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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16049 del 17 agosto 2004
«Il lodo arbitrale irrituale è impugnabile, davanti al giudice ordinariamente competente, soltanto per i vizi che possono vulnerare ogni manifestazione di volontà negoziale (errore, violenza, dolo, incapacità delle parti o dell'arbitro), mentre è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15353 del 9 agosto 2004
«Nell'arbitrato libero o irrituale, che si traduce in una regolamentazione contrattuale della contesa, la violazione del principio del contraddittorio non rileva come vizio del procedimento, ma come violazione del contratto di mandato, e può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5634 del 6 aprile 2012
«Il lodo parziale che provveda sulla "competenza" degli arbitri a decidere della controversia, così ritenendo la sussistenza di una valida clausola compromissoria intercorsa fra le parti, deve essere oggetto d'impugnazione immediata, avendo deciso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2715 del 7 febbraio 2007
«Il lodo con cui sia disposta la risoluzione del contratto e la condanna generica di una delle parti al risarcimento del danno, con prosecuzione del procedimento arbitrale per la determinazione del quantum debeatur costituisce lodo parziale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20755 del 23 novembre 2012
«La correzione degli errori materiali del lodo arbitrale, ai sensi dell'art. 826 c.p.c. nella formulazione introdotta dalla legge n. 25 del 1994 (applicabile "ratione temporis"), spetta agli arbitri e, depositato il lodo, al giudice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1553 del 11 febbraio 1995
«Una volta proposta l'impugnazione della sentenza arbitrale, la competenza a decidere sulla richiesta di correzione del lodo spetta al giudice dell'impugnazione e non al pretore (fattispecie anteriore all'entrata in vigore dell'art. 18 legge n. 25...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11842 del 6 agosto 2003
«Il lodo arbitrale, dichiarato esecutivo ai sensi dell'art. 825, comma quinto (nel testo vigente prima dell'introduzione della legge n. 25/1994), perdendo la natura e l'efficacia di atto negoziale, assume il valore di sentenza, idonea a produrre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 890 del 22 gennaio 2001
«Il provvedimento con il quale un collegio arbitrale (nella specie, per arbitrato rituale) dichiari «non luogo a provvedere» rilevando la decorrenza del termine prefissato per il deposito del lodo a causa della totale inerzia delle parti non si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5280 del 28 maggio 1998
«Qualora sia stato conferito l'incarico di emettere un arbitrato irrituale, il deposito del provvedimento arbitrale, effettuato ex art. 825 c.p.c. per tuziorismo o per altra ragione, ed il decreto di esecutorietà emesso dal pretore non valgono a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4834 del 29 settembre 1984
«Per qualificare la natura di un arbitrato occorre riferirsi ai poteri attribuiti dalle parti all'arbitro quali risultano dal compromesso e non alla forma di cui sia stato rivestito l'atto finale del provvedimento. Pertanto, ove sia stato conferito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1869 del 24 marzo 1982
«Il difetto di deposito ed omologazione del lodo comporta la preclusione della sua impugnazione, esimendo anche il giudice dalla necessità di accertare la natura rituale dell'arbitrato conclusosi con tale atto, senza che ne resti pregiudicata la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2704 del 7 febbraio 2007
«In ipotesi di arbitrato collegiale, qualora il lodo non rechi tutte le sottoscrizioni ma solo una o più sottoscrizioni complete di data, non contestuali tra loro o con la redazione del documento, e si verta pertanto in una ipotesi di nullità e non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 527 del 3 agosto 2000
«Anche nell'arbitrato rituale, la pronunzia arbitrale ha natura di atto di autonomia privata e correlativamente il compromesso si configura quale deroga alla giurisdizione. Pertanto, il contrasto sulla non deferibilità agli arbitri di una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1183 del 20 gennaio 2006
«L'inammissibilita dell'impugnazione del lodo arbitrale per inosservanza di regole di diritto, ai sensi dell'art 829, secondo comma, c.p.c. nel caso in cui le parti abbiano autorizzato gli arbitri a decidere secondo equità, sussiste anche qualora...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6933 del 7 maggio 2003
«Gli arbitri, autorizzati a pronunciare secondo equità ai sensi dell'art. 822 c.p.c., ben possono decidere secondo diritto allorché essi ritengano che diritto ed equità coincidano, senza che sia per essi necessario affermare e spiegare tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 995 del 23 gennaio 2003
«Nel lodo pronunciato secondo equità, la questione relativa alla carenza di legittimazione e di titolarità del rapporto controverso, avendo natura di merito deducibile in sede di giudizio arbitrale, non è deducibile come motivo di impugnazione per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5637 del 8 novembre 1984
«Quando gli arbitri sono stati autorizzati a pronunciare secondo equità, essi sono svincolati, nella formazione del loro giudizio ai fini della decisione della controversia, dalla rigorosa osservanza delle regole del diritto oggettivo, avendo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 574 del 30 gennaio 1985
«Nell'arbitrato irrituale gli arbitri, quali mandatari, esercitano un potere caratterizzato dalla sua derivazione dalla volontà delle parti anche nel momento della pronuncia conclusiva, la quale risolve la controversia in via negoziale, vincolando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6403 del 15 luglio 1996
«Ai fini dell'applicazione, ai giudizi arbitrali, dell'art. 819 bis c.p.c. (introdotto dall'art. 11 della legge 5 gennaio 1994, n. 25) - in base al quale la competenza degli arbitri non è esclusa dalla connessione tra la controversia ad essi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10862 del 17 dicembre 1994
«La parte vittoriosa nel giudizio arbitrale che nel giudizio di impugnazione del lodo chieda il rigetto dell'impugnazione può chiedere all'istruttore un sequestro conservativo, atteso che il giudizio di impugnazione del lodo è attribuito alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8563 del 7 agosto 1993
«Con riguardo al giudizio dinnanzi ad arbitri, ogni questione concernente la violazione dei limiti del compromesso e della clausola compromissoria, trovando la propria specifica disciplina nell'art. 817 c.p.c., deve essere proposta «nel corso del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12208 del 13 novembre 1992
«In sede di impugnazione del lodo ex art. 828 c.p.c., la parte, che nel corso del procedimento arbitrale abbia rinunciato all'eccezione di incompetenza degli arbitri, prima formulata sotto il profilo che le questioni dedotte dall'altra parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23638 del 11 novembre 2011
«L'ordinanza con cui il presidente del tribunale, decidendo sull'istanza di ricusazione di un arbitro (nella specie, con dichiarazione di cessazione della materia del contendere), provveda sulle spese processuali, è impugnabile per cassazione ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17192 del 28 agosto 2004
«In tema di ricusazione dell'arbitro, la formula contenuta nell'art. 51, numero 2, c.p.c., che prevede tra le cause di astensione obbligatoria la situazione di convivenza o di abituale commensalità con una delle parti o con taluno dei difensori,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8177 del 29 agosto 1997
«Il verbale di costituzione del collegio arbitrale è atto pienamente idoneo a soddisfare il requisito richiesto dall'art. 813 c.p.c. con riferimento a quanto stabilito dall'art. 820 dello stesso codice, atteso che la manifestazione della volontà di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7450 del 14 maggio 2012
«In tema di arbitrato ai sensi degli artt. 810 e 811 c.p.c., è pienamente legittimo il provvedimento del presidente del tribunale che proceda alla designazione dell'arbitro, non nominato tempestivamente da una delle parti, al di fuori delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17152 del 22 luglio 2009
«In tema di arbitrato, il meccanismo di nomina suppletiva da parte del Presidente del Tribunale, previsto nell'art. 810 c.p.c., sia nella formulazione antevigente che in quella in vigore dal 2 marzo 2006, si applica anche quando la convenzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6866 del 4 giugno 1992
«La nomina dell'arbitro, quale atto negoziale di integrazione del compromesso e della clausola compromissoria, deve essere fatta personalmente dalle parti o da procuratore munito del relativo potere negoziale, mentre la procura alle liti non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15134 del 23 novembre 2000
«La nomina dell'arbitro, quale atto negoziale di integrazione del compromesso e della clausola compromissoria, deve essere fatta personalmente dalle parti — o da procuratore munito del relativo potere negoziale —, mentre la procura alle liti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8608 del 23 agosto 1990
«È valida la clausola compromissoria per arbitrato rituale con la quale le parti rimettano ad un terzo, già identificato nella clausola stessa, la nomina di uno degli arbitri, in quanto ciò soddisfa l'esigenza dell'accordo in ordine al meccanismo...»