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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6775 del 22 febbraio 2005
«La circostanza aggravante del delitto di omicidio prevista dall'art. 576, comma primo, n. 5 c.p. (aver commesso il fatto nell'atto di commettere taluno dei delitti già previsti dagli artt. 519, 520 e 521 e oggi dagli artt. 609 bis e seguenti,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8507 del 5 luglio 1999
«...ere. Infatti il delitto viene commesso da chi pone in vendita sostanze alimentari non genuine come genuine, ovvero di qualità o quantità diverse da quella dichiarata o pattuita. La contravvenzione è commessa da chi impiega nella preparazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9505 del 18 settembre 1986
«Il concetto di genuinità non è soltanto quello naturale, ma anche quello formale fissato dal legislatore con la indicazione delle caratteristiche e dei requisiti essenziali per qualificare un determinato tipo di prodotto alimentare. Pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1071 del 6 febbraio 1997
«Il rinvio dell'art. 12 sexies legge 1 dicembre 1970, n. 898 (disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio), come modificato dall'art. 21 legge 6 marzo 1987, n. 741, deve intendersi fatto alle pene previste dal terzo comma dell'art. 570 c.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18289 del 13 maggio 2010
«Il reato di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina non ha natura di reato necessariamente abituale, sicché ben può ritenersi integrato da un unico atto espressivo dell'abuso, ovvero da una serie di comportamenti lesivi dell'incolumità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4904 del 16 maggio 1996
«Pertanto, l'eccesso di mezzi violenti di correzione non rientra della fattispecie di cui all'art. 571 c.p., e la differenza tra il delitto previsto da tale articolo (abuso dei mezzi di correzione o di disciplina) e quello previsto dall'art. 572...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1032 del 6 febbraio 1997
«Quando il minorenne non fa semplicemente da spettatore, ma egli stesso è destinatario delle attenzioni dell'agente, e cioè subisce gli atti sessuali, non si potrà più ipotizzare il delitto di «corruzione di minorenne», ma la diversa figura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 394 del 16 gennaio 1991
«Il delitto di maltrattamenti previsto dall'art. 572 c.p. può essere realizzato anche mediante condotte omissive, individuabili pure nel deliberato astenersi da parte dei responsabili di una pubblica struttura di assistenza e cura — in presenza del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39927 del 3 novembre 2005
«Per la configurabilità del reato di maltrattamenti l'art. 572 c.p. richiede il dolo generico, consistente nella coscienza e volontà di sottoporre la vittima ad una serie di sofferenze fisiche e morali in modo abituale, instaurando un sistema di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9538 del 19 settembre 1992
«Infatti, il concetto di libertà personale, di cui all'art. 605 citato, deve essere interpretato come libertà di locomozione, libertà fisica, di movimento in uno spazio fisico, non come diritto di vivere in un certo ambiente, di realizzare la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12584 del 20 dicembre 1994
«Affermando il principio di cui sopra la Cassazione ha rilevato che dall'atteggiamento psicologico inerente a tale anomala figura di concorrente esula qualsiasi rappresentazione e volizione dei motivi a delinquere - tipici della suddetta aggravante...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5070 del 24 aprile 1987
«L'ambito dell'efficacia esimente dall'esercizio del diritto di difesa ex art. 598 c.p., non è stato superato né esteso dall'art. 24 della Costituzione, sicché non è consentito, con operazione interpretativa abrogante del citato art. 598, collegare...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 9573 del 5 maggio 2014
«La domanda proposta nei confronti del Ministero della difesa dagli eredi di un militare italiano, per il risarcimento dei danni conseguenti all'esposizione del proprio congiunto all'uranio impoverito e ad altre sostanze nocive nel corso della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4114 del 8 maggio 1997
«Esula da tale normativa la successione di atti o fatti amministrativi che, senza modificare la norma incriminatrice o comunque su di essa influire, agiscano sugli elementi di fatto — modificandoli — sì da non renderli più sussumibili sotto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5593 del 12 maggio 2000
«...nel comportamento coartato di colui che l'ha subita. (Fattispecie di violenza privata per minaccia consapevole di danno ingiusto — sospensione di lavori edili e spese dei giudizi amministrativi — per arbitrario esercizio dei poteri del sindaco).»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4694 del 7 febbraio 2012
«La fattispecie di accesso abusivo ad un sistema informatico protetto commesso dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di pubblico ufficio con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio costituisce una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5801 del 6 febbraio 2014
«In tema di truffa contrattuale, l'elemento che imprime al fatto dell'inadempienza il carattere di reato è costituito dal dolo iniziale, che, influendo sulla volontà negoziale di uno dei due contraenti - determinandolo alla stipulazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16737 del 8 aprile 2004
«In tema di truffa contrattuale, la richiesta, rivolta da un'impresa di manutenzione al cliente, della sottoscrizione in bianco di un'autorizzazione a svolgere lavori senza rilascio di un preventivo di spesa concernente la natura dei lavori da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20313 del 4 ottobre 2011
«Equità ed esperienza, tuttavia, costituiscono tecniche di apprezzamento dei fatti che, per quanto omogenee, non sono tra loro sovrapponibili; ne consegue che la quantificazione di una somma (nella specie, concernente le prestazioni extra-contratto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4198 del 19 settembre 1978
«Ai sensi degli artt. 9 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, sulla disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio, 737, 738 e 739 c.p.c., la revisione, per fatti sopravvenuti, delle disposizioni concernenti l'affidamento dei figli ed i rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15151 del 18 luglio 2005
«Il reclamo alla Corte d'appello, ai sensi dell'art. 739 c.p.c., avverso il decreto emesso dal tribunale sulla richiesta di permesso di soggiorno per motivi familiari ex D.L.vo n. 286 del 1998, non postula la specifica articolazione dei motivi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 471 del 16 gennaio 1988
«Infatti, non è ipotizzabile per il comune alcun danno, elemento essenziale del reato di truffa, arrecato dal pagamento dei contributi di urbanizzazione rapportati al tipo di costruzione rurale per la quale sia stata rilasciata la concessione, in...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 8942 del 17 aprile 2014
«...ai requisiti di contenuto forma, e deve contenere, in relazione al n. 3 di detta norma, l'esposizione sommaria dei fatti di causa, da intendersi come fatti sostanziali e processuali relativi sia al giudizio di primo grado che a quello di appello.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11055 del 22 ottobre 1998
«In tema di morte o lesione come conseguenza non voluta di altro delitto a norma dell'art. 586 c.p., poiché l'accollo dell'evento ulteriore e più grave rispetto a quello voluto appare incompatibile con il principio di colpevolezza, secondo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8342 del 16 luglio 1987
«...enti creditizi pubblici che esula dalla gestione economica come quella che concerne la costituzione o l'estinzione dell'ente, il funzionamento dei suoi organi statutari, l'esercizio dei poteri di organizzazione, l'amministrazione degli utili.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1472 del 4 dicembre 1986
«Infatti, il principio secondo cui, in relazione all'attività imprenditoriale degli enti pubblici economici, non è configurabile, in difetto di specifica previsione legislativa, un assoggettamento degli amministratori degli enti medesimi che con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9774 del 14 novembre 1996
«L'espressione «fatto di particolare tenuità», usata dal legislatore per definire l'ipotesi attenuata di cui al secondo comma dell'art. 648 c.p., non può riferirsi esclusivamente al valore della cosa ricettata, ma ha un significato ed un contenuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41317 del 18 dicembre 2006
«Non è applicabile l'esimente di cui all'art. 649 c.p. (fatti commessi in danno di congiunti), al reato di illecito uso di una tessera bancomat (di cui all'art. 12 D.L 3 maggio 1991, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197), nel caso in cui tale uso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10027 del 23 settembre 2000
«Ai fini della individuazione della qualità di pubblico ufficiale, l'ente delle Ferrovie dello Stato, anche dopo la trasformazione in Spa, conserva le connotazioni proprie della originaria natura pubblicistica; conseguentemente non viene meno la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5808 del 10 maggio 1988
«Pertanto, la materia regolata dall'art. 678 c.p., ad eccezione dei fatti omissivi relativi all'adozione di cautele (unica ipotesi residuale di reato) deve ritenersi disciplinata dagli artt. 9 e 10 L. 14 ottobre 1974, n. 497. (Fattispecie relativa...»