-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16755 del 16 luglio 2010
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito, ai sensi dell'art. 108, comma 3, legge fall. (nel testo "ratione temporis" applicabile), il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita - anche...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1610 del 22 gennaio 2009
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito, ai sensi dell'art. 108, comma 3, legge fall. (nel testo "ratione temporis" applicabile), il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita anche ad...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6582 del 25 giugno 1999
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, qualora il giudice delegato rigetti l'istanza di sospensione della vendita, proposta ex art. 108 L. fall., per essere già stato disposto il trasferimento dei beni all'aggiudicatario, in caso di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1344 del 20 gennaio 2011
«In sede di legittimità, ai sensi dell'art. 372 c.p.c., è consentita la produzione da parte del curatore fallimentare, unitamente al controricorso, dei decreti di trasferimento dei beni posti in vendita a seguito del rigetto dell'istanza di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3787 del 15 febbraio 2008
«In tema di diritto di prelazione da parte dell'imprenditore il quale, a titolo di affitto, ha assunto dal curatore la gestione, anche parziale, di aziende appartenenti ad imprese assoggettate a procedure fallimentari e, ai sensi dell'art. 3, comma...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 395 del 13 gennaio 2010
«La cognizione rimessa al giudice in sede di reclamo, ai sensi dell'art. 119, secondo comma, della legge fall., avverso il decreto di chiusura del fallimento è limitata alla verifica della sussistenza di uno dei casi di chiusura di cui ai numeri da...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17308 del 16 agosto 2011
«Ai fini della legittimazione a proporre reclamo avverso il decreto di chiusura del fallimento da parte del creditore del fallito, la posizione di coloro che hanno proposto insinuazione tardiva oppure opposizione allo stato passivo e i cui relativi...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3114 del 21 maggio 1984
«La ripartizione finale dell'attivo di un fallimento può aver luogo anche se siano ancora pendenti giudizi di opposizione all'esclusione di credito o di impugnazione alla loro ammissione, ma in tale ipotesi, in qualunque grado i predetti giudizi...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21653 del 21 ottobre 2010
«Il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto, ai sensi dell'art. 116 legge fall., la verifica contabile e l'effettivo controllo di gestione, cioè la valutazione della correttezza dell'operato del curatore, della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16019 del 13 giugno 2008
«Il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto, oltre alla verifica contabile (per assicurare la necessaria continuità, nei casi in cui la gestione è destinata a proseguire, come nella specie, essendo stato il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18441 del 24 aprile 2013
«La presentazione al P.M. dell'istanza di misura alternativa alla detenzione in pendenza della sospensione ex art.656, comma quinto, c.p.p., dell'esecuzione della pena detentiva, può avvenire o mediante materiale deposito dell'atto nella segreteria...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2349 del 19 maggio 2000
«L'annullamento dell'ordine di carcerazione da parte del giudice dell'esecuzione non può trovare giustificazione nella circostanza che la pena, rideterminata a seguito della ritenuta continuazione a norma dell'art. 671 c.p.p., sia stata ridotta nei...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40548 del 20 ottobre 2009
«Il pubblico ministero, nell'emettere l'ordine di esecuzione per pena detentiva e ai fini della determinazione della pena ancora da espiare, deve tenere conto del beneficio dell'indulto, anche se non ancora concesso dal giudice dell'esecuzione.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4583 del 25 ottobre 2000
«In materia di esecuzione di pene detentive, qualora debba trovare applicazione la disciplina dettata dall'art. 656, comma 10, c.p.p. per il caso del condannato che si trovi già in regime di arresti domiciliari relativamente al fatto oggetto della...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13583 del 27 marzo 2009
«Ai fini della determinazione della pena detentiva da espiare va computata, ai sensi dell'art. 657 c.p.p., la custodia cautelare anche se subita nel corso del procedimento relativo ad altro reato, il quale si sia concluso con sentenza di condanna a...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 31416 del 25 luglio 2008
«Nella determinazione della pena detentiva da eseguire, occorre computare il periodo di custodia cautelare subìto per altro reato, anche nel caso in cui, per detto periodo, il condannato abbia ottenuto l'equa riparazione per ingiusta detenzione....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26343 del 27 giugno 2001
«In tema di esecuzione, è inammissibile la richiesta di detrazione della pena espiata all'estero per il medesimo fatto che sia stata proposta direttamente al giudice dell'esecuzione e non al pubblico ministero, organo funzionalmente competente a...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1436 del 6 aprile 1998
«In tema di fungibilità delle pene, ai sensi dell'art. 657, comma quarto, c.p.p., ai fini della determinazione della pena detentiva da eseguire, si possono computare la custodia cautelare subita o le pene espiate «senza titolo» (ovvero quando il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 373 del 1 aprile 1994
«Il pubblico ministero presso la pretura non è legittimato a proporre impugnazione avverso l'ordinanza con la quale il magistrato di sorveglianza dichiara inammissibile la richiesta di conversione della pena pecuniaria, atteso che il magistrato di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3378 del 10 giugno 1997
«Attesa la inscindibilità fra provvedimento di conversione della pena pecuniaria per insolvibilità del condannato e provvedimento di determinazione delle modalità di esecuzione delle pene conseguenti alla conversione, di cui all'art. 107 della...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47250 del 20 dicembre 2011
«In tema di omicidio volontario, non è sicuro indice rivelatore della premeditazione, che si sostanzia in una deliberazione criminosa coltivata nel tempo e mai abbandonata, l'intervallo di una notte tra la preparazione e l'esecuzione, sì come non...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 337 del 9 gennaio 2009
«Elementi costitutivi della circostanza aggravante della premeditazione sono un apprezzabile intervallo temporale tra l'insorgenza del proposito criminoso e l'attuazione di esso, tale da consentire una ponderata riflessione circa l'opportunità del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3082 del 26 marzo 1996
«In tema di omicidio (art. 575 c.p.), va affermata la distinzione tra mera preordinazione del delitto — intesa come apprestamento dei mezzi minimi necessari all'esecuzione, nella fase a questa ultima immediatamente precedente — e premeditazione...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12787 del 29 dicembre 1995
«In tema di omicidio premeditato, il nesso tra elemento psicologico ed elemento cronologico può esistere anche se la preordinazione viene disposta all'ultimo momento. (Fattispecie nella quale la Suprema Corte ha ritenuto corretto l'operato dei...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7266 del 24 luglio 1993
«Anche circostanze verificatesi successivamente alla commissione del delitto - quali, nella specie, l'abbandono dell'arma dell'omicidio in un cassonetto d'immondizie ed il recarsi al lavoro dopo il fatto di reato - possono essere probatoriamente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8128 del 25 luglio 1991
«In tema di premeditazione, per la ricorrenza dell'elemento cronologico è necessario che tra l'insorgenza e l'attuazione del proposito criminale sia intercorso un apprezzabile lasso di tempo, la cui durata in termini minimi non è determinabile con...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 122 del 12 gennaio 1990
«L'indagine introspettiva è utile ed ordinario strumento di rilevazione dei processi mentali variamente pertinenti al reato e perciò anche di quello relativo alla premeditazione, composto da una pluralità di pulsioni e di ideazioni, anche...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17589 del 19 dicembre 1989
«La premeditazione consiste in un fatto interiore di non agevole accertamento, sicché va necessariamente desunta da fatti estrinseci, tra i quali si colloca anche l'anticipata manifestazione del proposito delittuoso, ma altresì la causale, la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7034 del 11 luglio 1996
«In tema di aggravanti costituisce motivo futile la determinazione criminosa che trova origine in uno stimolo tanto lieve, quanto sproporzionato, da prospettarsi più come un pretesto che non una causa scatenante della condotta antigiuridica. Ne...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3748 del 2 novembre 1993
«In presenza di una pena dell'ergastolo, le pene detentive temporanee — salvo che non intervenga una causa estintiva — perdono ogni rilevanza e, ad ogni effetto, deve aversi riguardo in via esclusiva alla pena dell'ergastolo, senza alcuna...»