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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4000 del 20 marzo 1989
«La reiterazione della concessione del perdono giudiziale è consentito, ricorrendone le condizioni, rispetto ai reati commessi in epoca anteriore alla sentenza con la quale è già stato concesso il beneficio, senza che sia necessario accertare la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1600 del 29 luglio 1997
«A norma degli artt. 28 e 29 D.P.R. 22 settembre 1988 n. 448, la sospensione del processo è finalizzata all'estinzione del reato, che viene dichiarata soltanto a seguito dell'esito positivo del periodo di prova, al quale deve essere sottoposto il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7608 del 25 febbraio 2010
«La concessione del beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è rimessa all'apprezzamento discrezionale del giudice sulla base di una valutazione delle circostanze di cui all'art. 133 c.p., senza che sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9474 del 13 agosto 1998
«Il giudice di appello, nel condannare a seguito di impugnazione del pubblico ministero un imputato già assolto in primo grado, non è tenuto a motivare in ordine alla mancata concessione del beneficio della non menzione della condanna qualora,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6949 del 10 giugno 1998
«Il beneficio della non menzione della condanna di cui all'art. 175 c.p. è fondato sul principio dell'emenda, mediante cui si tende a favorire il processo di recupero morale e sociale; la sua concessione all'imputato non è necessariamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 456 del 21 aprile 1994
«Nell'ipotesi in cui dopo una prima condanna, per la quale sia stata disposta la non menzione, ne venga inflitta altra per un delitto, commesso successivamente a quella precedente, il beneficio va revocato. (Nella specie la seconda pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14188 del 25 ottobre 1990
«Il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è subordinato soltanto alla valutazione positiva delle circostanze indicate nell'art. 133 c.p., sicché resta precluso ogni altro criterio di valutazione che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45756 del 6 dicembre 2007
«Il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è diverso da quello della sospensione condizionale della pena perchè, mentre quest'ultima ha l'obiettivo di sottrarre alla punizione il colpevole che presenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 624 del 18 gennaio 1991
«In sede di procedimento speciale per l'applicazione della pena su richiesta delle parti (artt. 444 e seguenti c.p.p.), oggetto di patteggiamento può essere il beneficio della sospensione condizionale della pena (art. 163 c.p.), alla cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6365 del 25 giugno 1985
«La limitazione della reiterazione del beneficio della non menzione, all'ipotesi di reato anteriormente commesso, ed il diverso trattamento rispetto alla sospensione condizionale della pena, che può essere reiterata per un fatto successivo, trova...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34380 del 20 settembre 2011
«Il beneficio della non menzione della condanna di cui all'art. 175 c.p. è fondato sul principio dell'"emenda", e tende a favorire il processo di recupero morale e sociale, sicché la sua concessione è rimessa all'apprezzamento discrezionale del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 171 del 11 gennaio 1997
«In tema di «condono edilizio», qualora la domanda di oblazione ed il versamento della somma dovuta siano effettuati da persona diversa dall'imputato, quest'ultimo non può trarre vantaggio dall'iniziativa di altro soggetto, sia per il carattere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3982 del 12 aprile 1995
«In tema di condono edilizio, qualora la domanda di oblazione ed il versamento della somma dovuta siano effettuate da persone diverse dagli imputati, questi ultimi non possono trarre vantaggio dall'iniziativa di altro soggetto, sia per il carattere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1877 del 22 giugno 1994
«Poiché, ai sensi dell'art. 183, comma 1, c.p., la causa estintiva opera al momento del suo intervento, la fruizione del beneficio dell'indulto, ancorché necessariamente oggetto di successiva ricognizione giudiziale, deve ritenersi avvenuta già...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12628 del 20 settembre 1990
«Gli estremi della condotta del reato di millantato credito, prevista dall'art. 346, primo comma, c.p., devono intendersi realizzati nel solo fatto di chi, vantando in modo esplicito o dando ad intendere di avere possibilità di influire sul...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24009 del 30 maggio 2003
«Al fine di accertare l'attuale pericolosità sociale del soggetto, nel momento in cui deve essere applicata in concreto una misura di sicurezza, il giudice deve tenere conto non solo della gravità del fatto-reato, ma anche dei fatti successivi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8018 del 12 settembre 1985
«Per la sussistenza del delitto di cui all'art. 256 c.p. le notizie debbono concernere la sicurezza o altro interesse politico, interno o internazionale dello Stato, onde non ogni notizia, la cui divulgazione sia vietata dall'autorità competente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12625 del 16 marzo 2004
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 278 c.p., sollevata in riferimento agli artt. 21, 24, 25 e 111 della Costituzione, in quanto la norma incrimina l'offesa ad un bene giuridico di rilevanza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3069 del 26 marzo 1996
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 278 c.p. (offesa all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica) sotto il profilo della irragionevolezza della sanzione, per sproporzione rispetto a quella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11344 del 10 maggio 1993
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 307 c.p. (assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata), nella nozione di «rifugio» rientra anche un luogo di cura nel quale, in assenza di immediata urgenza di trattamenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10233 del 19 ottobre 1988
«Il concetto di attentato alla vita ed alla incolumità della persona di cui all'art. 280 c.p., introdotto col d.l. 15 dicembre 1979, n. 625, prescinde dalla verificazione dell'evento, tanto è vero che nella ipotesi in cui si realizzino morte o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 947 del 27 gennaio 1979
«L'art. 295 c.p. concerne la libertà personale, intesa come bene fisico, suscettibile di offesa attraverso ogni forma di intervento diretto che sia di ostacolo alla libertà di locomozione e comunque incida sulla libera disponibilità della persona,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11145 del 24 marzo 2010
«Ai fini della configurabilità del reato di indebita percezione di elargizioni a carico dello Stato, per la valutazione del superamento o meno della soglia quantitativa (pari ad euro 3.999,96) al di sotto della quale, ai sensi dell'art. 316 ter,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12228 del 14 marzo 2014
«Il tentativo di induzione indebita a dare o promettere utilità si differenzia dall'istigazione alla corruzione attiva di cui all'art. 322, commi terzo e quarto, cod. pen., perché mentre quest'ultima fattispecie si inserisce sempre nell'ottica di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7097 del 16 luglio 1981
«Il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale non può ritenersi assorbito in funzione di aggravante nella complessa figura del delitto di evasione aggravato dall'aver commesso il fatto usando violenza o minaccia verso le persone, giacché la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27196 del 14 luglio 2010
«Il dolo del reato di cui agli artt. 30 e 31 L. n. 646 del 1982 (omessa comunicazione delle variazioni patrimoniali da parte dei sottoposti a misura di prevenzione) implica la consapevolezza dell'imputato di essere stato condannato per reati di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19147 del 3 maggio 2013
«L'illecita occupazione di un bene immobile é scriminata dallo stato di necessità conseguente al danno grave alla persona, che ben può consistere anche nella compromissione del diritto di abitazione, sempre che ricorrano, per tutto il tempo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6532 del 23 gennaio 1998
«Nel vigente ordinamento penale l'ammissibilità del tentativo punibile è esclusa soltanto con riguardo a tre categorie di reati: a) i reati contravvenzionali, riferendosi l'art. 56 c.p. solo ai “delitti”; b) i reati c.d. a consumazione anticipata,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21267 del 15 maggio 2003
«Il reato previsto dall'art. 6 della legge 13 dicembre 1956, n. 1409 che commina le pene stabilite dall'art. 1100 c.n. per la commissione di atti di resistenza contro unità della guardia di finanza, può concorrere con il reato di cui all'art 337...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31979 del 29 luglio 2003
«Sussiste il delitto di sottrazione di cose sequestrate ogni volta che venga posta in essere una azione diretta ad eludere il vincolo imposto sulla cosa, in relazione alla particolare natura del bene. (Fattispecie in cui venivano concesse in uso a...»