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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1692 del 11 agosto 1993
«Quando l'impugnazione investe l'ordinanza di rigetto dell'istanza di revoca della misura cautelare della custodia in carcere ed il provvedimento che in appello la ha confermata, oggetto di censura può essere soltanto la violazione, da parte del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4626 del 11 gennaio 1993
«La cognizione del giudice chiamato a decidere sull'appello proposto avverso l'ordinanza di rigetto della richiesta di revoca di una misura coercitiva, deve limitarsi a verificare la legittimità e la correttezza del giudizio che il giudice che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5825 del 13 gennaio 2000
«In tema di libertà personale, è provvedimento errato, ma non abnorme, quello con il quale il giudice revochi sua precedente ordinanza, con la quale era stata dichiarata la inefficacia della misura cautelare in carcere per decorrenza dei termini....»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 7676 del 16 maggio 2012
«Il liquidatore di una società estinta per cancellazione dal registro delle imprese può ben essere destinatario di una autonoma azione risarcitoria, ma non della pretesa attinente al debito sociale, onde è inammissibile l'impugnazione proposta nei...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8 del 23 febbraio 2000
«I nuovi elementi di prova acquisiti dal pubblico ministero successivamente alla pronuncia della sentenza di non luogo a procedere possono essere utilizzati ai fini della revoca della sentenza e della successiva applicazione di una misura cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2255 del 22 luglio 1997
«L'obbligo di sentire previamente il difensore, che l'art. 301, comma 2, c.p.p. — nel testo risultante dalla parziale illegittimità costituzionale di cui alla sentenza della Corte costituzionale n. 219 del 29 maggio - 8 giugno 1994, nella parte in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 316 del 1 marzo 1996
«Il provvedimento con il quale il giudice competente abbia disposto la cessazione dello stato di custodia cautelare (nella specie per ritenuta inosservanza del termine di cinque giorni fissato dall'art. 294, comma 1, c.p.p.), non è revocabile da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1213 del 4 giugno 1999
«In materia di misure cautelari, nel caso della seconda fattispecie prevista dall'art. 302 c.p.p., cioè di rinnovazione del provvedimento cautelare per caducazione della precedente ordinanza, la violazione dell'obbligo processuale del giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33211 del 4 settembre 2001
«L'eventuale ritardo con il quale, da parte dell'autorità carceraria, venga provveduto all'esecuzione di un'ordiannza, tempestivamente trasmessa dall'autorità giudiziaria che l'ha emessa, con la quale si dispone la scarcerazione di un detenuto per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34119 del 18 settembre 2001
«Il numero 3 bis dell'art. 303, comma 1, lett. b), c.p.p. (inserito dall'art. 2, comma 1, del D.L. 24 novembre 2000 n. 341, convertito, con modifiche, in legge 19 gennaio 2001 n. 4), nel disporre - dopo aver stabilito l'aumento fino a sei mesi dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31319 del 19 settembre 2002
«La disciplina contenuta nell'art. 303, comma 1, lett. b), n. 3 bis c.p.p., introdotta dal D.L. 24 novembre 2000, n. 341, convertito con modificazioni nella legge 19 gennaio 2001, n. 4 — che prevede per taluni gravi reati, indicati nell'art. 407,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34120 del 18 settembre 2001
«In tema di durata massima della custodia cautelare, allorché si versi nell'ipotesi prevista dall'art. 303, comma 1, lett. d), c.p.p. (termini riferibili al giudizio di cassazione), per impugnazione proposta esclusivamente dal pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1585 del 7 luglio 1992
«In tema di libertà personale, anche nei procedimenti che seguono il precedente rito sono applicabili i termini di durata della custodia cautelare di cui all'art. 2 D.L. 9 settembre 1991 n. 292 conv. nella L. 8 novembre 1991 n. 356 (che ha...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 375 del 13 gennaio 1998
«Il giudice procedente che ritenga doversi disporre la cessazione della custodia cautelare per intervenuto decorso dei relativi termini non è tenuto ad acquisire preventivamente il parere del pubblico ministero, mancando nel vigente codice di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5368 del 5 aprile 2003
«Il soggetto contro il quale è iniziata un'esecuzione forzata, anche se terzo pignorato, può, ai sensi degli artt. 615 e 617 c.c., sia contestare il diritto della parte istante a procedere a tale esecuzione sia far valere la nullità degli atti con...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 29 febbraio 2000
«Nel caso in cui, a seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione o per altra causa, il procedimento regredisca a una fase o a un grado di giudizio diversi ovvero sia rinviato ad altro giudice, i termini di durata della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21914 del 30 maggio 2001
«La declaratoria di nullità, da parte del giudice dell'udienza preliminare, della richiesta di rinvio a giudizio non rientra fra le ipotesi di regressione del procedimento ad altra fase previste dall'art. 303, comma 2, c.p.p. e non dà luogo,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1530 del 28 settembre 1999
«Anche nel caso di regressione del processo in appello a seguito di rinvio (art. 303.2 c.p.p.), nell'ipotesi in cui sia stata pronunciata sentenza di condanna nei due gradi del giudizio di merito il termine massimo di custodia cautelare per la fase...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4517 del 23 novembre 1995
«La disposizione di cui all'art. 303, comma 2, c.p.p. è operante in ogni caso di translatio judicii da un giudice all'altro, sicché il termine massimo della custodia cautelare comincia nuovamente a decorrere ogni volta che il processo sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 465 del 21 marzo 1995
«In materia di custodia cautelare, l'espressione «o per altra causa» (diversa dall'annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione) contenuta nel comma 2 dell'art. 303 c.p.p. va intesa comprensiva di ogni possibile ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4581 del 30 maggio 1997
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 303 c.p.p., secondo la quale nei casi in cui il procedimento regredisca ad una fase o a un grado di giudizio diversi i termini della custodia cautelare decorrono ex novo, pur avendo riguardo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4306 del 1 dicembre 1994
«Nel caso di rinvio degli atti da parte del giudice di primo grado, dichiaratosi incompetente, ad altra autorità, i termini massimi della misura cautelare applicata iniziano a decorrere dalla data della sentenza di incompetenza e non già da quella...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41269 del 20 novembre 2001
«Ai fini del computo dei termini di durata della custodia cautelare, nella determinazione della pena prevista per il reato per cui si procede si tiene conto anche delle circostanze attenuanti ad effetto speciale, purché esse figurino ab initio nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8128 del 19 febbraio 2003
«In tema di durata della custodia cautelare nella fase del giudizio (art. 303, comma 1, lett. b, n. 2) — qualora sussista diversità tra il reato contestato nell'ordinanza cautelare e quello contenuto nel decreto di rinvio a giudizio — il reato cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35195 del 19 ottobre 2006
«In tema di misure cautelari personali, ai fini del computo del termine di fase delle indagini preliminari si deve aver riguardo al reato contestato nel provvedimento restrittivo, costituito dalla reciproca integrazione dell'ordinanza cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25058 del 19 luglio 2006
«I termini massimi di custodia cautelare per la «fase» del giudizio abbreviato, previsti dall'art. 303, comma primo, lett. b bis c.p.p., decorrono dall'ordinanza che, in qualunque grado di giudizio di merito, dispone procedersi con il giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3629 del 23 giugno 1999
«In caso di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione e di conseguente regressione del processo, ai fini del computo dei termini di durata massima della custodia cautelare in carcere, dopo la sentenza n. 292 del 1998 della Corte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5157 del 24 febbraio 1998
«In tema di termini di durata massima della custodia cautelare, quando il reato per cui si procede e per il quale è stata emessa una nuova misura custodiale è lo stesso reato a carattere permanente, protrattosi in un arco temporale di conseguita...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15 del 10 luglio 2002
«Ai fini della determinazione dei termini di durata massima della custodia cautelare relativi al reato di partecipazione a un'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309), del quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1560 del 18 marzo 1999
«All'archiviazione disposta dal giudice a norma degli artt. 408 e 411 c.p.p. non si applica l'art. 129 c.p.p., che al secondo comma dispone la prevalenza delle cause di declaratoria di non punibilità di natura sostanziale rispetto a quelle connesse...»