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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6470 del 24 aprile 2012
«In tema di estensione della proprietà immobiliare, la disposizione dell'art. 840 c.c. è estranea allo statuto del contratto e della relativa ermeneutica, in quanto svolge la funzione di risolvere il conflitto tra soggetti terzi, non legati, cioè,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1378 del 31 gennaio 2012
«La disciplina dell'accessione di cui all'art. 936 c.c. è applicabile esclusivamente quando le opere siano state realizzate da un soggetto che non abbia con il proprietario del fondo nessun rapporto giuridico, di natura reale o personale, che gli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23839 del 21 dicembre 2012
«In tema di servitù prediali, la nozione di "utilitas" del fondo dominante, di cui all'art. 1027 c.c., va commisurata alla limitazione del diritto di proprietà del fondo servente, quale esso risulta dal titolo, non coincidendo con qualsiasi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5765 del 7 marzo 2013
«La costituzione coattiva della servitù di passaggio in favore di un fondo non intercluso, ai sensi dell'art. 1052 c.c., postula la rispondenza alle esigenze dell'agricoltura o dell'industria, requisito che trascende gli interessi individuali e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10595 del 7 maggio 2013
«In materia di servitù, la diversità delle ipotesi di cui all'art. 1051, terzo comma, cod. civ. ed all'art. 1052 cod. civ., le quali, pur avendo in comune il presupposto dell'accesso già esistente alla pubblica via, si differenziano poiché nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5053 del 28 febbraio 2013
«La servitù di passaggio costituita per contratto non cessa di essere coattiva, con conseguente operatività della causa di estinzione per cessazione dell'interclusione di cui all'art. 1055 c.c., laddove risultino sussistenti le relative condizioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 778 del 19 gennaio 2012
«In tema di condominio negli edifici, ai sensi dell'art. 1117, terzo comma, c.c., la proprietà dei tubi di scarico dei singoli condomini si estende fino al punto del loro raccordo con l'innesto nella colonna verticale, all'altezza di ciascun piano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1904 del 9 febbraio 2012
«Il principio secondo il quale la domanda giudiziale fa cessare gli effetti del possesso di buona fede che non siano divenuti irrevocabili ed impedisce quelli ulteriori non attiene soltanto all'acquisto dei frutti, ma si riferisce a tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14115 del 4 giugno 2013
«Ai fini dell'usucapione, il possesso del bene può essere acquisito anche a seguito di atto traslativo della proprietà che sia nullo, anche dopo l'invalido trasferimento della proprietà, l'"accipiens" può possedere il bene "animo domini", ed anzi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1672 del 3 febbraio 2012
«A norma dell'art. 1163 c.c., il possesso è acquistato in modo violento - e, perciò, inutile ai fini dell'usucapione, se non dal momento in cui la violenza è cessata - qualora l'impossessamento sia avvenuto con l'esercizio di una violenza fisica o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35187 del 21 ottobre 2002
«Ai fini della sussistenza della circostanza aggravante comune consistente nell'avere agito con crudeltà verso le persone, non è necessario che l'azione del colpevole sia diretta contro la vittima, essendo sufficiente che essa sia indirizzata verso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8060 del 19 luglio 1995
«Perché possa disporsi la sospensione del procedimento penale in relazione a controversia civile sulla questione di stato, è necessario che l'illiceità penale dell'azione od omissione contestata all'imputato dipenda dal precedente stato di una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4964 del 8 febbraio 2010
«Il delitto di promozione, direzione od organizzazione di un'associazione di tipo mafioso aggravato ai sensi dell'art. 416-bis, comma quarto, c.p. (associazione armata), appartiene alla competenza della Corte d'Assise e non a quella del Tribunale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5400 del 8 maggio 2000
«A seguito della modifica dell'art. 5 c.p.p., apportata con il D.L. 22 febbraio 1999, n. 29, convertito in legge 21 aprile 1999, n. 109, i delitti di rapina aggravata appartengono alla competenza del tribunale, e quindi della corte d'appello in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 367 del 13 gennaio 1995
«Il curatore dell'eredità giacente non necessita di autorizzazione ex art. 783 c.p.c. per promuovere un giudizio di accertamento della nullità di un contratto di rendita vitalizia stipulato in vita dal de cuius ancorché detto giudizio, miri a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33435 del 4 maggio 2006
«Ai fini della determinazione della competenza per territorio, l'adempimento dell'iscrizione della notizia di reato richiamato dalla regola suppletiva di cui all'art. 9, comma terzo, c.p.p. deve intendersi in senso rigorosamente formale, e deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8526 del 21 febbraio 2013
«La connessione fondata sull'astratta configurabilità del vincolo della continuazione è idonea a determinare lo spostamento della competenza soltanto quando l'identità del disegno criminoso sia comune a tutti i compartecipi, giacché l'interesse di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3385 del 28 marzo 1995
«La continuazione è idonea a determinare lo spostamento della competenza per connessione ai sensi dell'art. 12, lettera b), c.p.p. solo se l'episodio in continuazione riguardi lo stesso o, se sono più di uno, gli stessi imputati, giacché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8656 del 7 luglio 1999
«In base al principio della perpetuatio jurisdictionis , lo spostamento della competenza territoriale per connessione non opera quando il procedimento esercitante la vis attractiva sia nella fase delle indagini preliminari mentre per l'altro sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6226 del 7 dicembre 1999
«In tema di competenza determinata dall'ipotesi di connessione oggettiva fondata sull'astratta configurabilità del vincolo della continuazione fra le analoghe, ma distinte fattispecie di reato ascritte ai diversi imputati, l'identità del disegno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3357 del 26 giugno 1998
«In tema di competenza determinata dall'ipotesi di connessione oggettiva fondata sull'astratta configurabilità del vincolo della continuazione fra le analoghe, ma distinte fattispecie di reato ascritte ai diversi imputati, l'identità del disegno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1720 del 12 settembre 1996
«Diversamente dal codice di rito civile, dove il principio di verità del procedimento di gravame si realizza con la necessità del simultaneus processus attraverso la previsione che le diverse impugnazioni contro la medesima sentenza devono, in ogni...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 1802 del 10 settembre 1993
«Nel sistema del vigente codice di procedura penale, il difensore d'ufficio, una volta incaricato, non perde detta sua qualità sol perché, ai sensi dell'art. 97 comma 4 c.p.p., nei casi ivi previsti, gli venga designato un sostituto, anche quando,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3712 del 5 dicembre 1996
«Il delitto di evasione ha natura di reato istantaneo ad effetti permanenti. L'art. 385 prevede, infatti, come circostanza attenuante la costituzione in carcere dell'evaso prima della condanna. Il comportamento de quo coincide con il venire meno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3523 del 23 marzo 1994
«Il termine di venti giorni che l'art. 27 c.p.p. stabilisce con carattere di perentorietà a pena di inefficacia della misura coercitiva adottata da giudice dichiaratosi incompetente, non si sottrae, nonostante detto suo carattere, alla regola...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4750 del 7 febbraio 2002
«Il provvedimento con cui il presidente di sezione decide - in vece del presidente del tribunale, competente ex art. 36, comma 3, c.p.p. - in ordine alla dichiarazione di astensione presentata da un giudice della sezione, ha natura meramente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 734 del 23 marzo 2000
«Il decreto presidenziale che decide senza formalità sulla dichiarazione di astensione è sottratto ad ogni forma di gravame, sia per il principio di tassatività delle impugnazioni, sia perché si tratta di provvedimento meramente ordinatorio, di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4720 del 22 maggio 1996
«L'interpretazione dell'effettivo contenuto dell'atto di appello (rimessa istituzionalmente al giudice di merito nell'esercizio di un potere insindacabile in sede di legittimità se correttamente e congruamente motivato) deve avvenire non solo in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1732 del 24 luglio 1997
«I c.d. «agenti provocatori» non possono testimoniare, ostandovi il disposto di cui all'art. 62 c.p.p., sulle dichiarazioni comunque rese da coloro con i quali sono venuti in contatto e che, con l'acquisizione della notizia di reato, abbiano già...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 59 del 10 gennaio 1990
«È affidato all'apprezzamento del giudice del merito accertare se l'interesse che l'ente o l'associazione pretende azionare rientri in un collegamento concreto e effettivo col circostanziato ambito d'incidenza del sodalizio, di tal che questo sia...»