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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6557 del 3 dicembre 1988
«Nel procedimento di cui all'art. 250 quarto comma c.c., promosso dal genitore che intenda riconoscere il figlio infrasedicenne per superare l'opposizione dell'altro genitore che abbia già effettuato il riconoscimento, la sentenza del tribunale per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4436 del 27 febbraio 2007
«In tema di giudizio di equità, non rientra fra principi informatori della materia, ai quali è tenuto ad uniformarsi il giudice di pace a seguito della pronuncia n. 206 del 2004 della Corte costituzionale, la normativa dettata dal codice civile in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8293 del 11 ottobre 1994
«L' art. 1901, comma 3, c.c., il quale dispone che in caso di mancato pagamento del premio o di una rata di esso il contratto di assicurazione si risolve di diritto qualora l'assicuratore entro sei mesi dalla scadenza non agisca per la riscossione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 915 del 18 marzo 1992
«Ne consegue che se, nel corso dell'istruzione dibattimentale dinanzi al pretore, il fatto descritto nel decreto di citazione a giudizio come ricettazione risulti, invece, integrare il delitto di furto commesso in diversa circoscrizione, il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1787 del 8 aprile 1998
«Qualora, esercitata l'azione penale, il giudice innanzi al quale sia stato incardinato il giudizio dichiari la propria incompetenza territoriale, deve considerarsi preclusa al pubblico ministero presso il giudice competente, al quale gli atti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31758 del 27 settembre 2006
«Il giudice monocratico, qualora rilevi che il reato appartiene alla competenza del collegio, deve disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero, ai sensi dell'art. 33 septies, comma secondo, c.p.p., solo qualora ciò risponda alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2702 del 16 novembre 1990
«La rilevanza del decreto di citazione e della richiesta di rinvio a giudizio in quanto emanati ed ancorché non notificati, costituisce una regola non circoscritta al solo esercizio dell'azione penale ma valevole anche in tema di interruzione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1338 del 4 aprile 1998
«Una volta che l'azione penale sia stata esercitata con l'emissione del decreto di citazione a giudizio da parte del P.M. presso la pretura, non è ammissibile, per il principio di irretrattabilità dell'azione penale, una successiva richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3886 del 22 febbraio 1996
«La società italiana autori e editori (Siae) ha natura di ente pubblico che attende alla tutela economica e giuridica delle opere dell'ingegno e dei diritti connessi; deve pertanto ritenersi, ai sensi degli artt. 91 e segg. c.p.p., ente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11378 del 31 marzo 2006
«L'art. 96, comma 2, c.p.p., che detta le formalità per la nomina del difensore di fiducia da parte dell'imputato, è, per la sua intrinseca natura e per la finalità perseguita, una norma non inderogabile ma tipicamente ordinatoria e regolamentare,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6615 del 5 giugno 2000
«La nomina del difensore effettuata nel corso del giudizio di primo grado spiega i propri effetti per tutta la durata del giudizio di cognizione, nelle diverse fasi di esso nonché in quelle incidentali che ne scaturiscono, senza bisogno di essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24334 del 28 maggio 2004
«È ammessa la rinnovazione della nomina del difensore di ufficio in persona di soggetto diverso da quello originariamente designato quando quest'ultimo non si sia in concreto attivato svolgendo alcuna incombenza difensiva, giacché la sostituzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1616 del 20 gennaio 2005
«Ne consegue che è legittima la designazione di un difensore diverso da quello originariamente nominato allorquando quest'ultimo non abbia svolto alcuna attività defensionale, anche se non ricorrono le condizioni per la sua sostituzione ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8002 del 7 luglio 1998
«In tal caso infatti non ha avuto inizio l'attività processuale per la quale l'esercizio della difesa è richiesto e non opera pertanto il principio di immutabilità della difesa. (Fattispecie in cui il decreto di citazione a giudizio è stato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27347 del 5 luglio 2001
«La mancata consegna di copia della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto di citazione a giudizio con la traduzione nella lingua di origine degli imputati stranieri, che siano stati presenti all'udienza preliminare con l'assistenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 244 del 16 gennaio 1995
«Non dà luogo a nullità la mancata traduzione del decreto di citazione a giudizio in grado di appello in una lingua nota all'imputato straniero che non conosca quella italiana, quando il giudizio di appello debba svolgersi con il rito camerale, ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5221 del 20 maggio 1993
«Di conseguenza non è ravvisabile la forza maggiore ogni volta che tale impedimento non si presenti come assoluto, vale a dire non superabile con una intensità di impegno o di diligenza superiore ad un certo grado, considerato tipico o normale....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10717 del 8 marzo 2003
«Non è abnorme e, pertanto, non è ricorribile in cassazione, il provvedimento del giudice che dichiara la nullità del decreto di citazione a giudizio per omessa traduzione dell'atto nella lingua conosciuta dall'imputato, in quanto la valutazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 293 del 14 gennaio 1994
«...rali. Da ciò consegue il diritto dell'imputato a vedersi notificato, tradotto nella lingua a lui nota, il decreto di citazione a giudizio, che costituisce l'atto fondamentale per instaurare un corretto rapporto processuale. La violazione di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10495 del 6 dicembre 1996
«È valida la notificazione del decreto di citazione per il giudizio di appello eseguita dal messo di conciliazione in assenza di autorizzazione da parte del presidente della Corte d'appello; infatti l'art. 148, primo comma, c.p.p., a norma del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4903 del 22 dicembre 1994
«È abnorme l'ordinanza con cui il pretore, dichiarata la nullità della notifica del decreto di citazione a giudizio, operata dalla polizia giudiziaria su richiesta del pubblico ministero, rimette gli atti a questi. La suddetta notifica, invero, è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3843 del 1 aprile 1994
«Il decreto di citazione a giudizio nel procedimento pretorile deve, a pena di nullità ex art. 178, comma 1, lettera c), c.p.p., essere notificato alla costituita parte civile presso il difensore munito di procura speciale, idonea a conferirgli la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42836 del 10 novembre 2009
«Qualora l’imputato risulti detenuto per lo stesso fatto al quale si riferisce il procedimento a suo carico, la notificazione degli atti a lui diretti (nella specie, decreto di citazione a giudizio in grado di appello) non può essere effettuata al...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47379 del 10 dicembre 2003
«Non è viziato da nullità il decreto di citazione a giudizio notificato all'imputato detenuto nel domicilio eletto, in quanto la previsione di cui all'art. 156 c.p.p. — per la quale le notificazioni all'imputato detenuto debbono essere eseguite nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13310 del 14 febbraio 2013
«Per "prima notificazione" a seguito della quale può procedersi a notificare mediante consegna al difensore di fiducia ai sensi dell'art. 157, comma ottavo -bis, cod. proc. pen., deve intendersi solo quella relativa al primo atto del procedimento,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43791 del 21 novembre 2008
«L'art. 157, comma ottavo bis c.p.p. (introdotto dall'art. 2 D.L. 21 febbraio 2005 n. 17 conv. nella L. 22 aprile 2005 n. 60), concernente il regime delle notificazioni successive alla prima, riguarda l'intero processo e non già ogni grado di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37174 del 30 settembre 2008
«Ai sensi dell'art. 157, comma ottavo bis, c.p.p., è legittima la notificazione del decreto di citazione per il giudizio di appello mediante consegna al difensore di fiducia, nel caso in cui l'imputato non abbia ricevuto l'avviso dell'obbligo di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17179 del 8 maggio 2002
«Il principio di immediata declaratoria di determinate cause di non punibilità sancito dall'art. 129 c.p.p. impone che nel giudizio di cassazione, qualora ricorrano contestualmente una causa estintiva del reato e una nullità processuale assoluta e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5505 del 29 aprile 1999
«Il sistema delle notificazioni - che, nel privilegiare la notificazione a mani proprie, prevede una serie di possibilità alternative ugualmente valide ed efficaci, sempre che ricorrano le condizioni per cui siano consentite nel singolo caso - è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1460 del 16 luglio 1998
«L'art. 157 c.p.p., nel disporre che la notificazione, ove non possa essere eseguita con la consegna personale dell'atto all'interessato, vada fatta nella casa di abitazione o nel luogo in cui l'imputato esercita l'attività lavorativa, privilegia...»