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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3934 del 30 giugno 1982
«Ove la parte non si avvalga della facoltà di revocare il deferimento del giuramento decisorio, a seguito della modifica apportata dal giudice alla formula relativa, e lasci prestare il giuramento, l'irrevocabilità sancita dall'art. 235 c.p.c. non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2720 del 30 aprile 1982
«Il potere di revoca del giuramento decisorio, spettante alla parte che lo ha deferito fino a quando l'altra parte non ha dichiarato di essere pronta a prestarlo (art. 235 c.p.c.), implica anche la facoltà di modificare l'originario deferimento del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1355 del 9 giugno 1998
«La sottoscrizione dell'ordinanza o della sentenza da parte del giudice non implica che la firma debba essere leggibile, in maniera tale da consentire l'individuazione del giudice (o dei giudici) da cui la decisione promana, non essendo ciò...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14768 del 27 giugno 2006
«Il giuramento suppletorio — che è un mezzo istruttorio complementare e sussidiario — postula la sussistenza di una semiplena probatio con la conseguenza che esso è deferito alla parte che, secondo il prudente apprezzamento del giudice di merito,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5752 del 11 giugno 1999
«In relazione al principio per cui il carattere complementare e sussidiario del giuramento suppletorio impone al giudice, prima di ammetterlo, di provvedere sugli altri mezzi di prova eventualmente richiesti dalle parti a fondamento della domanda o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 503 del 26 gennaio 1982
«Il giuramento suppletorio non può essere deferito qualora la parte sia venuta meno completamente al suo onere probatorio; tale situazione si verifica anche nel caso in cui la prova sia completamente mancata per una sola parte del credito in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19270 del 8 settembre 2006
«Il giudice di merito che ritenga la causa giunta ad un stato di semiplena probatio ha la facoltà (ma non anche l'obbligo) di deferire il giuramento suppletorio ai sensi del disposto dell'art. 2736 n. 2 c.c., mentre alla parte che abbia assolto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5240 del 10 marzo 2006
«Il deferimento del giuramento suppletorio, anche qualora sia stato espressamente richiesto da una parte, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, le cui valutazioni in ordine alla sussistenza del requisito della cosiddetta semi-plena...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4847 del 14 aprile 2000
«Il giuramento decisorio può essere deferito dal procuratore della parte solo se sia munito di mandato speciale; tale potere non è compreso nella facoltà — conferita nella procura rilasciata a margine dell'atto di citazione — di deferire «i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6601 del 4 dicembre 1982
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 2737 e 2731 c.c., il giuramento decisorio può essere deferito (sia pure con i limiti di efficacia di cui agli artt. 2731 e 1398 c.c.) a colui che rappresenta la parte del processo, non già a colui che si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 631 del 22 gennaio 1997
«In materia di giuramento decisorio, le disposizioni dell'art. 2738, primo comma, c.c., sono indicative della volontà del legislatore di impedire, anche prima del passaggio in giudicato della sentenza, ogni possibilità di rimettere in discussione,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3111 del 20 maggio 1982
«Con riguardo al credito di una società di fatto, la prestazione del giuramento decisorio da parte del socio munito del potere di rappresentanza, e costituitosi in giudizio in tale veste, spiega gli effetti di cui all'art. 2738 primo comma c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4308 del 24 marzo 2001
«Il divieto di deferire giuramento sopra un contratto per la validità del quale sia richiesta la forma scritta, poiché mira ad evitare che il contraente possa in tal via superare la nullità derivante dall'inosservanza della forma prescritta ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12866 del 4 giugno 2009
«Il divieto di deferire il giuramento su fatti illeciti, posto dall'art. 2739 c.c., trovando il suo fondamento nell'opportunità di non obbligare il giurante a confessarsi autore di un atto per lui potenzialmente produttivo anche di responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5994 del 15 marzo 2007
«La disposizione dell'articolo 2739 c.c. vieta di deferire o riferire il giuramento sopra un fatto illecito quando questo riguardi la persona del giurante, sicché essa non opera quando il fatto illecito riguardi la parte avversa. Deve inoltre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6911 del 15 luglio 1998
«Il divieto contenuto nell'art. 2739 c.c. di deferire il giuramento sopra un fatto illecito opera nei confronti dell'autore del fatto illecito e non anche del soggetto leso, dal momento per cui, qualora sia tale ultimo soggetto a prestare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5789 del 10 giugno 1998
«La parte che abbia deferito al legale rappresentante di una società il giuramento decisorio nella forma de veritate, invece che de scientia, con riferimento a fatti di cui lo stesso non sia stato autore o partecipe, non può dolersi del mancato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5163 del 4 maggio 1993
«Il giuramento può essere deferito con una formula de veritate anche nel caso in cui un fatto, non proprio della parte che è chiamata a giurare, debba essere «necessariamente» caduto sotto l'esperienza diretta dei suoi sensi o della sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7713 del 2 agosto 1990
«Il giuramento può essere deferito con una formula de ventate anche nel caso in cui un fatto, non proprio della parte che è chiamata a giurare, debba essere necessariamente caduto sotto l'esperienza diretta dei suoi sensi o della sua intelligenza;...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5171 del 12 giugno 1987
«Con riguardo al giuramento de ventate, che, secondo il disposto dell'art. 2739 c.c., è ammissibile unicamente se si riferisce ad un fatto proprio della parte a cui il giuramento è deferito, per «fatto proprio» deve intendersi non soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8090 del 28 aprile 2004
«Le riserve tecniche che figurano nella contabilità delle imprese di assicurazione e sono poste dalla legge in relazione esclusiva con l'adempimento delle obbligazioni assunte dall'impresa coi contratti cui si riferiscono, non costituiscono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 576 del 22 gennaio 1991
«L'impignorabilità di un bene di un comune in ragione della sua appartenenza al patrimonio, indisponibile dell'ente, concretando una limitazione della responsabilità patrimoniale ai sensi dell'art. 2740, secondo comma, c.c., può essere fatta valere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8624 del 29 agosto 1998
«Il divieto del patto commissorio si estende a qualunque negozio attraverso il quale le parti intendono realizzare il fine vietato dal legislatore, e quindi opera anche nell'ipotesi di trasferimento del bene al creditore da parte del ,terzo e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7882 del 27 settembre 1994
«Posto che il patto commissorio va definito come l'accordo con cui il debitore destina in proprietà definitiva al proprio creditore, a soddisfo parziale o totale del proprio debito, un bene in garanzia per l'ipotesi di propria inadempienza, senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4082 del 15 giugno 1988
«L'indicazione del grado di uno dei privilegi generali sui beni mobili, di cui agli artt. 2751 ss. c.c., non fa parte del petitum della domanda diretta al riconoscimento del relativo credito, essendo l'ordine dei privilegi sottratto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2901 del 25 luglio 1975
«Ai fini dell'identificazione dell'oggetto del privilegio speciale (nella specie, quello derivante dall'art. 2778 n. 5 c.c., per tributi doganali), non può ritenersi che cose di genere non possano essere individuate attraverso le risultanze di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7396 del 15 dicembre 1983
«Dopo l'apertura della procedura concorsuale a carico del debitore (nella specie, liquidazione coatta amministrativa), anche i crediti assistiti da privilegio generale, quali i crediti di lavoro, continuano a produrre interessi, questi, peraltro,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 994 del 19 gennaio 2005
«Il privilegio generale sui mobili, previsto dall'art. 2751 bis c.c. per le prestazioni di lavoro, subordinato può essere utilmente invocato dai soci lavoratori che siano anche dipendenti della cooperativa, alla stregua dell'art. 5, primo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8765 del 18 giugno 2002
«Con riferimento al privilegio generale sui mobili accordato ai crediti collegati al rapporto di lavoro subordinato dall'art. 2751 bis, n. 1, c.c., la sentenza n. 326 del 1983 della Corte cost., che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9475 del 7 settembre 1999
«Per effetto della declaratoria di illegittimità costituzionale dell'art. 2751 bis n. 2 c.p.c. disposta dalla sentenza della Corte costituzionale 26 gennaio 1998, n. 1 nella parte in cui limitava il privilegio da esso previsto al prestatore...»