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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 788 del 25 maggio 2000
«Integra il reato di peculato d'uso di cui all'art. 314 comma 2, c.p. la condotta del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio che utilizza l'apparecchio telefax dell'ufficio per finalità personali, atteso che, a norma dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3009 del 26 marzo 1996
«Realizza il reato di peculato d'uso ex art. 314 comma 2 c.p. il comportamento del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio che utilizzi il telefono dell'ufficio affidato alla sua disponibilità per uso personale. Il carattere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1745 del 18 febbraio 1992
«L'uso prolungato non integra il peculato di uso improprio, di cui al secondo comma dell'art. 314 c.p. (nuovo testo), poiché non tutti gli «usi impropri» di un bene mobile altrui, da parte di un pubblico ufficiale o di un incaricato di pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35512 del 26 agosto 2013
«Commette il delitto di peculato il portalettere che, avendo la disponibilità per ragioni del suo servizio di pacchi contro assegni, si appropri dei relativi bollettini di spedizione e dei rispettivi importi, spettanti ai legittimi creditori.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34524 del 8 agosto 2013
«Integra il delitto di peculato d'uso la condotta del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio che utilizza per fini personali la connessione internet sul computer dell'ufficio in suo possesso.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28974 del 8 luglio 2013
«I titolari di tabaccheria delegati alla riscossione delle tasse automobilistiche vanno considerati incaricati di pubblico servizio poiché essi, per le incombenze loro affidate, subentrano nella posizione della p.a. e svolgono mansioni che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18161 del 14 maggio 2012
«Integra il delitto di peculato la condotta del pubblico ufficiale che, dopo aver riscosso danaro per conto di un ente pubblico ed averlo versato su dei libretti bancari, se ne appropri temporaneamente, prelevando delle somme dai suddetti libretti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27981 del 15 luglio 2011
«Commette il delitto di peculato il portalettere che si impossessi di un vaglia postale di cui abbia la disponibilità per ragioni del suo servizio, riscuotendone successivamente l'importo, atteso che lo stesso assume nel caso di specie la qualifica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25695 del 28 giugno 2011
«Integra il delitto di peculato la guardia giurata di un aeroporto che, avendone la disponibilità per ragioni di servizio, si appropri degli oggetti volontariamente lasciati dai passeggeri ai filtri di sicurezza predisposti per i controlli delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1938 del 15 gennaio 2010
«Non integra il delitto di peculato, non essendo ravvisabile alcuna condotta appropriativa nel suo comportamento, il comandante dei vigili urbani che provveda, mediante formali provvedimenti e al fine di ripristinare la ritenuta regolarità della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25537 del 18 giugno 2009
«Integra il delitto di abuso d'ufficio l'utilizzo di autovetture e personale di servizio per scopi estranei ai compiti d'istituto, non rilevando a tal fine le disfunzioni o l'entità del danno cagionato alla P.A., ma solo l'ingiusto vantaggio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20952 del 19 maggio 2009
«Integra il delitto di peculato la condotta del cancelliere di un ufficio giudiziario, preposto al servizio del campione penale, che si appropri di titoli bancari versati da imputati condannati al pagamento di spese di giustizia o pene pecuniarie...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9179 del 29 febbraio 2008
«Integra il reato di peculato, nel caso di specie militare, la condotta di appropriazione di denaro e beni mobili, il cui possesso non rientri nella specifica competenza funzionale del soggetto agente, che di questi abbia la mera detenzione in via...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40182 del 30 ottobre 2007
«L'esecuzione, in regime di attività libero-professionale, sia intramuraria che esterna, resta assorbita nell'alveo del servizio sanitario pubblico, con la conseguente configurabilità nei suoi confronti del reato di peculato. (Nel caso di specie,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30541 del 26 luglio 2007
«Commette il reato di peculato il raccoglitore del gioco del lotto che ometta il versamento all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato delle somme riscosse per le giocate.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17619 del 8 maggio 2007
«Non integra il delitto di peculato la condotta del pubblico ufficiale che, nell'effettuare una missione, ospiti a bordo dell'autovettura di servizio o nella camera d'albergo una persona estranea alla P.A., allorché l'uso della vettura per la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10 del 24 luglio 1989
«La R.a.i. Radiotelevisione Italiana, persona giuridica di diritto privato, è una società per azioni di interesse nazionale, concessionaria di un pubblico servizio di preminente interesse generale. In quest'ultimo rientrano non soltanto la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7772 del 17 febbraio 2003
«L'indebito uso, da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, dell'utenza telefonica intestata alla pubblica amministrazione, di cui egli abbia la disponibilità, costituisce peculato, comportando la suddetta condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13512 del 25 novembre 1999
«Non ricorrono gli estremi del reato di peculato nel comportamento di un funzionario pubblico (soprintendente per i beni culturali e architettonici), autorizzato dall'ente proprietario (Ministero dei beni culturali) di un immobile monumentale a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 650 del 17 maggio 1993
«Alla guardia giurata va riconosciuta la qualità di pubblico ufficiale ai sensi dell'art. 357 c.p. La guardia giurata è chiamata dall'ordinamento, a seguito di specifica investitura amministrativa, ad esercitare poteri che attengono alla potestà...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 464 del 20 gennaio 1992
«In tema di reati contro la pubblica amministrazione, anche alla luce della nuova formulazione dell'art. 358 c.p. introdotta dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, va attribuita la qualifica di incaricato di pubblico servizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13351 del 11 ottobre 1990
«La condotta del dipendente della società autostrade che - in qualità di esattore alla stazione di uscita, e quindi di incaricato di pubblico servizio - si appropria di parte del denaro incassato e - al fine di evitare che il maneggio sia scoperto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5515 del 4 giugno 1996
«Il reato di cui all'art. 316 c.p. (peculato mediante profitto dell'errore altrui) si può configurare esclusivamente nel caso in cui l'agente profitti dell'errore in cui il soggetto passivo già spontaneamente versi, come si desume dalla dizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23801 del 24 maggio 2004
«In tema di concussione, non è necessario che l'atto intimidatorio rifletta la specifica competenza del soggetto, essendo sufficiente che la qualità soggettiva del pubblico ufficiale lo agevoli e lo renda credibile e idoneo a costringere o indurre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1306 del 4 febbraio 1998
«Nel reato di concussione il soggetto passivo è individuabile anche in persone investite di mansioni di interesse pubblico di qualsiasi specie, che, in virtù del metus publicae potestatis esercitato nei loro confronti, siano state costrette o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2813 del 17 marzo 1995
«In tema di concussione, l'art. 317 c.p. per l'abuso «dei poteri» ha inteso far riferimento alle ipotesi di condotte rientranti nella competenza tipica del soggetto (pubblico ufficiale o incaricato di un pubblico servizio) quali manifestazioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2986 del 8 gennaio 1994
«Ai fini della individuazione della condotta di concussione per «induzione», con l'espressione «induce», viene descritto non soltanto il comportamento del soggetto attivo del reato ma anche il suo effetto, cioè l'atteggiamento psicologico in cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2985 del 11 dicembre 1993
«La norma di cui all'art. 317 c.p. non richiede che la datio avvenga prima che il pubblico ufficiale (o l'incaricato di pubblico servizio) esaurisca i suoi poteri, essendo sufficiente ad integrare il reato anche la semplice induzione alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2019 del 3 marzo 1993
«I beni giuridici protetti dall'art. 317 c.p. sono identificabili nell'imparzialità e nel buon andamento della pubblica amministrazione, che vengono vulnerati quando i pubblici ufficiali, o gli incaricati di un pubblico servizio, si valgono della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4073 del 30 marzo 1999
«Ricorrono gli estremi del reato di concussione per induzione allorché il pubblico ufficiale, con abuso dei poteri derivantegli dalla qualità di dirigente della sezione circoscrizionale dell'ufficio del lavoro, profittando della situazione di...»