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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2713 del 5 marzo 1993
«La causa di garanzia, anche impropria, purché riconducibile a quelle contemplate dagli artt. 409 e 442 c.p.c., può inserirsi nella causa principale mediante la chiamata in giudizio di un terzo ai sensi dell'art. 420, nono comma, c.p.c., consentita...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4298 del 9 aprile 1993
«Nell'ipotesi di domanda diretta ad ottenere una pronuncia di accertamento del diritto ad una qualifica superiore, ex art. 2103 c.c., e di condanna generica del datore di lavoro al pagamento delle relative differenze retributive, la successiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4672 del 21 aprile 1993
«Il diritto del lavoratore al risarcimento dal danno per l'illegittima risoluzione anticipata del proprio rapporto di lavoro sorge (ancorché illiquido) alla data di tale anticipata risoluzione, sicché dalla stessa data devono decorrere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5029 del 29 aprile 1993
«La disposizione che impone la verifica dell'osservanza dei termini minimi di comparizione in relazione alla data dell'udienza originariamente fissata e non a quella conseguente a successivo rinvio, ancorché testualmente dettata dall'art. 70 bis...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 550 del 18 gennaio 1993
«Le «norme di diritto», di cui è denunciabile la violazione o falsa applicazione ai sensi dell'art. 360, n. 3, c.p.c., comprendono, oltre le leggi, anche la normativa secondaria dell'esecutivo che specifichi o integri, con effetti non circoscritti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5713 del 20 maggio 1993
«Una consolidata situazione di ridotta capacità lavorativa, derivante da uno stato morboso ed avente il carattere della permanenza o dell'imprevedibilità della sua durata, autorizza il datore di lavoro a recedere dal rapporto, ai sensi dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 728 del 21 gennaio 1993
«Nel rito del lavoro sia l'attore che il convenuto sono tenuti – a pena di decadenza – a specificare nei rispettivi atti introduttivi della controversia i mezzi di prova dei quali intendono avvalersi ed in particolare, quando si tratta di prova...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7583 del 10 luglio 1993
«Ai fini del risarcimento del danno derivante dal licenziamento illegittimo, ai sensi dell'art. 18 L. n. 300 del 1970, dalle retribuzioni maturate nel periodo dal licenziamento alla sentenza di annullamento dello stesso deve essere detratto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8230 del 23 luglio 1993
«L'art. 9 della L. 14 febbraio 1990, n. 29, secondo cui tutte le controversie in materia di contratti agrari e conseguenti alla conversione di contratti agrari in affitto (e, quindi, anche quelle che ai sensi dell'art. 409 lett. b e 413 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9167 del 30 agosto 1993
«Nel rito del lavoro, attesa la particolare rilevanza del dispositivo della sentenza come deliberato e letto in udienza, e del verbale della stessa udienza (che attesta la composizione del collegio sia al momento della discussione che a quello...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 979 del 27 gennaio 1993
«La contraddittorietà tra motivazione e dispositivo della sentenza nel rito del lavoro, ove è inapplicabile il principio dell'interpretazione e della integrazione del dispositivo alla luce del tenore della motivazione, comporta, quando non è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10367 del 3 dicembre 1994
«Nella domanda con cui il lavoratore abbia dedotto l'insufficienza della retribuzione e abbia chiesto il pagamento di quanto spettantegli sulla base di un determinato contratto collettivo deve ritenersi implicita la richiesta (non configurabile,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10909 del 19 dicembre 1994
«È ammissibile l'istanza di regolamento di competenza avverso l'ordinanza con la quale il pretore, in funzione di giudice del lavoro, nel decidere un ricorso d'urgenza ex art. 700 c.p.c. proposto unitamente alla domanda di merito, respinga...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1159 del 4 febbraio 1994
«L'imprenditore agricolo debitore che deduca, nei confronti dello Scau, l'esorbitanza della pretesa contributiva dello Scau medesimo — per avere questo, in conformità a decreto del Ministero del lavoro illegittimo ai sensi dell'art. 28 del D.P.R....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1272 del 9 febbraio 1994
«L'ordinanza con la quale il pretore rigetta l'istanza del lavoratore licenziato, proposta col ricorso introduttivo del giudizio di merito per ottenere in via urgente, ex art. 700 c.p.c., la reintegrazione nel posto di lavoro, e fissa nel contempo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1682 del 22 febbraio 1994
«L'art. 429, terzo comma, c.p.c., in tema di riconoscimento, con la sentenza di condanna al pagamento di crediti di lavoro, del maggior danno da svalutazione monetaria subito dal lavoratore, trova applicazione con riguardo a tutti i rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1983 del 26 febbraio 1994
«Nell'ipotesi in cui sia stato promosso da una delle parti del rapporto di lavoro il procedimento arbitrale previsto in tema di licenziamenti dal contratto collettivo per i dirigenti di imprese commerciali, l'effettiva volontà dell'altra parte di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2145 del 5 marzo 1994
«Interessi e rivalutazione monetaria costituiscono, ai sensi dell'art. 429, terzo comma, c.p.c., parte essenziale del credito di lavoro, con la conseguenza che possono essere attribuiti ex officio nel giudizio intrapreso per la realizzazione del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3476 del 14 aprile 1994
«Il preventivo esperimento del procedimento amministrativo per la composizione delle controversie in materia di lavoro, ai sensi del combinato disposto degli artt. 443 c.p.c. e 148 att. stesso codice — nel testo introdotto dalla L. n. 533 del 1973...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3497 del 14 aprile 1994
«Nel rito del lavoro, attesa la particolare rilevanza del verbale di udienza (che attesta la composizione del collegio non solo nel momento della discussione ma anche in quello della deliberazione), l'omessa indicazione dei due giudici a latere,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3651 del 18 aprile 1994
«Mentre gli usi normativi, i quali richiedono gli estremi della generalità e della opino iuris seu necessitatis, sono inidonei, ai sensi dell'art. 2078 c.c., a prevalere sul contratto di lavoro, gli usi di fatto o contrattuali (in tema, nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3916 del 23 aprile 1994
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro (comprese quelle in materia di assistenza e previdenza obbligatorie) la facoltà del giudice del merito di avvalersi dei poteri istruttori conferitigli dalla legge (artt. 421 e 437 c.p.c.), e di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4918 del 19 maggio 1994
«L'attività svolta dal libero professionista in modo esclusivo, o comunque di gran lunga prevalente, a favore di un unico cliente, può rientrare nello schema del rapporto di collaborazione previsto dall'art. 409 n. 3 c.p.c.; tale fattispecie non è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5359 del 2 giugno 1994
«L'inottemperanza, da parte del convenuto, alle prescrizioni dell'art. 416, comma 3, c.p.p. — il quale stabilisce, in particolare, che nella memoria di costituzione il convenuto deve prendere posizione, in maniera precisa e non limitata ad una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5932 del 20 giugno 1994
«Il principio, sancito dall'art. 3 della L. 7 ottobre 1969, n. 742, secondo cui nelle cause di lavoro, soggette al rito speciale previsto dagli artt. 409 ss. c.p.c., i termini processuali, ivi compreso il termine annuale per l'impugnazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6172 del 27 giugno 1994
«Nel caso di impugnazione del licenziamento con richiesta di reintegrazione nel posto di lavoro, la causa petendi è costituita dall'inesistenza, in capo al datore di lavoro, del potere di determinare l'estinzione del rapporto, incombendo sul...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6416 del 7 luglio 1994
«Il secondo comma dell'art. 416 c.p.c., disponendo che il convenuto in una controversia di lavoro deve, a pena di decadenza, proporre nella memoria di costituzione (anche tardiva) le eccezioni processuali e di merito (oltre che le eventuali domande...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7269 del 5 agosto 1994
«Anche dopo l'entrata in vigore del nuovo rito del lavoro di cui alla L. n. 533 del 1973, la preventiva presentazione della domanda amministrativa costituisce – nelle controversie previdenziali che (come quella proposta contro l'Inps dal datore di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7410 del 12 agosto 1994
«Nel regime anteriore alla novellazione dell'art. 5 c.p.c., disposta con la L. n. 353 del 1990 – che, ai fini della perpetuatio iurisdictionis, esclude la rilevanza anche delle modificazioni della disciplina della competenza disposte posteriormente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8694 del 22 ottobre 1994
«In ipotesi di pignoramento presso terzi e di mancata o contestata dichiarazione di quest'ultimo, il conseguente giudizio di accertamento del credito del debitore esecutato (art. 548 c.p.c.) è devoluto alla competenza per materia del pretore in...»