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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2260 del 10 luglio 1993
«Non sono sufficienti, dunque, precedenti genericamente contrari a regole di ordine pubblico, anche di natura penale. (Fattispecie relativa ad annullamento di ordinanza reiettiva di richiesta di riesame, di provvedimento applicativo di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2486 del 16 novembre 1993
«...la norma specificamente ad oggetto la tutela dell'ordine pubblico, tale tutela ben può estendersi anche alla tranquillità del privato, dal momento che la violazione di questa ultima non può avere riflessi negativi sulla tranquillità pubblica.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2589 del 23 luglio 1993
«In tema di sequestro eseguito dalla polizia giudiziaria, poiché l'art. 355, secondo comma, secondo periodo, non fa conseguire alcun effetto dall'inosservanza del termine di quarantotto ore prescritto per la convalida da parte del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2991 del 26 marzo 1993
«Poiché dal momento consumativo del delitto di corruzione esula l'effettivo compimento dell'atto — tanto che il reato si consuma anche se il pubblico ufficiale non faccia seguire alla promessa o alla ricezione dell'utilità l'atto che si è impegnato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3964 del 11 maggio 1993
«...la Suprema Corte ha ribadito il principio generale in virtù del quale nel nostro ordinamento la tutela delle ragioni di giustizia e di ordine pubblico è subordinata a quella del diritto alla vita, alla salute e all'allevamento della prole).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3980 del 29 novembre 1993
«Il termine di quarantotto ore dalla ricezione del verbale, entro il quale il pubblico ministero deve procedere alla eventuale convalida del sequestro ha carattere perentorio, onde la sua inosservanza determina il dovere, per l'organo inquirente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4726 del 14 gennaio 1993
«Nel caso in cui, al momento della denuncia di conflitto di competenza, penda davanti ad un giudice — nella specie davanti al pretore — a carico dell'imputato processo penale per un reato, mentre davanti ad altro ufficio giudiziario siano solo in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5134 del 26 gennaio 1993
«...elide la legalità di un provvedimento dato dall'autorità, ma anche che trattandosi di provvedimento emanato per ordine pubblico e, congiuntamente, per ragioni di giustizia, esso deve essere osservato immediatamente e senza ingiustificato ritardo.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5360 del 27 maggio 1993
«Infatti l'appello incidentale, che è un mezzo antagonista, senza il confine dei punti investiti dall'appello principale, qualora ad esempio sia esperito dal pubblico ministero, costituirebbe un mezzo di pressione volto ad indurre l'imputato alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 712 del 26 gennaio 1993
«Ciò perché non viene in questione la valutazione dell'uso del potere discrezionale della amministrazione pubblica in relazione al pubblico interesse, trattandosi, invece, di accertare se la persona fisica che rappresenta l'organo, nell'esercitare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7581 del 3 agosto 1993
«Infatti il bene giuridico tutelato dall'art. 650 c.p., ossia l'ordine pubblico (inteso come buon assetto e regolare andamento della convivenza civile che il legislatore ha inteso proteggere contro l'inosservanza individuale di provvedimenti emessi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7962 del 24 agosto 1993
«...leggi del luogo dovevano ritenersi utilizzabili in assenza di contrasto con norme inderogabili del nostro ordinamento relative all'ordine pubblico (norme tra le quali non si ritenevano rientrare quelle che imponevano l'assistenza del difensore).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7980 del 24 agosto 1993
«Infatti la qualità di titolare della gestione dell'esercizio pubblico comporta anche l'assunzione dell'obbligo giuridico di controllare che la frequenza del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti con le norme concernenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8652 del 23 settembre 1993
«In tema di decreto penale di condanna l'art. 459, terzo comma, c.p.p., consente al giudice per le indagini preliminari che non abbia accolto la richiesta di emissione del decreto di restituire gli atti al pubblico ministero solo quando non debba...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9942 del 4 novembre 1993
«In materia di giudizio abbreviato, poiché l'imputato, nel convenire con il pubblico ministero alla trattazione del processo allo stato degli atti, rinuncia a difendersi provando, in cambio di un più favorevole trattamento sanzionatorio, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10898 del 31 ottobre 1994
«...di consentire al competente ufficio di verificare la regolarità della posizione dello straniero in Italia ai sensi della L. 28 febbraio 1990, n. 39 e succ. modif. ed è impartito per ragioni attinenti all'ordine pubblico ed alla sicurezza pubblica.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1449 del 8 febbraio 1994
«Ai fini della sussistenza del delitto di corruzione, è sufficiente una generica competenza dell'agente, derivante dalla sua appartenenza all'ufficio pubblico, quando questa gli consenta in concreto una qualsiasi ingerenza (o incidenza) illecita...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1475 del 6 maggio 1994
«...ravvisabile una reale situazione di stasi processuale, in assenza di un rifiuto a compiere gli adempimenti prodromici all'udienza preliminare da parte del pubblico ministero non investito della questione per non essergli stati trasmessi gli atti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1759 del 17 giugno 1994
«...corretta la motivazione del provvedimento del giudice di merito che aveva negato l'applicabilità del tariffario Aci depositato presso la Camera di commercio di Trapani, non risultando lo stesso sottoposto ad alcun controllo pubblico di congruità).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1816 del 13 agosto 1994
«In tema di misure cautelari, il provvedimento del tribunale che, a seguito dell'appello del pubblico ministero ex art. 310 c.p.p., applichi la misura cautelare coercitiva ovvero la ripristini dopo la revoca, costituisce un novum incidente sullo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3769 del 31 marzo 1994
«Ai fini della ravvisabilità della contravvenzione di cui all'art. 650 c.p. si richiede la specificazione della «ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene» per cui il provvedimento viene emesso, ma non invece...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3816 del 31 marzo 1994
«Allorché la sospensione condizionale della pena non sia stata richiesta dall'imputato, il suo appello inteso ad ottenere la revoca del beneficio non può trovare in mancanza di impugnazione del pubblico ministero, illimitato accoglimento, ancorché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3823 del 31 marzo 1994
«Allorché il giudice di merito riscontri tale situazione, è poi del tutto indifferente che una o più persone abbiano effettivamente avvertito il disturbo, avendosi comunque una lesione del bene giuridico tutelato dalla norma, e cioè dell'ordine...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4559 del 21 aprile 1994
«In tema di impugnazione del difensore avverso una sentenza contumaciale, non vi è coincidenza tra la procura speciale (art. 122 c.p.p.) che deve essere rilasciata per atto pubblico o scrittura privata autenticata e lo specifico mandato di cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4748 del 2 dicembre 1994
«È abnorme, e quindi ricorribile per cassazione, il provvedimento con il quale il giudice dell'udienza preliminare, ritenuta la nullità di un atto compiuto dal pubblico ministero (nella specie, accertamento tecnico irripetibile), in luogo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5363 del 15 gennaio 1994
«In tema di conflitti, il disposto di cui all'art. 28, secondo comma, seconda parte, c.p.p., secondo cui, qualora il contrasto sia tra giudice della udienza preliminare e giudice del dibattimento, prevale la decisione di quest'ultimo, non opera...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5801 del 20 maggio 1994
«...che non riguardano direttamente un interesse generale o, anche se lo riguardano, non concernono quell'ordine pubblico in senso lato che costituisce l'oggetto, sia pure residuale, della tutela apprestata dall'ipotesi contravvenzionale de qua.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6728 del 10 giugno 1994
«Qualora venga proposta dall'imputato richiesta di applicazione della pena subordinata alla concessione della sospensione condizionale ai sensi dell'art. 444, comma 3, c.p.p., ed il pubblico ministero manifesti il proprio dissenso motivandolo non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6810 del 13 giugno 1994
«Perché si configuri la contravvenzione di cui all'art. 650 c.p. è necessario che il provvedimento dell'autorità si fondi su ragioni di giustizia, o di sicurezza, o d'ordine pubblico o di igiene. L'art. 650 citato contiene, invero, una norma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7072 del 16 giugno 1994
«Ne deriva che il giudice può utilizzare tutti gli atti legittimamente confluiti nel fascicolo del pubblico ministero e quindi anche le dichiarazioni, rese dall'indagato in assenza del suo difensore, purché acquisite «sul luogo o nell'immediatezza...»