-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27026 del 12 novembre 2008
«In tema di giuramento decisorio, non comportano nullità la mancata verbalizzazione della formula e l'omessa pronuncia della parola «giuro » atteso che detta nullità, ipotizzabile solo nei casi tipizzati dalla legge a norma dell'art. 156 c.p.c.,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20124 del 11 ottobre 2004
«In tema di giuramento decisorio, il giudice di merito deve accertare soltanto se il giuramento sia stato o meno prestato in conformità alla formula con la quale è stato deferito.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11945 del 23 ottobre 1999
«Non comportano la nullità del giuramento decisorio o suppletorio la omissione o la mancata menzione nel verbale di udienza dell'ammonizione rivolta dal giudice alla parte, mentre comportano nullità la mancata verbalizzazione della formula e, in...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2299 del 19 marzo 1996
«La disposizione dell'art. 238, primo comma, prima parte c.p.c., secondo cui il giuramento decisorio deve essere prestato personalmente dalla parte, esclude che esso possa essere prestato da un terzo nella qualità di nuncius dell'interessato.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1148 del 14 febbraio 1983
«Poiché il giuramento a norma dell'art. 238 c.p.c. deve essere prestato ripetendo le parole della formula, è necessario — qualora si tratti di giuramento de scientia — che la formula stessa sia redatta, a pena di inammissibilità in modo che,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4052 del 17 giugno 1986
«Il giuramento decisorio deve considerarsi prestato anche quando il giurante abbia apportato alla formula del giuramento aggiunte e varianti che ne costituiscano semplici chiarimenti senza alterarne la sostanza. Il relativo giudizio di valutazione,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3991 del 25 agosto 1978
«Quando la parte, chiamata a prestare il giuramento decisorio, apporti alla formula aggiunte o variazioni, il giuramento deve considerarsi prestato solo se le aggiunte e le variazioni costituiscano semplici chiarimenti della formula stessa, tali da...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2647 del 25 maggio 1978
«Il giuramento decisorio deve considerarsi prestato anche quando il giurante abbia apportato alla formula del giuramento aggiunte e varianti che ne costituiscano semplici chiarimenti senza alternarne la sostanza. Il relativo giudizio di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6581 del 26 maggio 1999
«Sussiste l'interesse processuale della parte civile ad impugnare la decisione con la quale l'imputato è stato prosciolto con la formula perché il fatto non costituisce reato, anche quando questa manca di inefficacia preclusiva; ciò al fine di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2158 del 28 luglio 1998
«Sebbene all'indagato sia in linea di principio da riconoscere la legittimazione a impugnare, con la richiesta di riesame o con il ricorso diretto per cassazione, il provvedimento di sequestro preventivo indipendentemente dalla formale titolarità...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1865 del 9 febbraio 2001
«Alle ipotesi di mancata prestazione del giuramento decisorio di cui all'art. 239 c.p.c. è legittimamente assimilabile quella dell'aver apportato il deferito modifiche della formula ammessa dal giudice tali da alterarne l'originaria sostanza e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5827 del 24 giugno 1996
«L'art. 239, secondo comma, c.p.c. disponendo che nel caso di mancata comparizione della parte che deve prestare il giuramento il giudice istruttore provvede a norma del precedente art. 232 secondo comma, consente al detto giudice di rinviare ad...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 598 del 22 gennaio 1987
«Ove il rappresentante legale di una società, cui sia stato deferito il giuramento decisorio in ordine ad una circostanza attinente al rapporto di lavoro dei dipendenti (nella specie, effettuazione di lavoro straordinario) si rifiuti di prestarlo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3894 del 7 luglio 1979
«La mancata prestazione del giuramento decisorio da parte di un litisconsorte facoltativo nuoce solo a lui, e non al litisconsorte che lo ha prestato e ha diritto a che la causa sia decisa in base alle risultanze di esso, in quanto tale mezzo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 278 del 29 gennaio 1976
«Il giuramento suppletorio può essere deferito, al pari di quello decisorio, oltre che su un fatto proprio (cioè su un fatto specifico, proprio della parte che è chiamata a giurare, o al quale la stessa abbia partecipato personalmente o che quanto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5265 del 12 giugno 1997
«Il giudice di merito che ritenga la causa giunta ad uno stato di semiplena probatio ha la facoltà (ma non anche l'obbligo) di deferire il giuramento suppletorio ai sensi del disposto dell'art. 2736, n. 2 c.c., mentre alla parte che abbia assolto...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8508 del 26 settembre 1996
«Il deferimento di un giuramento suppletorio non preclude al giudice, pur dopo la prestazione dello stesso, di decidere la domanda, in senso favorevole alla parte che lo ha prestato, prescindendo dalle risultanze del giuramento (e così revocando...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1407 del 22 febbraio 1996
«È illegittima la formula del giuramento suppletorio che immuti la causa petendi contenuta nella domanda e che, anziché avere ad oggetto circostanze ben determinate che, quali fatti storici, siano state percepite dal giurante con i sensi o con...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6917 del 19 giugno 1995
«Il giuramento suppletorio è un mezzo di prova la cui disponibilità non rientra tra i poteri della parte, bensì tra quelli del giudice, al cui prudente apprezzamento è rimessa la scelta se fare o no ricorso a quei poteri senza che il mancato o il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8021 del 2 aprile 2009
«Il giudice di merito che ritenga la causa giunta ad un stato di "semiplena probatio" ha la facoltà ma non dell'obbligo di deferire il giuramento suppletorio ai sensi del disposto dell'art. 2736 n. 2 cod. civ., così che dovrà ritenersi sindacabile...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7554 del 13 agosto 1996
«Il giudice d'appello, nell'esercizio del potere di riesaminare il merito della controversia, può ritenere non giustificata la revoca da parte del giudice di primo grado dell'ordinanza ammissiva del giuramento suppletorio e, di conseguenza,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2246 del 14 aprile 1981
«Quando il giudizio di primo grado sia stato definito in base a giuramento suppletorio, il giudice d'appello, soltanto se investito della questione della sussistenza delle condizioni per il deferimento del giuramento ad una delle parti, è tenuto a...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 3302 del 10 ottobre 1953
«Non è necessaria la notificazione al contumace dell'ordinanza collegiale che dispone un giuramento (nella specie; suppletorio) quando il giuramento non debba essere prestato dal contumace, ma da un'altra delle parti in causa.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9150 del 7 giugno 2003
«...aveva indicato il capo dell'ufficio sanitario delle Ferrovie dello Stato e la S.C, ritenuta sufficiente tale indicazione, ha cassato la sentenza di merito che con motivazione generica aveva escluso la prova per omessa indicazione dei testi).»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4374 del 8 aprile 1999
«L'esistenza dello specifico mandato ad impugnare rilasciato al difensore dall'imputato rimasto contumace nel precedente giudizio (art. 571, comma 3, c.p.p.) costituisce una condizione di legittimazione a proporre il gravame, sicché l'atto di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11521 del 15 dicembre 1997
«Le formalità previste dall'art. 571, comma 3, c.p.p., per l'impugnazione del difensore contro la sentenza contumaciale trovano applicazione solo in presenza di una formale dichiarazione di contumacia dell'imputato che ha efficacia costitutiva...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1056 del 6 febbraio 1997
«Lo specifico mandato di cui, ai sensi dell'art. 571, comma terzo, c.p.p., deve essere munito il difensore per proporre impugnazione contro una sentenza contumaciale, può anche essere rilasciato prima della pronuncia del provvedimento da impugnare,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6432 del 1 luglio 1998
«I vizi attinenti alla deduzione, alla tempestività, alla ammissione e all'assunzione della prova testimoniale, in quanto concernenti materia affidata alla disponibilità delle parti, sono relativi e quindi sanabili per acquiescenza della parte a...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40243 del 28 ottobre 2008
«Integra il reato di omicidio colposo la condotta dell'amministratore della società proprietaria di uno stabile e del soggetto incaricato della manutenzione del medesimo i quali omettano di predisporre le cautele necessarie a rendere palese...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16499 del 28 luglio 2011
«Colui che, a norma dell'art. 246 c.p.c., è incapace a testimoniare in un determinato giudizio perché titolare di un interesse che potrebbe legittimarlo a partecipare al giudizio medesimo, non riacquista la suddetta capacità per l'intervento di un...»