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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4426 del 21 ottobre 1998
«...concernenti l'identità e lo stato civile delle persone, sia le altre qualità che pure contribuiscono ad identificare le persone, quali la professione, la dignità, il grado accademico, l'ufficio pubblico ricoperto, una precedente condanna e simili.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2220 del 8 maggio 1998
«Nel caso di riapplicazione, ai sensi dell'art. 300, comma 5, c.p.p., di misura cautelare nei confronti di imputato già prosciolto o assolto in primo grado e poi condannato in appello per lo stesso fatto, non sussiste, per difetto dei relativi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3899 del 8 luglio 1998
«Ed invero, malgrado la successiva dichiarazione di incostituzionalità di una norma riguardante il momento immediatamente successivo alle indagini preliminari, ma precedente alla fase dibattimentale, che rende a posteriori illegittima e, quindi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 50000 del 30 dicembre 2009
«La disciplina dettata dall’art. 297, comma 3, c.p.p. per il caso di c.d. “contestazione a catena” può trovare applicazione solo con riguardo alla fase delle indagini preliminari e non già nel corso del dibattimento ovvero quando sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2021 del 15 gennaio 2008
«...ordinanza cautelare in caso di riqualificazione giuridica del fatto contenuta nella richiesta di rinvio a giudizio o nella sentenza di condanna di primo grado, salvo che ai fini del computo dei termini di durata massima della custodia cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46835 del 17 dicembre 2007
«In tema di termini di durata della custodia cautelare, l'assoluzione nel giudizio di primo grado dal reato più grave — nell'ipotesi di pluralità di ordinanze cautelari concernenti fatti diversi ma desumibili al momento della emissione della prima...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5601 del 4 dicembre 1996
«La pronuncia di sentenza di appello che confermi la condanna di primo grado per un reato derubricato rispetto a quello contestato (nella specie lesioni aggravate in luogo di omicidio volontario) costituisce un fatto nuovo ai fini della valutazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1160 del 18 giugno 1999
«In tema di gravi indizi e di esigenze cautelari, l'esaurimento del giudizio di merito con la condanna dell'imputato in primo e secondo grado e la conferma in entrambi dell'attualità della misura corrisponde al raggiungimento di un grado assai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3592 del 6 agosto 1996
«Qualora in grado di appello venga affermata, nei confronti di un soggetto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, la sussistenza, esclusa nel primo giudizio, di uno dei reati per i quali l'art. 275, comma 3, c.p.p., impone la custodia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3072 del 12 maggio 1999
«...la sostituzione della misura cautelare applicata con altra più grave, trattandosi di fatti che, lungi dall'essere giudicati in sè, possono essere sintomatici di un più elevato grado di pericolosità anche con riferimento al primo procedimento.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 54 del 1 marzo 1995
«Qualora in grado di appello venga affermata, nei confronti di un soggetto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, la sussistenza, esclusa nel primo giudizio, di uno dei reati per i quali l'art. 275, comma 3, c.p.p., impone la custodia...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 18 aprile 1997
«E la suddivisione o distinzione della pena può essere fatta anche dalla Corte di cassazione allorché i reati satelliti siano altrettanti episodi della medesima figura criminosa commessi, in tempi diversi, in danno di persone diverse e non risulti...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19364 del 17 maggio 2002
«Nei procedimenti che proseguono con l'applicazione delle norme vigenti anteriormente all'entrata in vigore del codice di procedura penale, il ripristino della custodia cautelare nei confronti dell'imputato, assolto in primo grado e, poi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5543 del 30 gennaio 1995
«Al giudice dell'impugnazione è inibita l'adozione di misure coercitive a carico dell'imputato prosciolto, prima della pronuncia della sentenza che, riformando quella di primo grado, sia stata essa emessa all'udienza preliminare od all'esito di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2621 del 21 luglio 1992
«È legittimo il provvedimento con il quale la corte d'appello, pronunciando decreto che dispone il giudizio in riforma di sentenza di non luogo a procedere del giudice dell'udienza preliminare, ripristini contestualmente la custodia cautelare in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27425 del 6 luglio 2001
«Non ricorrono i presupposti del ripristino della custodia cautelare per ritenuta sussistenza del pericolo di fuga, ex art. 307, comma 2, lett. b), c.p.p., nei confronti dell'imputato che, scarcerato per decorrenza dei termini ed assolto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9037 del 7 settembre 1991
«È legittima, nel corso del giudizio di secondo grado, la riemissione — su richiesta del P.G. — di un nuovo provvedimento restrittivo della libertà personale, senza previamente procedere ad un nuovo interrogatorio dell'imputato, qualora nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34119 del 18 settembre 2001
«...che dispone il giudizio e la sentenza di condanna di primo grado, non contempla un'ipotesi di proroga di quei termini, ma solo un loro incremento, destinato, come tale, ad operare ex lege, indipendentemente da una richiesta del pubblico ministero.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31319 del 19 settembre 2002
«La disciplina contenuta nell'art. 303, comma 1, lett. b), n. 3 bis c.p.p., introdotta dal D.L. 24 novembre 2000, n. 341, convertito con modificazioni nella legge 19 gennaio 2001, n. 4 — che prevede per taluni gravi reati, indicati nell'art. 407,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34120 del 18 settembre 2001
«L'art. 303, comma 1, lett. d), c.p.p., nella parte in cui stabilisce - dopo aver fissato i termini di durata della custodia cautelare per la fase successiva alla pronuncia della sentenza di condanna in grado di appello - che «tuttavia, se vi è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 284 del 13 marzo 1997
«In forza del principio dell'autonomia dei termini di fase prefissati dall'art. 303, comma primo, c.p.p., l'imputato ha diritto alla scarcerazione per il vano decorso del termine massimo proprio della fase o grado in cui pende il procedimento, e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23016 del 17 maggio 2004
«In tema di durata della custodia cautelare, quando ha luogo il regresso del procedimento, ai fini del computo del doppio del termine di fase e del conseguente diritto alla scarcerazione dell'imputato detenuto, si deve tenere conto anche dei...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28095 del 23 luglio 2002
«La norma dell'art. 303, comma 2 c.p.p. in tema di durata massima della custodia cautelare si applica a tutte le ipotesi di oggettiva regressione del procedimento ad una fase o un grado precedente, a prescindere dalla natura di “ordinanza” o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3521 del 21 giugno 1999
«...che erroneamente, in detta richiesta, si era tenuto conto anche di periodi di custodia cautelare riferibili alla fase del giudizio di primo grado, a suo tempo instaurato prima della scadenza del termine previsto per la fase precedente).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1223 del 16 giugno 1999
«L'art. 303, secondo comma, c.p.p. pone sullo stesso piano, ai fini della custodia cautelare, le ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi e quelle di rinvio ad altro giudice a seguito di annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4517 del 23 novembre 1995
«...processo sia trasferito da un ufficio all'altro o si verifica la regressione a una fase o a un grado diversi. (Fattispecie in tema di annullamento con rinvio al giudice di primo grado da parte del giudice di appello a norma dell'art. 604 c.p.p.).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 149 del 17 febbraio 2000
«...alla fase delle indagini preliminari. La Suprema Corte, enunciando il principio sopra riportato, ha annullato con rinvio l'ordinanza del Riesame, precisando che il predetto periodo è comunque da ascrivere alla fase dibattimentale di primo grado).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3090 del 9 dicembre 1999
«...all'esito del giudizio di rinvio, il nuovo termine di fase, ex art. 303, primo comma, lett. c), c.p.p., non può essere ancorato alla maggiore pena inflitta con la sentenza di primo grado, ma a quella minore inflitta con la sentenza di appello.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4581 del 30 maggio 1997
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 303 c.p.p., secondo la quale nei casi in cui il procedimento regredisca ad una fase o a un grado di giudizio diversi i termini della custodia cautelare decorrono ex novo, pur avendo riguardo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4271 del 12 settembre 1998
«In tema di durata massima della custodia cautelare, in forza del principio dell'autonomia dei termini di fase, l'imputato ha diritto alla scarcerazione per il vano decorso del termine massimo proprio della fase o del grado in cui pende il...»