'art. 175, comma 3, c.p.p. per la presentazione della richiesta di restituzione nel termine, è soggetto alla sospensione dei termini nel periodo feriale. (Fattispecie nella quale il giudice della...»