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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23613 del 20 maggio 2004
«In materia di successione di leggi penali, l'art. 2 comma terzo c.p. prende in considerazione tutti i mutamenti legislativi intervenuti, stabilendo che deve applicarsi la legge le cui disposizioni sono più favorevoli al reo; pertanto una volta che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20156 del 29 aprile 2004
«Per i reati attribuiti alla cognizione del giudice di pace, commessi prima della data di entrata in vigore del D.L.vo 28 agosto 2000, n. 274 e giudicati dal giudice togato, devono applicarsi, in base alla disciplina transitoria prevista dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40915 del 28 ottobre 2003
«L'individuazione, tra una pluralità di disposizioni succedutesi nel tempo, di quella più favorevole al reo, va eseguita non in astratto, sulla base della loro mera comparazione, bensì in concreto, mediante il confronto dei risultati che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3952 del 1 febbraio 2001
«Il principio del favor rei stabilito dall'art. 2 c.p. non comporta che, in caso di depenalizzazione con trasformazione del reato in illecito amministrativo e conseguente previsione di trasmissione degli atti all'autorità amministrativa, allorché...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3881 del 10 ottobre 2000
«La disciplina della revoca della patente prevista dal nuovo codice della strada è più favorevole all'imputato di quella precedente in quanto, mentre nella vigenza del codice della strada abrogato spettava alla discrezionalità del giudicante...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 518 del 11 febbraio 2000
«Non ricorre l'ipotesi di cui all'art. 2, terzo comma, c.p. quando lo stesso fatto sia punito in base a due leggi coeve, allorché una di esse identifichi come reato, sanzionandola in modo meno grave, una delle condotte integranti gli estremi di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4266 del 2 dicembre 1997
«In tema di reati concernenti le sostanze stupefacenti, il concetto di “modica quantità” di cui all'art. 72 della L. 22 dicembre 1975, n. 685, è diverso da quello di “fatto di lieve entità” di cui all'art. 73, quinto comma, D.P.R. 9 ottobre 1990 n....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1058 del 6 febbraio 1997
«Nel caso di successione di norme incriminatrici nel tempo, tra due disposizioni, delle quali la prima prevede la pena detentiva e la seconda la pena alternativa, è sempre più favorevole quest'ultima, consentendo l'inflizione della sola pena...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2143 del 28 febbraio 1996
«In tema di successione di leggi penali nel tempo, ai fini dell'applicazione della legge più favorevole al reo il giudice deve valutare in concreto, caso per caso, quale sia la soluzione di maggior favore tenendo presente che la pena detentiva è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1797 del 16 febbraio 1996
«Il giudice nel valutare in concreto la norma più favorevole deve considerare non solo le modificazioni concernenti la pena ma anche l'incidenza sulla prescrizione, quando quest'ultima, in seguito all'applicazione della nuova disciplina...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12732 del 29 dicembre 1995
«Le disposizioni in tema di «sostituzione» delle pene detentive brevi, dettate dagli artt. 53 e seguenti della L. 24 novembre 1981, n. 689, in quanto costituenti un sistema sanzionatorio «parallelo» a quello «ordinario» hanno un inequivocabile...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11397 del 22 novembre 1995
«Le sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi, previste dall'art. 53 della L. 24 novembre 1981, n. 689, per il loro carattere afflittivo, per la loro convertibilità, in caso di revoca, nella pena sostituita residua, per lo stretto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9927 del 28 settembre 1995
«In tema di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, l'art. 319 bis (introdotto dall'art. 8, L. 26 aprile 1990, n. 86) ha definito diversamente l'ambito di applicazione dell'aggravante già prevista nel precedente testo dell'art. 319...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9234 del 29 agosto 1995
«In tema di individuazione dalla norma più favorevole al reo, da applicare in caso di successione di leggi nel tempo, la disciplina più favorevole va individuata sulla base di un raffronto oggettivo fra le norme applicabili e non già in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7394 del 27 giugno 1994
«Il principio della retroattività della norma più favorevole posto dall'art. 2, terzo comma, c.p., che assicura al cittadino il trattamento penale più mite tra quello previsto dalla legge penale vigente al momento del fatto e quello previsto dalle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2336 del 22 giugno 1994
«Ai fini dell'applicazione delle disposizioni di legge sopravvenute, ai sensi dell'art. 2 c.p., non è sufficiente che queste siano più favorevoli all'imputato in astratto, ma occorre che lo siano altresì in concreto, ossia non soltanto sulla base...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3802 del 26 aprile 1983
«Il principio della retroattività degli effetti extrapenali, in conseguenza d'una legge che abbia trasformato in illeciti amministrativi le condotte punibili, non può operare allorquando il reato siasi già estinto, posto che diversamente si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26316 del 1 luglio 2008
«La normativa penalistica concernente la partecipazione italiana alle missioni internazionali all'estero prevista, nella specie, dal D.L. 10 luglio 2003 n. 165, conv., con modif., nella L. 1 agosto 2003 n. 219 e dalla L. 2 agosto 2006 n. 247 ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3905 del 27 marzo 2000
«Il regolamento CE n. 3274/93 del 29 novembre 1993, istitutivo del divieto di fornitura di taluni beni e servizi alla Libia, norma extrapenale integratrice del precetto penale, costituisce un complesso di norme eccezionali, in quanto derogatrici al...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3489 del 3 marzo 1995
«Fra diversi decreti legge non esaminati dal Parlamento e succedutisi nel tempo sulla stessa materia senza soluzioni di continuità si verifica, ferma restando la loro precarietà, il fenomeno della cosiddetta successione di leggi nel tempo, regolato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 916 del 11 marzo 1994
«Allorché, successivamente alla sentenza che abbia applicato la pena su richiesta delle parti con riferimento a una pluralità di fatti legati dal vincolo della continuazione, decada, per mancata conversione, il decreto legge che aveva previsto come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25256 del 16 giugno 2015
«In tema di stupefacenti, la reviviscenza dell'art. 73 d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, nel testo anteriore alle modifiche introdotte dal D.L. 30 dicembre 2005, n. 272, convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2006, n. 49, successivamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50614 del 16 dicembre 2013
«A seguito del più favorevole trattamento sanzionatorio previsto, dopo la l. n. 49 del 2006, dall'art. 73, comma primo, d.P.R. 309 del 1990 quanto al minimo edittale per le droghe cosiddette pesanti, il giudice d'appello deve rimodulare la pena di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38692 del 3 novembre 2010
«La fattispecie di cui all'art. 186, comma primo, lett. a), Cod. strada (guida in stato di ebbrezza con tasso alcoolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8) è stata depenalizzata dall'art. 33, comma quarto, L. n. 120 del 2010. (La Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19297 del 17 maggio 2007
«In tema di reati fallimentari, alle procedure concorsuali e penali avviate prima della data di entrata in vigore della L. n. 5 del 2006, che ha modificato la nozione di piccolo imprenditore contenuta nell'art. 1, comma secondo, L. fall., resta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37570 del 16 settembre 2015
«La nuova formulazione dell'art. 2622 cod. civ., introdotta dall'art. 11 della legge 27 maggio 2015, n. 69, si pone, quanto alla condotta di mancata esposizione in bilancio di poste attive effettivamente esistenti nel patrimonio sociale, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24270 del 13 luglio 2006
«Il rifiuto del servizio militare per ragioni di coscienza, posto in essere prima dell'entrata in vigore della L. 14 novembre 2000 n. 331, ove non sussistano le condizioni nelle quali, ai sensi dell'art. 2, comma primo, lett. f), di detta legge,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12316 del 31 marzo 2005
«L'abolizione del servizio militare di leva ridisegna la fattispecie penale del delitto di rifiuto della relativa prestazione eliminando il disvalore sociale della condotta incriminata. Ne consegue che l'art. 1, comma sesto, della legge 14 novembre...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45159 del 8 novembre 2013
«L'abrogazione integrale della legge 7 marzo 2001 n. 78 (Tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale), operata dall'art. 2268, comma primo, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, con effetto dall'8 ottobre 2010, ha determinato l'"abolitio"...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18205 del 17 maggio 2005
«In tema di paesaggio, la disposizione di cui all'art. 181, comma primo ter, del D.L.vo 22 gennaio 2004 n. 41, introdotta dall'art. 1, comma terzo lett. c), della legge 15 dicembre 2004 n. 308, ai sensi del quale le sanzioni penali previste dal...»