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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25654 del 27 giugno 2011
«Il dipendente dell'impresa di gestione degli impianti sciistici risponde colposamente delle lesioni provocate ad uno sciatore il quale, avendo tracciato a bordo del suo "snowboard" una anomala traiettoria sulla pista lasciata semideserta a fine...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17574 del 7 maggio 2010
«La posizione di garanzia in capo agli addetti al servizio scolastico nei confronti dei soggetti affidati alla scuola si configura diversamente a seconda, da un lato, dell'età e del grado di maturazione raggiunto dagli allievi oltre che delle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19777 del 25 maggio 2005
«In tema di responsabilità del sanitario, con riferimento all'accertamento della sussistenza del nesso di causalità tra la condotta omissiva imputata al medico e la determinazione dell'evento lesivo, il giudice deve verificare la validità del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25310 del 7 giugno 2004
«In tema di successione nella posizione di garanzia, il principio di affidamento, nel caso di ripartizione degli obblighi tra più soggetti, se da un lato implica che colui il quale si affida non possa essere automaticamente ritenuto responsabile...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24051 del 26 maggio 2004
«In tema di colpa medica, ai fini della sussistenza del rapporto di causalità tra la condotta imperita e l'evento lesivo, non è sufficiente che venga accertato che un determinato comportamento, omissivo e commissivo, abbia determinato il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18641 del 22 aprile 2004
«Sussiste la responsabilità del direttore dei lavori della ditta incaricata della collocazione di un impianto di distribuzione di gas metano per la morte di un pedone caduto all'interno di una voragine formatasi lungo la strada, nel punto in cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14006 del 12 novembre 2001
«Il difetto di costituzione del giudice ai sensi dell'art. 158 del codice di rito è ravvisabile unicamente quando gli atti giudiziari siano posti in essere da persone estranee all'ufficio e non investite della funzione esercitata, mentre non è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26239 del 14 giugno 2013
«In tema di colpa omissiva, l'obbligo giuridico di attivarsi gravante sull'agente può originare anche dall'esercizio di attività pericolose, dovendosi intendere per tali non solo quelle così identificate dalle leggi di pubblica sicurezza o da altre...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23838 del 19 giugno 2007
«In tema di reati societari, la previsione di cui all'art. 2381 c.c. - introdotta con il D.L.vo n. 6 del 2003 che ha modificato l'art. 2392 c.c. - riduce gli oneri e le responsabilità degli amministratori privi di delega; tuttavia, l'amministratore...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32273 del 29 settembre 2006
«Nei reati colposi omissivi, l'accertamento della colpa non può prescindere dalla individuazione della «posizione di garanzia» cioè della norma che impone al soggetto, cui si imputa la colpa, di tenere quel comportamento positivo la cui omissione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27396 del 22 luglio 2005
«Il responsabile di una società sportiva che gestisce una piscina è titolare di una posizione di garanzia, ai sensi dell'art. 40, comma secondo, c.p., in forza della quale è tenuto a garantire l'incolumità fisica degli utenti mediante l'idonea...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46515 del 1 dicembre 2004
«Se più sono i titolari della posizione di garanzia ovvero dell'obbligo di impedire l'evento, ciascuno è per intero destinatario dell'obbligo di tutela impostogli dalla legge e, in particolare, ciascuno per andare esente da responsabilità neppure...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14745 del 29 dicembre 1999
«In tema di bancarotta, mentre, dal punto di vista oggettivo, non è dubbio che l'amministratore di diritto risponde unitamente all'amministratore di fatto per non avere impedito l'evento che aveva l'obbligo giuridico di impedire, dal punto di vista...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 580 del 18 aprile 1996
«Adempie all'obbligo della motivazione il giudice che, applicando l'art. 444 c.p.p., si limita a rilevare che non deve essere pronunciata sentenza di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p.; questo basta a dimostrare che «non è mancata»...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2334 del 15 febbraio 1989
«La sentenza dichiarativa di fallimento non costituisce una condizione obiettiva di punibilità dei reati di bancarotta, ma integra un elemento costitutivo di essi. Conseguentemente i fatti compiuti dall'imprenditore (atti di disposizione o altri...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1952 del 21 febbraio 2000
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, nel caso in cui il fatto narrato risulti obiettivamente falso non è esclusa la possibilità di applicare la scriminante di cui all'articolo 51 c.p. sotto il profilo putativo ex articolo 59, primo comma, c.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4460 del 19 aprile 1994
«Ai fini dell'applicazione del disposto dell'art. 545 c.p.p. del 1930, concernente l'annullamento parziale della impugnata sentenza da parte della Cassazione, per «parti non annullate della sentenza» devono intendersi quelle in ordine alle quali si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2529 del 12 maggio 1999
«In conformità con la sentenza interpretativa di rigetto n. 361/1994 della Corte costituzionale, deve ritenersi che, nel caso di soggetto sottoposto ad esecuzione di pene cumulate, delle quali alcune soltanto siano state inflitte per delitti che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4507 del 7 agosto 2000
«Ai fini dell'esecuzione di pene concorrenti, vanno inserite nel cumulo non solo tutte le pene che non risultano ancora espiate dalla data di commissione dell'ultimo reato, ma anche quelle già espiate, che possono comunque avere un riflesso sul...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16976 del 10 aprile 2003
«In tema di delitti omicidiali, deve qualificarsi come diretta e non come eventuale la particolare manifestazione di volontà dolosa definita “dolo alternativo” che sussiste allorquando l'agente, al momento della realizzazione dell'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1129 del 2 febbraio 1995
«Il giudizio per il reato di omicidio di cui all'art. 586 c.p. (morte quale conseguenza non voluta dal responsabile di altro delitto doloso) è di competenza del tribunale, e non già del pretore in quanto quest'ultimo può conoscere soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37567 del 3 ottobre 2003
«La bancarotta fraudolenta per distrazione in ambito societario (artt. 216 comma 1 e 223 comma primo del R.D. 16 marzo 1942, n. 267) è figura di reato complessa, che comprende tra i propri elementi costitutivi una condotta di appropriazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9938 del 23 novembre 1994
«La regola della modifica della competenza territoriale per effetto di sopravvenienza legislativa L. 11 febbraio 1992, n. 128 applicabile ai sensi dell'art. 5 c.p.c. vecchio testo per i giudizi pendenti al 1° gennaio 1993 e sino al 18 dicembre...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 541 del 28 gennaio 1989
«La possibilità del lavoratore di procedere all'esecuzione sulla base della sola copia del dispositivo, ai sensi dell'art. 431, secondo comma, c.p.c., in pendenza del termine per il deposito della sentenza presuppone il riconoscimento, ad opera del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10218 del 12 luglio 1989
«Ai fini dell'imputabilità lo stato di tossicodipendenza può assumere rilevanza soltanto se sul medesimo si innesti e si sovrapponga uno stato patologico riguardante anche la capacità di intendere e di volere.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5012 del 23 aprile 1988
«Il codice penale vigente detta una disciplina dell'uso di sostanze stupefacenti distinguendo tre situazioni tra loro diverse: l'intossicazione «acuta» la quale provoca alterazioni transitorie delle facoltà intellettive e volitive dell'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49863 del 29 dicembre 2009
«La previsione di cui all'art. 26 del D. P.R. n. 448 del 1988 impone al giudice di dichiarare immediatamente con sentenza, in ogni stato e grado del procedimento, il non luogo a procedere quando accerti che l'imputato sia minore degli anni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 295 del 2 maggio 1984
«Dal testo dell'art. 102 c.p. si ricava che la pericolosità si manifesta con la consumazione del reato e non già con il suo accertamento legale, in quanto il legislatore ha voluto condizionare la dichiarazione di abitualità presunta alla frequenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 512 del 2 maggio 1984
«In tema di abitualità prevista dalla legge, l'autonomia della disciplina della stessa per quanto riguarda il contrabbando e relativa alle condizioni necessarie per la sua dichiarazione, attiene unicamente al termine finale, che viene rimosso e non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2483 del 15 dicembre 1969
«La professionalità nel reato non può essere presunta sulla base delle condanne anteriori, ma è qualifica che si attribuisce quando risulti dimostrato che il delinquente abituale tragga fonte di guadagno pressoché continua dalla reiterazione delle...»