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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3093 del 24 giugno 1989
«L'obbligo del giudice di rinvio di uniformarsi alla regula iuris, enunciata dalla Corte di cassazione a norma dell'art. 384 c.p.c., viene meno quando la norma da applicare, in aderenza a tale principio, sia stata successivamente abrogata,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3922 del 11 settembre 1989
«La responsabilità precontrattuale — la quale presuppone che il contratto non sia stato concluso e comunque non validamente concluso — può configurarsi tanto in relazione al processo formativo del contratto quanto in rapporto alle semplici...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10575 del 5 novembre 1990
«La particolare struttura dell'attuale processo del lavoro, che assegna speciale ed autonoma rilevanza, anche ai fini esecutivi, alla lettura in udienza del dispositivo della sentenza, comporta che, in una controversia soggetta al rito anzidetto,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10585 del 5 novembre 1990
«Nell'ipotesi di annullamento per violazione o falsa applicazione di norme di diritto e per vizi di motivazione, la circostanza che la potestas iudicandi del giudice di rinvio sia limitata — in mancanza di novità derivanti dalla sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11134 del 17 novembre 1990
«Nel rito del lavoro l'art. 415 c.p.c., il quale prevede che tra la data di notificazione al convenuto del ricorso unitamente al decreto di fissazione dell'udienza di discussione e la data di questa deve intercorrere un termine non inferiore a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11908 del 14 dicembre 1990
«Il successore a titolo particolare nel diritto controverso, che può intervenire nel processo a norma dell'art. 111, terzo comma, c.p.c., non può essere considerato terzo, ma è l'effettivo titolare del diritto in contestazione e perciò può assumere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1898 del 9 marzo 1990
«Anche nella nuova disciplina del processo del lavoro si applicano le normali regole del procedimento contumaciale ed, in particolare, il principio secondo cui la contumacia del convenuto non equivale ad ammissione dell'esistenza dei fatti dedotti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2344 del 21 marzo 1990
«La cosiddetta efficacia riflessa del giudicato, come affermazione obiettiva di verità valevole anche nei confronti di terzi rimasti estranei al processo, resta esclusa ogni volta che il terzo sia titolare (non già di un diritto dipendente da una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2997 del 10 aprile 1990
«La determinazione del giudice, adito con la domanda principale, di non separare da questa la domanda riconvenzionale di competenza di un giudice superiore e di rimettere a questo la decisione dell'intero processo non comporta la decisione d'una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3566 del 28 aprile 1990
«La procura speciale al difensore, conferita, in sede di ricorso ex art. 700 c.p.c., per tutti i gradi del giudizio, deve ritenersi estesa al processo di merito da instaurarsi dopo il provvedimento d'urgenza.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4926 del 28 maggio 1990
«Con riguardo alla mancata partecipazione al giudizio del convenuto o appellato, nei confronti del quale il giudice abbia disposto, ai sensi dell'art. 291 c.p.c., il rinnovo della notifica, occorre distinguere — anche nel rito del lavoro — a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5391 del 5 giugno 1990
«L'incidenza dell'evento morte di una parte costituita con procuratore verificatosi durante il giudizio di merito è regolata dall'art. 300 c.p.c. in base al quale è indispensabile ed insostituibile la comunicazione formale dell'evento da eseguirsi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5825 del 14 giugno 1990
«Il regolamento di competenza è rivolto ad impugnare una pronuncia, anche implicita, sulla competenza, non essendo ammissibile il regolamento preventivo di competenza. Tale mezzo di impugnazione presuppone, pertanto, che si sia esaurita la funzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8156 del 10 agosto 1990
«L'inesistenza della sentenza è configurabile, oltre che nella ipotesi espressamente prevista dall'art. 161, comma secondo, c.p.c. (mancanza della sottoscrizione del giudice), in tutti i casi in cui la sentenza stessa manchi di quel minimo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11313 del 24 ottobre 1991
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, il principio della momentanea improponibilità dell'azione individuale del creditore fino al termine della procedura amministrativa di accertamento dei crediti da parte del commissario giudiziale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 650 del 23 gennaio 1991
«Il provvedimento con cui sia disposta la sospensione del processo, ai sensi dell'art. 295 c.p.c., essendo diretto soltanto a regolare l'attività processuale al fine di evitare eventuali contrasti di giudicati, non ha un contenuto decisorio bensì...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7630 del 10 luglio 1991
«Il procedimento per i provvedimenti d'urgenza ex art. 700 c.p.c., ed il successivo procedimento di merito non costituiscono fasi distinte di un unico processo, ma due processi formalmente autonomi, sicché la notificazione dell'atto di citazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 983 del 1 febbraio 1991
«Nel procedimento di espropriazione presso terzi, la citazione del terzo per la dichiarazione sul credito pignorato non dà luogo di per sé ad un procedimento di natura contenziosa, ma solo ad una particolare fase del procedimento esecutivo sicché...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10647 del 17 settembre 1992
«La sanatoria della nullità della notificazione eseguita da ufficiale giudiziario incompetente, non può ritenersi realizzata per il raggiungimento dello scopo dell'atto ai sensi dell'art. 156 c.p.c. da vicende estranee al processo, non equiparabili...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11195 del 14 ottobre 1992
«Il principio, secondo il quale il processo di cassazione, caratterizzato dall'impulso d'ufficio, non è soggetto ad interruzione in presenza degli eventi di cui agli artt. 299 e ss. c.p.c., tenendo conto che tali norme si riferiscono esclusivamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13634 del 23 dicembre 1992
«L'onere della notificazione dell'atto di gravame personalmente agli eredi della parte contumace in primo grado e successivamente deceduta (art. 330 ultimo comma c.p.c.) resta insensibile alla eventuale difficoltà dell'appellante di identificare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3933 del 1 aprile 1992
«Nel corso del processo esecutivo non è consentito il ricorso alle disposizioni contenute negli artt. 214 ss. c.p.c. sul disconoscimento da parte del debitore esecutato delle scritture prodotte contro di lui in quel processo, tenuto conto che il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4676 del 16 aprile 1992
«Nel rito del lavoro, per individuare, ai fini della litispendenza (e della continenza), il giudice preventivamente adito, deve farsi riferimento al deposito del ricorso presso la cancelleria, realizzandosi in tale momento, con l'adizione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4686 del 16 aprile 1992
«Il giudice di rinvio al quale la causa sia stata rimessa dalla Corte di cassazione anche perché provveda sulle spese del giudizio di legittimità, è tenuto a provvedere sulle spese delle fasi di impugnazione, se rigetta l'appello, e sulle spese...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4850 del 22 aprile 1992
«L'obbligo del giudice di appello, nel processo del lavoro, di disporre d'ufficio nuovi mezzi di prova in ossequio al principio di tendenziale ricerca della verità materiale, che impronta tale rito, sussiste solo nel caso in cui il materiale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5181 del 29 aprile 1992
«Il principio della intrasmissibilità del diritto di prelazione fra coeredi, previsto dall'art. 732 c.c., non impedisce che, una volta esercitato il riscatto, con instaurazione del relativo giudizio, la domanda conservi i propri effetti, nonostante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5504 del 8 maggio 1992
«L'art. 91 c.p.c. non richiede, ai fini della statuizione sulle spese, una decisione che attenga al merito ma soltanto una pronuncia che chiuda definitivamente il processo davanti al giudice adito, con la conseguenza che detta statuizione deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5760 del 15 maggio 1992
«La competenza per il giudizio di merito successivo alla procedura di urgenza di cui all'art. 700 c.p.c. deve essere stabilita in base alle norme generali, senza che una preclusione possa derivare da provvedimento cautelare che pure implicitamente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5888 del 16 maggio 1992
«Con il ricorso per cassazione di cui all'art. 111, secondo comma, Cost. si possono denunziare soltanto «violazioni di legge», con riferimento sia alla legge regolatrice del rapporto sostanziale controverso, sia alla legge regolatrice del processo....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7487 del 18 giugno 1992
«La procura speciale al difensore, rilasciata in primo grado «per il presente giudizio» (o processo, causa, lite ecc.), senza alcuna limitativa indicazione, esprime la volontà della parte di estendere il mandato all'appello, quale ulteriore grado...»