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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5198 del 4 febbraio 2000
«La nomina del difensore, l'elezione di domicilio e le rispettive revoche, corrispondono a scopi diversi, e la revoca dell'una non comporta anche la revoca dell'altra; trattasi di distinti istituti processuali aventi oggetto e finalità diversa. Per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1815 del 2 giugno 1999
«La notificazione di un atto processuale all'imputato, al quale non siano stati dati tutti gli avvertimenti di legge in ordine all'onere di dichiarare o eleggere domicilio e di comunicare al giudice ogni variazione dello stesso, è nulla solo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5972 del 12 giugno 1996
«In tema di notificazione, l'elezione di domicilio presso lo studio del difensore conserva la sua validità, in difetto di revoca, pur dopo la nomina di difensore diverso dal precedente difensore domiciliatario. (Nella fattispecie la Suprema Corte,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 175 del 9 gennaio 1996
«È viziato da nullità insanabile a norma dell'art. 178, lettera c), c.p.p. il decreto di citazione a giudizio notificato al domicilio reale dell'imputato e non a quello da lui ritualmente eletto presso il difensore. (Fattispecie in tema di giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2022 del 24 settembre 1993
«Con l'istituto dell'elezione di domicilio la legge si limita a conferire all'indagato o all'imputato la facoltà di richiedere che le notifiche degli atti a lui destinati siano eseguite presso un diverso soggetto che può anche identificarsi con il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1911 del 25 agosto 1993
«La elezione di domicilio dell'imputato conserva il suo valore finché non venga revocata espressamente nella forma prescritta. Ne consegue che nel caso in cui il domicilio sia stato eletto presso il difensore, la revoca del mandato difensivo o la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1043 del 16 marzo 1993
«In virtù del disposto dell'art. 97, quarto comma, c.p.p., il difensore — di fiducia o d'ufficio — che non sia comparso, o non sia stato reperito o che abbia abbandonato la difesa, viene sostituito con altro difensore immediatamente reperibile....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38632 del 18 novembre 2002
«L'impossibilità di notificazione al domicilio dichiarato o eletto, prevista dall'art. 161, comma 4, c.p.p. come condizione per darsi luogo alla notificazione mediante consegna al difensore, non può essere fatta derivare dal solo fatto che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 669 del 25 gennaio 1993
«L'impossibilità di effettuare una notifica nel domicilio dichiarato o eletto dall'imputato a norma dell'art. 161, terzo comma, c.p.p., non comporta che anche le notifiche successive siano impossibili e vadano eseguite mediante consegna al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42294 del 22 dicembre 2006
«È da ritenere valida, ai fini di cui all'art. 162 c.p.p., la dichiarazione di domicilio contenuta nell'atto di nomina del difensore, da questi ritualmente autenticato e depositato agli atti del procedimento, offrendo tale modalità di presentazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11316 del 30 marzo 2006
«Deve ritenersi validamente effettuata la comunicazione dell'avvenuta elezione di domicilio, da parte dell'imputato, presso il difensore, anche nel caso in cui l'atto contenente detta elezione, con sottoscrizione autenticata dal difensore, venga da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33085 del 5 agosto 2003
«L'art. 162, comma 1 c.p.p. richiede che la dichiarazione di elezione di domicilio sia raccolta a verbale o sia spedita per telegramma o per lettera raccomandata con firma dell'imputato autenticata dal notaio o dal difensore. Ne consegue che non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1487 del 30 aprile 1999
«Poiché l'art. 162, comma 4, c.p.p. dispone che la notifica di un atto processuale nel domicilio desumibile dagli atti è valida fino a che l'autorità giudiziaria non abbia avuto comunicazione del suo mutamento e tale precetto non trova alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5111 del 21 aprile 1999
«Dopo che l'imputato abbia già eletto domicilio, la nuova elezione non può essere fatta informalmente nell'atto di appello sottoscritto personalmente, dato che la revoca della prima elezione deve essere effettuata nella forma prescritta, cioè con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3052 del 5 marzo 1999
«In tema di notifiche, il fatto che rende inidoneo il domicilio dichiarato dall'imputato ex art. 161 c.p.p. non comporta l'effetto automatico di esentare il medesimo dall'onere di comunicare il mutamento di domicilio, spettando comunque...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1199 del 29 gennaio 1999
«La elezione di domicilio è un atto personale a forma vincolata, da compiersi esclusivamente secondo le modalità indicate nell'art. 162 c.p.p. Per conseguenza non può riconoscersi validità ed efficacia alla elezione di domicilio fatta presso il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13682 del 28 dicembre 1998
«Atteso il disposto di cui all'art. 162 c.p.p., secondo cui la dichiarazione e l'elezione di domicilio, come pure ogni loro successivo mutamento, debbono essere comunicati dall'imputato all'autorità procedente «con dichiarazione raccolta a verbale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11924 del 25 novembre 1994
«Una volta effettuata una valida dichiarazione di domicilio da parte dell'imputato, ove a questa non segua una dichiarazione di domicilio diversa, correttamente le notificazioni vengono effettuate mediante consegna al difensore, a nulla rilevando...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 306 del 10 gennaio 2007
«Avuto riguardo al disposto di cui all'art. 164 c.p.p., secondo cui « la determinazione del domicilio dichiarato o eletto è valida per ogni stato e grado del procedimento salvo quanto è previsto dagli artt. 156 e 613 comma secondo» l'elezione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4114 del 1 febbraio 2010
«Il provvedimento che dichiara la latitanza presuppone il verbale di vane ricerche, che la polizia redige a seguito della mancata esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare, indicando in modo specifico le indagini svolte nei luoghi in cui si...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4802 del 25 settembre 1997
«In tema di latitanza, presupposto per le notificazioni da eseguirsi ai sensi dell'art. 165 c.p.p. è l'esistenza del relativo stato, che consegue non alla redazione del verbale di vane ricerche di cui all'art. 295 dello stesso codice ad opera della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14712 del 10 aprile 2001
«A differenza di quanto si verifica con riguardo agli avvisi destinati al difensore, la notificazione di atti diretti al latitante il quale sia assistito da due difensori può validamente essere effettuata mediante consegna anche ad un solo soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11792 del 28 dicembre 1993
«Poiché l'art. 167 c.p.p. prescrive che per le notificazioni a soggetti diversi da quelli indicati negli articoli precedenti si osservano le disposizioni dell'art. 157 stesso codice, le notifiche al difensore dell'imputato non devono essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2338 del 14 novembre 1992
«Nel procedimento per la convalida dell'arresto, dominato da una specialissima urgenza che richiede conseguentemente una procedura di estrema semplicità e praticità, il giudice, ove il difensore di fiducia dell'arrestato non risulti prontamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3171 del 10 ottobre 1992
«L'avvenuta notificazione al difensore di fiducia, residente fuori circoscrizione, dell'avviso di fissazione di udienza di discussione della richiesta di riesame su provvedimento cautelare personale, attesa la ristrettezza e perentorietà dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 645 del 7 aprile 1992
«Principio generale in materia di notificazione di atti ed avvisi al difensore è che la stessa sia effettuata, ai sensi degli artt. 167 e 157 c.p.p., mediante consegna di copia alla persona e, nei casi di urgenza, ai sensi dell'art. 149 stesso codice.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5611 del 2 dicembre 1999
«Allorché l'imputato si trovi detenuto all'estero (nella specie in attesa di estradizione), la notifica dell'avviso dell'udienza fissata per la trattazione del riesame della misura di coercizione personale è ritualmente eseguita mediante consegna...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5323 del 5 giugno 1997
«L'art. 169 c.p.p., il quale disciplina le modalità per le notificazioni all'imputato all'estero, trova applicazione soltanto quando alla persona che risulti avere residenza o dimora all'estero debba essere data la notizia del procedimento penale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1926 del 15 maggio 1996
«Allorquando l'imputato abbia compiuto rituale elezione di domicilio, corredata dall'indicazione delle generalità del domiciliatario, secondo quanto prescritto dall'art. 62 att. c.p.p., l'omessa indicazione del domiciliatario stesso nella richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5982 del 14 febbraio 2002
«In tema di notificazione al difensore dell'avviso di celebrazione del dibattimento, nell'ipotesi di omonimia fra più difensori dello stesso Foro aventi nome e cognome identici, è compito della cancelleria e dell'ufficiale giudiziario provvedere...»