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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2166 del 31 gennaio 2011
«L'ordinanza anticipatoria prevista dall'art. 186 quater c.p.c., può essere emessa, in caso di proposizione di domanda principale e domanda riconvenzionale, solo sulla domanda principale che si presenti, sulla base degli atti, priva di esigenze...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19602 del 29 settembre 2004
«In tema di impugnazione dell'ordinanza anticipatoria di condanna ai sensi dell'art. 186 quater c.p.c., l'attività posta in essere dall'intimato con la notificazione alla controparte dell'atto di rinuncia alla pronuncia della sentenza e con il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3434 del 8 marzo 2002
«In caso di emanazione, successivamente alla chiusura dell'istruzione, dell'ordinanza anticipatoria di condanna prevista dall'art. 186 quater c.p.c., la rinuncia dell'intimato alla pronuncia della sentenza, di cui all'ultimo comma del citato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6042 del 12 marzo 2009
«L'ordinanza emessa ai sensi dell'art. 186-quater c.p.c. che venga annullata dal giudice di secondo grado con rinvio al primo giudice, perde efficacia di titolo esecutivo sia in ordine alle statuizioni di merito che a quelle relative alle spese in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3360 del 28 marzo 1991
«Il mancato rispetto, da parte del giudice, dell'ordine logico in cui si pongono le questioni insorte nel processo può rilevare come motivo di impugnazione della sentenza solo nell'eventualità che ne abbia determinato una contraddittorietà della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18410 del 1 agosto 2013
«Il giudice di merito, ove intenda disporre una nuova consulenza tecnica d'ufficio, è tenuto a motivare adeguatamente - in base ad idonei elementi istruttori o cognizioni proprie, eventualmente integrati da presunzioni e da nozioni di comune...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17906 del 25 novembre 2003
«Rientra nel potere discrezionale del giudice di merito accogliere o rigettare l'istanza di riconvocazione del consulente d'ufficio per chiarimenti o per un supplemento di consulenza, senza che l'eventuale provvedimento negativo possa essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4787 del 17 maggio 1999
«Nei giudizi in materia di invalidità pensionabile, qualora il giudice di appello abbia disposto una nuova consulenza tecnica e ne condivida i risultati non è necessario che egli esponga in modo specifico le ragioni del suo convincimento potendo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24549 del 2 dicembre 2010
«In tema di preclusione relative a produzioni documentali, nel corso di una consulenza contabile, si deve escludere l'ammissibilità della produzione tardiva di prove documentali concernenti fatti e situazioni poste direttamente a fondamento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6976 del 16 dicembre 1982
«Il decreto con il quale il giudice istruttore, a norma dell'art. 199 c.p.c., conferisce efficacia di titolo esecutivo all'accordo transattivo concluso tra le parti, con la collaborazione del consulente tecnico d'ufficio, in una controversia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18688 del 6 settembre 2007
«In tema di istruzione probatoria nel rito ordinario, spetta alla parte attivarsi per l'espletamento del richiesto mezzo istruttorio che il giudice abbia ammesso; sicché, ove la parte rimanga inattiva, chiedendo la fissazione dell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17247 del 28 luglio 2006
«La nullità di un atto di acquisizione probatoria non incide sulla sentenza che non si fondi su di esso e non comporta, in ogni caso, la nullità (derivata) della stessa, atteso che i rapporti tra atto di acquisizione probatoria nullo e sentenza non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7881 del 27 settembre 1994
«Giusta il principio di infrazionalità delle prove, è inammissibile in appello la prova testimoniale che, anche in modo indiretto, si appalesi preordinata a contrastare, completare o confortare le risultanze di quella già dedotta e assunta in primo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15908 del 13 luglio 2006
«In tema di revoca dell'ordinanza di decadenza dall'assunzione della prova, la «causa non imputabile» che, ai sensi dell'art. 208 c.p.c. (nel testo novellato dall'art. 26 della legge 26 novembre 1990, n. 353), legittima la suddetta revoca va...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16713 del 7 novembre 2003
«L'esercizio del potere di cui aIl'art. 213 c.p.c. di richiedere d'ufficio alla pubblica amministrazione le informazioni relative ad atti e documenti della stessa che sia necessario acquisire al processo (nella specie, richiesta di documentazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7803 del 20 dicembre 1986
«La richiesta di informazioni alla pubblica amministrazione (art. 213 c.p.c.) costituisce una facoltà rimessa all'insindacabile discrezionalità del giudice del merito ed è limitata al caso in cui le informazioni richieste riflettano atti e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5557 del 25 ottobre 1982
«Questo potere concerne, in particolare, anche l'individuazione dell'organo della P.A. al quale il giudice medesimo ritiene di indirizzare la richiesta, con la precisazione che l'art. 213 c.p.c., consente di chiedere informazioni scritte solo nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1032 del 20 febbraio 1986
«Il potere del giudice istruttore di richiedere, ex art. 213 c.p.c., le informazioni scritte relative ad atti e documenti dell'amministrazione, comprende anche quello di acquisire al processo le relazioni orali o scritte di assistenti sociali, già...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 551 del 24 gennaio 1981
«Le informazioni suscettibili di essere richieste alla P.A. ai sensi dell'art. 213 c.p.c. per essere utilizzate come fonte di prova nel giudizio possono concernere anche atti e documenti riferentisi all'attività privatistica dell'amministrazione;...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7334 del 5 luglio 1993
«Il disconoscimento della scrittura privata, a norma dell'art. 214 c.p.c., fa insorgere a carico del producente, che insista nell'avvalersi del documento, l'onere di chiederne la verificazione, mentre le circostanze che eventualmente possano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2752 del 30 maggio 1978
«Anche nel giudizio di verificazione di scrittura privata il giudice, potendo e dovendo utilizzare tutti gli elementi di prova comunque acquisiti senza essere vincolato ad alcuna graduatoria fra le fonti probatorie, non è obbligato a disporre una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9180 del 26 febbraio 2003
«A seguito dell'entrata in vigore della normativa sul giudice unico, nell'ipotesi in cui, alla data di efficacia del D.L.vo n. 51 del 1998, sia stata fissata un'udienza dibattimentale innanzi al pretore, e sia mutata la sede di trattazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3216 del 1 marzo 2012
«Il principio della cristallizzazione della massa passiva non impedisce, di regola, la sostituzione del credito spettante, in via di surrogazione o regresso, al coobbligato solidale, il quale abbia pagato in data successiva alla dichiarazione di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6538 del 18 marzo 2010
«In tema di dichiarazione di inefficacia degli atti a titolo gratuito, ai sensi dell'art. 64 legge fall., la valutazione di gratuità od onerosità di un negozio va compiuta con esclusivo riguardo alla causa concreta, costituita dalla sintesi degli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2325 del 2 febbraio 2006
«In tema di revocatoria fallimentare di atti a titolo gratuito (art. 64 legge fall.), la valutazione di gratuità od onerosità di un negozio deve essere compiuta con riguardo alla causa, e non già ai motivi dello stesso, con la conseguenza che deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8590 del 29 maggio 2003
«Ai fini della inefficacia degli atti a titolo gratuito ex art. 64 della legge fallimentare, nel caso di assunzione del debito altrui in virtù di delegazione promissoria, poiché il delegato può essere determinato ad obbligarsi tanto da una ragione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11093 del 11 giugno 2004
«Conseguentemente, se il garante si è fatto promettere «a parte» un vantaggio o compenso dal debitore principale per facilitargli, con la garanzia prestata, la concessione di una dilazione per il pagamento del debito scaduto, senza che compenso al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12399 del 28 maggio 2007
«La questione della rilevanza dell'eventuale falsità del documento, impugnato con la querela in via incidentale di cui all'art. 221 c.p.c., ai fini della decisione di merito è devoluta esclusivamente al giudice del merito e non a quello della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6911 del 30 luglio 1996
«La proponibilità della querela di falso in via incidentale, quale mezzo al fine di rimuovere la forza probatoria di un documento posto dall'avversario a base della domanda o dell'eccezione, esige la rilevanza del documento stesso, cioè la sua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7099 del 20 luglio 1998
«Fra gli atti e i documenti contro i quali nel giudizio di legittimità può proporsi la querela di falso rientra lo stesso ricorso per cassazione, documento cardine di quel giudizio, potendo contestarsi con tale mezzo la genuinità della...»