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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5548 del 12 maggio 1992
«L'impossessamento della fauna selvatica — parte integrante del patrimonio dello Stato — pur quando sia stato realizzato in violazione alle disposizioni che regolano l'esercizio dell'attività venatoria, ovvero quando abbia avuto a oggetto esemplari...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 79 del 10 marzo 1992
«In sede di incidente di esecuzione, l'indagine affidata al giudice di merito è limitata al controllo dell'esistenza di un titolo esecutivo e della legittimità della sua emissione. A tal fine, il giudice dell'esecuzione non può attribuire rilievo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10977 del 29 novembre 1993
«Il codice del 1988, con la disposizione innovativa di cui all'art. 597, quarto comma, c.p.p. ha inteso rendere effettivo il divieto di reformatio in peius, imponendo al giudice di appello «di diminuire corrispondentemente la pena complessiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1153 del 11 maggio 1993
«In tema di reato continuato, per l'individuazione della violazione più grave, il giudice deve tener conto anche di tutte le circostanze, aggravanti e attenuanti, ravvisabili nel caso concreto, e operare gli aumenti o le diminuzioni di pena che,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1450 del 18 giugno 1993
«Perché possa parlarsi di fungibilità tra una carcerazione precedentemente subita (vuoi come custodia cautelare — art. 657, primo comma, c.p.p. — vuoi come pena espiata per un reato diverso — art. 657, secondo comma, c.p.p.) ed una pena detentiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2260 del 10 luglio 1993
«In relazione ad addebito di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, non può escludersi il valore indiziario, eventualmente confirmatorio di altre risultanze, attribuibile ai precedenti penali e giudiziari del soggetto, ed anche ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 404 del 4 marzo 1993
«Ai fini del riconoscimento della continuazione è necessario che i vari episodi criminosi siano oggetto di un'unica complessa, generica e preventiva deliberazione, seguita da una deliberazione specifica per ogni singola azione criminosa....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7171 del 23 luglio 1993
«Venuta meno — a seguito dell'entrata in vigore della L. 11 febbraio 1992, n. 157 — la punibilità a titolo di furto della condotta di cattura di animali di specie non protetta, nell'esercizio della caccia in tempo in cui la stessa era vietata,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9381 del 19 ottobre 1993
«In materia di acque demaniali destinate a pubblica utilità, l'illecito amministrativo previsto dall'art. 103 del T.U. n. 1775 dell'11 dicembre 1933 riguarda il rinvenimento e la denuncia di rinvenimento di acque sotterranee, mentre l'attingimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1180 del 26 aprile 1994
«In tema di conversione di pene pecuniarie, il titolo che dispone la misura in cui la pena è convertita e le modalità concrete di esecuzione della stessa sono concettualmente diversi, sicché il collegamento solo «funzionale» operato tra le relative...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1974 del 1 giugno 1994
«In caso di compravendita, sino a quando il bene non sia stato consegnato al compratore, il venditore ne conserva la detenzione nomine alieno, anche dopo la consegna del bene allo spedizioniere; quest'ultimo, infatti, ai sensi dell'art. 1737 c.c. è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2699 del 30 giugno 1994
«Nei reati di associazione e, segnatamente, nel reato di associazione per delinquere di tipo mafioso non è configurabile responsabilità a titolo di cosiddetto «concorso esterno» giacché o il presunto concorrente esterno, nel porre in essere la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4838 del 28 aprile 1994
«Per la ravvisabilità della continuazione, non è sufficiente che i diversi reati da unificare a tale titolo siano stati accertati in un unico momento, attesa la equivocità sintomatica del momento temporale se non accompagnato da altre significative...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 544 del 11 marzo 1994
«Nella determinazione, in sede esecutiva, della pena per più reati continuati giudicati con più sentenze, deve essere assunta come pena-base quella inflitta per il reato singolo considerato come violazione più grave. Ne discende che è illegittimo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11980 del 6 dicembre 1995
«Nel caso di possesso di un'arma clandestina, allorquando si individui semplicemente nella clandestinità dell'arma il sintomo di una non meglio specificata origine delittuosa — e non siano precisati la natura ed il titolo del reato presupposto —...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 229 del 18 marzo 1995
«Il requisito dell'altruità di cui all'art. 624 c.p. è ravvisabile ogni volta che vi sia almeno un soggetto, diverso dall'agente, il quale, al momento del fatto, sia legato alla cosa stessa da un'effettiva relazione di interesse. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1260 del 28 maggio 1996
«Il bene giuridico protetto dal reato di falsa testimonianza è il normale svolgimento dell'attività giudiziaria, che potrebbe essere fuorviata da deposizioni false o reticenti. Soggetto passivo del reato o persona offesa dal reato è dunque la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2973 del 7 novembre 1996
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 300, comma quarto, c.p.p., che prevede la perdita di efficacia della custodia cautelare in caso di condanna, ancorché sottoposta a impugnazione, ad una pena pari o inferiore alla custodia già subita, qualora si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1660 del 21 febbraio 1997
«La clausola di riserva, di cui all'art. 15, comma primo, T.U.L.P.S., deroga al generale principio di specialità di cui all'art. 9 legge 24 novembre 1981, n. 689, ed esclude che la disposizione di cui al citato art. 15 T.U.L.P.S. — che riduce...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2706 del 7 gennaio 1997
«Nel caso di incompletezza o incertezza del dispositivo il giudice dell'esecuzione ha il potere-dovere di interpretare il titolo esecutivo (sentenza passata in giudicato) e di renderne espliciti il contenuto e i limiti, ricavando dalla sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4322 del 10 maggio 1997
«Nel caso di reato continuato, ai fini della determinazione della pena base, la violazione più grave deve essere individuata con riferimento alla pena da infliggere in concreto per ciascuna di esse, dopo la valutazione di ogni singola circostanza e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6207 del 5 dicembre 1997
«Ai fini della perseguibilità di ufficio del delitto di invasione di terreni o edifici, devono considerarsi «pubblici» — secondo la nozione che si ricava dagli art. 822 e ss. c.c., mutuata dal legislatore penale — i beni appartenenti a qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8048 del 2 settembre 1997
«Nel sequestro di persona a scopo di estorsione, la cui tipicità è data dal dolo specifico, la persona è mercificata, come risulta dalla stretta correlazione posta tra il fine del sequestro, che è il profitto ingiusto, e il suo titolo, cioè il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11847 del 16 novembre 1998
«A differenza dell'art. 323 previgente che configurava l'abuso di ufficio come reato a consumazione anticipata, incentrato sul dolo specifico, sulla finalità di procurare a sè o ad altri un ingiusto vantaggio, o di arrecare ad altri un danno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1192 del 29 gennaio 1998
«In tema di abuso di ufficio, a seguito della nuova fattispecie di cui all'art. 323 c.p. introdotta con la legge 16 luglio 1997, n. 234, trova applicazione l'art. 2, comma terzo, c.p., secondo cui il giudice, nella valutazione comparativa della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 852 del 4 aprile 1998
«Il pubblico ministero, nell'ambito delle sue autonome ed esclusive attribuzioni di organo che cura l'esecuzione in materia penale, è tenuto a compiere una sommaria delibazione dell'ammissibilità della domanda, al fine di evitare che la legalità ed...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14705 del 29 dicembre 1999
«È configurabile il reato di furto, sussistendo anche il requisito dell'altruità della cosa, qualora un soggetto al quale sia stato fiduciariamente intestato un libretto di deposito bancario, rimasto però in possesso dell'effettivo titolare del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3415 del 17 giugno 1999
«Le modifiche introdotte dalla legge n. 165 del 1998 (c.d. legge Simeone) hanno mantenuto inalterata la disciplina delle misure alternative per i tossicodipendenti prevista dal D.P.R. n. 309 del 1990. Pertanto, quando il condannato proponga istanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 402 del 14 gennaio 1999
«La deposizione testimoniale sul contenuto di intercettazioni telefoniche non è inutilizzabile, giacché la sanzione processuale dell'inutilizzabilità discende da espressi divieti di acquisizione probatoria ex art. 191 c.p.p. (inutilizzabilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 728 del 27 aprile 1999
«In tema di misure interdittive, non sussiste interesse alla impugnazione avverso il provvedimento applicativo qualora la misura, per qualunque ragione, abbia perso medio tempore efficacia. L'interesse a impugnare, di cui all'art. 568, comma...»