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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20684 del 25 settembre 2009
«Ai fini del risarcimento del danno non patrimoniale, ai sensi dell'art. 2059 c.c., l'inesistenza di una pronuncia del giudice penale, nei termini in cui ha efficacia di giudicato nel processo civile in virtù degli artt. 651 e 652 c.p.p.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14528 del 11 ottobre 2002
«In materia di prescrizione, l'art. 2947, terzo comma, c.c., nella parte in cui stabilisce che se il reato è estinto per causa diversa dalla prescrizione o è intervenuta sentenza irrevocabile nel giudizio penale il diritto al risarcimento del danno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 848 del 17 maggio 1993
«Queste ultime, poi, non vengono meno sol perché possa prevedersi che, in caso di condanna, la pena inflitta sia condizionalmente sospesa, giacché, pur essendo compresa la sospensione condizionale fra le cause di estinzione del reato, alla cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3242 del 9 ottobre 1997
«Le cause di estinzione del reato che possono essere dichiarate in sede esecutiva sono esclusivamente quelle che operano successivamente al passaggio in giudicato della condanna, sicché dal novero di esse va esclusa la prescrizione del reato che ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7685 del 3 luglio 2000
«Integra il reato di evasione la condotta di colui che si allontani ingiustificatamente dal luogo degli arresti domiciliari dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna a una pena detentiva di durata superiore al periodo di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1560 del 18 marzo 1999
«All'archiviazione disposta dal giudice a norma degli artt. 408 e 411 c.p.p. non si applica l'art. 129 c.p.p., che al secondo comma dispone la prevalenza delle cause di declaratoria di non punibilità di natura sostanziale rispetto a quelle connesse...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2509 del 20 gennaio 2010
«Non può dar luogo al riconoscimento della riparazione per ingiusta detenzione il fatto che il soggetto che ha subito custodia cautelare sia stato poi condannato, in esito al giudizio di merito, ad una pena condizionalmente sospesa, atteso che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1228 del 4 marzo 1993
«Atteso il principio per cui, a parità di effetti di diverse cause di estinzione del reato, opera quella di dette cause che sia sorta per prima, deve ritenersi prevalente l'amnistia propria rispetto alla remissione di querela quando quest'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3778 del 23 dicembre 1996
«...ordinario, poiché la relativa pattuizione vitiatur sed non vitiat. Elemento fondamentale ed immodificabile è soltanto la determinazione della misura e della specie della pena, ma non la declaratoria di cause d'estinzione della pena o del reato.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 698 del 23 gennaio 1996
«...ne. Non è possibile dichiarare estinto il reato per intervenuta depenalizzazione, poiché questa non è prevista tra le cause di estinzione in nessun articolo del titolo VI del libro primo del codice penale. La scelta dell'una o dell'altra...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3445 del 3 aprile 1995
«In caso di estinzione del reato, il giudice (per la prevalenza, del favor innocentiae sul favor rei) deve accertare la possibilità di una assoluzione nel merito. Tale indagine non è conferente in presenza di cause di non procedibilità poiché per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31314 del 19 agosto 2005
«Il giudice dell'impugnazione penale (nella specie, la Corte di cassazione) non può decidere ai soli effetti civili ex art. 578 c.p.p. nel caso di morte dell'imputato, atteso che la possibilità di deliberare sulla pretesa civilistica fatta valere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8684 del 6 marzo 2002
«In tema di prescrizione, quando la concessione delle attenuanti generiche, la cui applicazione renderebbe possibile la pronunzia di estinzione del reato ai sensi dell'art. 157 c.p., sia stata contestata con specifico motivo di impugnazione da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8 del 28 febbraio 2001
«Ai fini della configurabilità del delitto di favoreggiamento è irrilevante la mancanza di una condizione di procedibilità per il reato presupposto. (Fattispecie in tema di favoreggiamento reale).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37432 del 2 ottobre 2003
«In caso di incertezza nella determinazione del tempus commissi delicti il termine di decorrenza della prescrizione va computato nel modo che risulti più vantaggioso per l'imputato, posto che il principio in dubio pro reo trova applicazione anche...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4460 del 19 aprile 1994
«In tema di annullamento parziale della sentenza impugnata da parte della Cassazione, il principio della formazione progressiva del giudicato - desumibile da una corretta interpretazione del disposto dell'art. 545 comma primo c.p.p. del 1930 (e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9083 del 31 ottobre 1983
«La declaratoria di estinzione del reato, che consegue all'applicazione di una sanzione sostitutiva (art. 77 legge 24 novembre 1981 n. 689 concernente «modifiche al sistema penale»), costituisce una anomalia in relazione al principio che le cause...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4463 del 12 maggio 1984
«In tema di insolvenza fraudolenta, la speciale causa di estinzione del reato di cui all'art. 641, secondo comma, c.p. presuppone l'integrale adempimento dell'obbligazione, e non può estendersi alle altre cause di estinzione dell'obbligazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24246 del 27 maggio 2004
«La remissione di querela, intervenuta in pendenza del ricorso per cassazione e ritualmente accettata, determina l'estinzione del reato che prevale su eventuali cause di inammissibilità e va rilevata e dichiarata dal giudice di legittimità, purché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6388 del 1 febbraio 1996
«Nel concorso di cause estintive della pena e del reato deve avere la prevalenza, ai sensi dell'art. 183, secondo comma, c.p., la causa che estingue il reato anche se intervenuta successivamente; ne consegue che in sede di esecuzione, non è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1534 del 12 maggio 1992
«Ne consegue che giudice competente a provvedere sull'applicazione di amnistia o indulto in favore di soggetto raggiunto da più condanne emesse da giudici diversi, deve essere sempre il giudice che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 448 del 8 aprile 1999
«Le cause di estinzione del reato che possono essere dichiarate in sede esecutiva, ai sensi dell'art. 676 c.p.p., sono esclusivamente quelle che operano dopo la condanna, cioè successivamente al passaggio in giudicato del provvedimento con cui la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2414 del 28 luglio 1995
«L'art. 676 c.p.p., che prevede altre competenze del giudice dell'esecuzione, non costituisce una deroga al principio generale dell'intangibilità del giudicato e del suo effetto preclusivo, poiché, quanto all'estinzione del reato, si riferisce solo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2290 del 23 febbraio 1998
«Al principio della c.d. formazione progressiva del giudicato, operante in caso di annullamento parziale con rinvio che investa solo punti della sentenza di condanna diversi da quello concernente l'affermazione della responsabilità, con conseguente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1948 del 25 maggio 1996
«Il principio del favor rei stabilito dall'art. 2 c.p. comporta che, in caso di depenalizzazione con la trasformazione del reato in illecito amministrativo con la previsione dell'obbligo di trasmissione degli atti all'autorità competente, debba in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47579 del 12 dicembre 2003
«... Nel secondo caso, non formandosi alcun giudicato parziale, ma solo una preclusione di ordine processuale al riesame dei punti della sentenza non impugnati, tutte le cause di estinzione del reato preesistenti o sopravvenute possono essere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8310 del 25 giugno 1999
«Una volta ammesso, sulla base di quanto disposto dall'art. 624 c.p.p., il principio della c.d. «formazione progressiva del giudicato» nel caso di annullamento parziale della sentenza con rinvio, deve ritenersi che il principio operi anche nel caso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11544 del 5 novembre 1998
«Poiché il concetto di condanna penale comprende in un unicum inscindibile sia l'accertamento della responsabilità che la determinazione della pena, non è concepibile, in via generale, che si formi un giudicato di condanna nell'ipotesi in cui, pur...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6019 del 14 giugno 1993
«Deve escludersi che la disciplina della revisione prevista dal nuovo c.p.p. consenta di rilevare cause di estinzione del reato già risultanti dagli atti e «sfuggite» al controllo della Cassazione, non potendosi intendere la «novità» della prova...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33872 del 9 ottobre 2006
«...nto. Nei casi, invece, di rigetto o inammissibilità del ricorso, la decisione impugnata resta definitiva a norma dell'art. 648, comma secondo, c.p.p., con conseguente impossibilità di rilevare la prescrizione od altre cause di estinzione del...»