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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12720 del 16 dicembre 1997
«...di una banca - la cui attività (art. 2195, n. 4, cod. civ.) è finalizzata ad un servizio pubblico - essendo funzionali al soddisfacimento delle richieste dell’utenza, secondo l’articolazione organizzativa e le necessità operative del settore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10598 del 10 agosto 2000
«Le disposizioni della legge c.d. sull’equo canone che attribuiscono al conduttore di immobile adibito per uso diverso da quello di abitazione (artt. 35-38-69 legge 27 luglio 1978, n. 392) il diritto ad una indennità per la perdita dell’avviamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11865 del 23 novembre 1998
«L’art. 35 della legge n. 392 del 1978, nel riferirsi al requisito dei contatti diretti con il pubblico degli utenti e dei consumatori, postula che l’immobile sia adoperato come luogo aperto alla frequentazione diretta, senza intermediazione, e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1632 del 16 febbraio 1998
«...dal conduttore, nell’esercizio dell’impresa, come luogo aperto alla frequentazione diretta (senza intermediazione) e strumentalmente negoziale della generalità originariamente indifferenziata dei destinatari dell’offerta dei servizi commerciali.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4644 del 27 aprile 1995
«...esso altri beni a loro volta oggetto di commercio ovvero per utilizzarlo in una loro attività artigianale o industriale diretta a fornire ad altri dei servizi, restandone esclusi coloro che acquistano il bene al solo fine di rivenderlo come tale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1304 del 15 marzo 1989
«L’art. 35 della L. n. 392 del 1978, stabilendo che l’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale spetta al conduttore quando l’immobile sia adibito allo svolgimento delle attività tutelate di cui al precedente art. 27 ove comportino...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3551 del 27 aprile 1990
«...l’immobile locato come luogo di incontro e di contatto con il pubblico degli utenti e dei consumatori e cioè con la generalità indeterminata dei destinatari finali dell’offerta dei beni o dei servizi. (Nell’affermare il suddetto principio la S.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5268 del 12 giugno 1997
«...finali di un servizio (così dovendo intendersi il riferimento contenuto nell’art. 35 della legge 27 luglio 1978, n. 392 al «pubblico degli utenti e dei consumatori») rispetto al quale abbia rilievo la ubicazione del luogo in cui esso è prestato.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5845 del 8 marzo 2013
«Tale inadempimento, peraltro, laddove abbia comportato la perdita del titolo al possesso dell’immobile per il cessionario, nei rapporti con questo è valutabile come vizio funzionale del contratto di cessione dell’azienda e non come vizio della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2893 del 26 febbraio 2003
«In tema di locazione di immobili urbani destinati ad uso diverso da quello abitativo, il diritto di prelazione e quello di riscatto previsti dagli artt. 37 e 38 della legge n. 392 del 1978 in favore del conduttore, spettano anche all’istituto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4486 del 10 luglio 1986
«Consegue che la prelazione stessa, mentre investe l’intero bene, oggetto di un unico rapporto locatizio, anche se solo in parte di esso si svolga l’attività privilegiata, non è invece configurabile con riferimento ad un immobile non adibito a tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8713 del 4 ottobre 1996
«Il conduttore di immobile urbano adibito a uso non abitativo, che ai sensi dell’art. 39 della L. 27 luglio 1978, n. 392 ha esercitato il diritto di riscatto del bene, alienato a un terzo in violazione del suo diritto di prelazione, e che ha...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1338 del 21 febbraio 1996
«Nel giudizio di riscatto promosso dal conduttore di un immobile urbano nei confronti dell’acquirente, quest’ultimo, ove richieda al venditore di essere garantito nell’eventualità della pronuncia di riscatto, propone una domanda di garanzia per...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 1957 del 28 marzo 2018
«...ma pure dell'impugnazione originaria spiegata innanzi al giudice di primo grado, e comporta quindi, qualora non si verta in ipotesi di vizio o difetto inficiante il solo giudizio di appello, l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1230 del 22 febbraio 2019
«Ai sensi dell'art. 86 D.Lgs. 104/2010, l'istanza di correzione di errore materiale della sentenza di primo grado deve essere presentata allo stesso giudice che l'ha pronunciata, tuttavia, per ragioni di economia processuale, connesse al principio...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 854 del 8 febbraio 2011
«Non incorre nel vizio di ultrapetizione la sentenza che utilizzi parametri normativi di riferimento o considerazioni diverse da quelle indicate dal ricorrente, atteso che il motivo di ricorso individua il vizio e gli elementi contenutistici che lo...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 397 del 31 gennaio 2017
«Nelle controversie relative ai provvedimenti concernenti le procedure di affidamento di pubblici lavori, servizi e forniture, l'ordinario termine di 30 giorni previsto per il deposito del ricorso di appello dall'art. 94 D.Lgs. n. 104/2010 (CPA) è...»
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Tribunale civile Forli, sentenza n. 504 del 4 novembre 1982
«L’attività didattica impartita in un’autoscuola non rientra in quelle previste dall’art. 42 legge 392/78 essendo la stessa esercitata con scopo di lucro ed accompagnandosi alla somministrazione di taluni servizi ed all’espletamento di varie...»
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Consiglio di Stato, Sez. II, sentenza n. 3646 del 31 maggio 2019
«...al giudice di primo grado ex art. 105, comma 1, del D.Lgs. n. 104/2010, ma solo un vizio dell'impugnata sentenza che il giudice di appello è legittimato ad eliminare, integrando la motivazione carente o, comunque, decidendo sul merito della causa.»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 3457 del 27 maggio 2019
«...al giudice di primo grado ex art. 105, comma 1, del D.Lgs. n. 104/2010, ma solo un vizio dell'impugnata sentenza che il giudice di appello è legittimato ad eliminare, integrando la motivazione carente o, comunque, decidendo sul merito della causa.»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 3222 del 20 maggio 2019
«...controversia al giudice di primo grado ex art. 105, comma 1, c.p.a., ma solo un vizio dell'impugnata sentenza che il giudice di appello è legittimato ad eliminare, integrando la motivazione carente o, comunque, decidendo sul merito della causa.»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 4474 del 1 luglio 2019
«L'errore di fatto, idoneo a costituire il vizio revocatorio previsto dall'art. 395, n. 4, c.p.c., deve consistere in un travisamento di fatto costitutivo di quell'abbaglio dei sensi che cade su un punto decisivo ma non espressamente controverso...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 5301 del 20 novembre 2015
«Nel giudizio amministrativo, l'errore di fatto, idoneo a fondare la domanda di revocazione ai sensi dell'art. 106 cod. proc. amm., deve essere caratterizzato: a) dal derivare da una pura e semplice errata od omessa percezione del contenuto...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 4991 del 2 novembre 2015
«Nel giudizio amministrativo, la legittimazione a proporre opposizione di terzo nei confronti della decisione del giudice resa tra altri soggetti va riconosciuta: a) ai controinteressati pretermessi; b) ai controinteressati sopravvenuti; c) ai...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7926 del 20 marzo 2019
«...di riferimento, tale vizio non è configurabile per "errores in procedendo", i quali non investono la sussistenza e i limiti esterni del potere giurisdizionale dei giudici speciali, bensì solo la legittimità dell'esercizio del potere medesimo.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13699 del 30 maggio 2018
«...dalla sopraggiunta revoca, in sede di autotutela, del provvedimento di dispensa del servizio che l'interessato aveva inteso far ottemperare, senza che, pertanto, potesse essere configurata alcuna violazione dei limiti esterni della giurisdizione).»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 31111 del 28 dicembre 2017
«...di Stato all'interno dell'area riservata alla sua giurisdizione. In tal caso il vizio, attenendo all'esplicazione interna del potere giurisdizionale conferito dalla legge al giudice amministrativo, non può essere oggetto di ricorso per Cassazione.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24373 del 30 novembre 2016
«Le decisioni del giudice amministrativo sono viziate da eccesso di potere giurisdizionale (e, quindi, sindacabili in Cassazione per motivi inerenti alla giurisdizione) laddove detto giudice, eccedendo i limiti del riscontro di legittimità del...»
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Consiglio di Stato, Sez. Unite, sentenza n. 19913 del 5 ottobre 2016
«La decisione del Consiglio di Stato o del C.G.A., emessa in sede di giudizio di ottemperanza per l'esecuzione di un giudicato, non è sindacabile dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione per pretesi errori d'interpretazione del giudicato...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3729 del 25 febbraio 2016
«...amministrativo e non può estendersi alle censure volte a far valere un "error in iudicando", in quanto il vizio lamentato, ove pure sussistente, atterrebbe all'esplicazione interna del potere giurisdizionale riservato al Giudice amministrativo.»