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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22308 del 3 novembre 2016
«È inammissibile la revocazione di un decreto ingiuntivo per contrarietà a precedente giudicato ove il debitore ingiunto si sia astenuto dal proporre tempestiva opposizione, pur essendo venuto a conoscenza, nella pendenza del termine di cui...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 22507 del 4 novembre 2016
«Il soggetto che abbia proposto impugnazione con ricorso per cassazione (ovvero vi abbia resistito proponendo controricorso) nell'asserita qualità di successore, a titolo universale, di colui che era stato parte nel precedente grado di giudizio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23520 del 18 novembre 2016
«L'obbligo di astensione imposto dall'art. 51, n. 4, c.p.c., la cui violazione, ove oggetto di deduzione mediante rituale istanza di ricusazione, è causa di nullità della sentenza, va circoscritto alla sola ipotesi in cui il giudice abbia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23531 del 18 novembre 2016
«Il ricorso incidentale condizionato, proposto dalla parte interamente vittoriosa su questioni pregiudiziali decise in senso ad essa sfavorevole nella precedente fase di merito, può essere esaminato e deciso con priorità, senza tenere conto della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23652 del 21 novembre 2016
«Nel rito del lavoro è inammissibile la produzione in appello di documenti di formazione antecedente il giudizio, genericamente indicati e sulla cui esibizione sia intervenuta una decadenza, né in tal caso può essere esercitato il potere officioso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24234 del 29 novembre 2016
«In tema di compensazione delle spese processuali, ricorrono gravi ed eccezionali ragioni, ai sensi dell'art. 92, comma 2, c.p.c. (nella formulazione introdotta dalla L. n. 69 del 2009, "ratione temporis" applicabile), quando la decisione sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24742 del 5 dicembre 2016
«Le Sezioni Unite della Corte di cassazione, dinanzi alle quali siano impugnate decisioni di un giudice speciale per motivi attinenti alla giurisdizione, possono rilevare unicamente l'eventuale superamento dei limiti esterni della giurisdizione...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 25901 del 15 dicembre 2016
«I vizi di iscrizione della causa a ruolo, ed in particolare quelli che si risolvono in un errore materiale nell’indicazione del nome dell’attore, riportato nel ruolo generale degli affari civili o nella rubrica alfabetica tenuta dal cancelliere,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26782 del 22 dicembre 2016
«La modificazione della domanda ammessa ex art. 183 c.p.c. può riguardare anche uno o entrambi gli elementi oggettivi della stessa ("petitum" e "causa petendi"), sempre che la domanda così modificata risulti comunque connessa alla vicenda...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9390 del 10 maggio 2016
«In tema di esecuzione mobiliare presso terzi, l'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art. 553 c.p.c., assegna in pagamento al creditore procedente la somma di cui il terzo pignorato si è dichiarato debitore nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9772 del 12 maggio 2016
«Nei procedimenti contenziosi incardinati dinanzi ai tribunali dal 30 giugno 2014, anche nella disciplina antecedente alla modifica dell'art. 16 bis del d.l. n. 179 del 2012, inserito dall'art. 1, comma 19, n. 2, della l. n. 228 del 2012,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 278 del 5 febbraio 1969
«Per effetto dell'intervento di cause estintive, il fatto non è più penalmente sanzionabile; cessa, cioè, il suo carattere antigiuridico, dal punto di vista del diritto penale, pur permanendo gli altri effetti del fatto, inteso in senso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1728 del 18 febbraio 1982
«Le obbligazioni civili, derivanti dal reato, non cessano in seguito all'estinzione del reato o della pena. Esse, pertanto, non sono comprese negli effetti residui, non estinti dalla causa antecedente ed estinguibili, invece, da quella successiva.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 498 del 15 gennaio 1985
«Le aggravanti previste dai nn. 1 e 2 dell'ultimo comma dell'art. 628 c.p., come modificato dalla legge n. 497 del 1974 non conservano il carattere di autonomia loro riconosciuto sotto il vigore del testo normativo precedente, onde è escluso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5956 del 20 giugno 1986
«Il reato di cui all'art. 659, secondo comma, c.p. (esercizio di professioni o mestieri rumorosi) deve essere considerato permanente, poiché l'azione o l'omissione può essere ininterrottamente continuativa, con possibilità del soggetto di farla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 283 del 16 gennaio 1987
«Colui che asporti materiale inerte dal fondo di un torrente è responsabile del delitto di furto anche se sia intervenuta precedentemente una autorizzazione del sindaco, incompetente a disporre in materia perché si tratta di «cosa» non facente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10473 del 25 ottobre 1988
«In tema di furto non hanno alcuna rilevanza, perché il reato possa qualificarsi consumato e non tentato, l'elemento spaziale e quello temporale: se la cosa sottratta è passata nel dominio dell'agente anche per breve tempo ed anche nello stesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11983 del 9 settembre 1989
«In tema di rapina, sussiste l'ingiustizia del profitto anche quando la condotta d'impossessamento della cosa altrui, di valore non penalmente trascurabile, sia attivata da un motivo «giusto», il quale si distingue dal (e non esclude il) dolo per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 792 del 5 settembre 1989
«In tema di esecuzione della pena, il criterio moderatore, fornito dall'art. 78 c.p., esplica la sua efficacia nell'ambito e nei limiti di ciascuna operazione di cumulo, nel senso che la somma da effettuare, per stabilire se debba farsi luogo a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11 del 2 gennaio 1990
«In tema di successione di leggi, nell'ipotesi di sopravvenienza di legge penale più favorevole al reo per comminare, in ordine ad una data fattispecie, pena detentiva, nel massimo, in misura inferiore a quella stabilita dalla precedente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15437 del 21 novembre 1990
«In tema di valutazione probatoria delle dichiarazioni rese da un testimone, successivamente imputato di falsa testimonianza, il principio stabilito dagli ultimi cpv. dell'art. 192 c.p.p. non significa che ogni qual volta vi sia un'imputazione di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16401 del 13 dicembre 1990
«Ai fini della concessione dell'attenuante del risarcimento del danno, il risarcimento, oltre che volontario, integrale e antecedente al giudizio di primo grado, deve essere effettivo, nel senso che deve consistere in una reale e concreta elisione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1703 del 8 febbraio 1990
«Se è vero che la sentenza penale straniera, non avente efficacia giuridica in Italia perché non formalmente riconosciuta, non può assumere rilievo quale precedente penale ostativo alla concessione del beneficio della sospensione condizionale della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 299 del 14 marzo 1990
«La denuncia di conflitto con il Gip proposta dal P.M. è inammissibile alla stregua dell'art. 28, comma primo, del nuovo c.p.p., che disciplina esclusivamente ipotesi di conflitto tra giudici e non tra giudici e P.M. Né l'ipotesi di conflitto tra...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3235 del 31 ottobre 1990
«Sia l'art. 176 c.p. che l'art. 8, L. 29 maggio 1982, n. 304 (misure per la difesa dell'ordinamento costituzionale) richiedono per l'ammissione alla liberazione condizionale non la semplice probabilità o la mera possibilità di un futuro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3792 del 16 marzo 1990
«In tema di rapina, l'aggravante prevista dal terzo comma, n. 3 dell'art. 628 c.p., è integrata dalla mera appartenenza alla associazione di tipo mafioso — rilevante come fatto storico anche se precedente alla introduzione dell'espressa previsione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 406 del 14 marzo 1990
«Nel caso di dichiarazione di incompetenza adottata dal giudice ai sensi del comma primo dell'art. 22 del nuovo c.p.p., il P.M. rimane libero di proseguire le indagini preliminari, non essendo vincolato alla pronuncia del giudice. Qualora però il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 568 del 30 marzo 1990
«La regola posta dall'art. 78 c.p. — applicabile, per effetto del successivo art. 80, anche nel caso di condanne susseguitesi nel tempo — non comporta che un soggetto il quale abbia riportato più condanne a pene detentive temporanee, non possa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6938 del 15 maggio 1990
«Il dovere di prestare assistenza ad una persona ferita, previsto dall'art. 593, cpv. c.p., si impone anche a chi ha cagionato volontariamente le ferite mediante un delitto contro la persona senza il fine di uccidere, per cui se egli non adempie a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7259 del 24 maggio 1990
«Il bene giuridico tutelato dall'art. 319 c.p. è costituito dai principi di buon andamento e imparzialità dell'amministrazione indicati nell'art. 97, comma primo, della Costituzione. La contrarietà ai doveri d'ufficio può riguardare la condotta...»