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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7507 del 4 giugno 2001
«Ne consegue che l'unicità del fatto dannoso richiesta dal ricordato art. 2055 per la legittima predicabilità di una responsabilità solidale tra gli autori dell'illecito deve essere intesa in senso non assoluto, ma relativo al danneggiato,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9209 del 30 agosto 1995
«In tema di responsabilità per fatto illecito doloso, la norma dell'art. 1227 c.c. (richiamata dall'art. 2056, primo comma, stesso codice) — concernente la diminuzione della misura del risarcimento in caso di concorso del fatto colposo del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23734 del 10 novembre 2009
«Il risarcimento dei danni non patrimoniali spetta anche nel caso di concorso di colpa, qualora l'illecito rivesta oggettivamente gli estremi del reato o comunque comporti la lesione di valori della persona costituzionalmente protetti ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2367 del 3 marzo 2000
«Danno non patrimoniale e danno morale sono nozioni distinte: il primo comprende ogni conseguenza pregiudizievole di un illecito che, non prestandosi ad una valutazione monetaria di mercato, non possa essere oggetto di risarcimento sibbene .di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14551 del 22 giugno 2009
«Il danno non patrimoniale, alla stregua di un'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 2059 c.c., costituisce una categoria ampia, comprensiva non solo del cosiddetto danno morale, ovverosia della sofferenza contingente e del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27296 del 14 luglio 2010
«Il reato di cui all'art. 2622 c.c. (false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori), nel caso in cui il falso riguardi società non quotata, è perseguibile a querela della persona offesa, la quale, trattandosi di reato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14644 del 23 giugno 2009
«Il termine di prescrizione applicabile al diritto al risarcimento del danno, derivato da un fatto astrattamente previsto dalla legge come reato, è sempre quello previsto dall'art. 2947 c.c., a nulla rilevando che l'azione penale sia o meno...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27337 del 18 novembre 2008
«Qualora l'illecito civile sia considerato dalla legge come reato, ma il giudizio penale non sia stato promosso, anche per difetto di querela, all'azione risarcitoria si applica l'eventuale più lunga prescrizione prevista per il reato (art. 2947....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25126 del 13 dicembre 2010
«In tema di risarcimento del danno derivato dalla circolazione stradale, qualora il fatto illecito sia considerato dalla legge come reato e questo sia estinto per una causa diversa dalla prescrizione (nella specie, per morte del reo), il termine di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22883 del 30 ottobre 2007
«In tema di prescrizione del risarcimento del danno prodotto dalla circolazione dei veicoli, l'applicazione della seconda parte del terzo comma dell'art. 2947 c.c. - ai sensi della quale il termine breve di prescrizione di due anni decorre dalla...»