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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10575 del 5 novembre 1990
«La particolare struttura dell'attuale processo del lavoro, che assegna speciale ed autonoma rilevanza, anche ai fini esecutivi, alla lettura in udienza del dispositivo della sentenza, comporta che, in una controversia soggetta al rito anzidetto,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1059 del 13 febbraio 1990
«Nell'ipotesi in cui la risoluzione della questione di competenza dipenda dalla qualificazione giuridica del rapporto controverso, la relativa decisione (non vincolante ai fini del successivo esame del merito) va adottata – salvo che la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11134 del 17 novembre 1990
«Nel rito del lavoro l'art. 415 c.p.c., il quale prevede che tra la data di notificazione al convenuto del ricorso unitamente al decreto di fissazione dell'udienza di discussione e la data di questa deve intercorrere un termine non inferiore a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 116 del 15 gennaio 1990
«Nel giudizio di rinvio il giudice può prendere in considerazione fatti nuovi incidenti sulla posizione delle parti e sulle loro pretese senza con ciò violare il divieto di esaminare punti non prospettati dalle parti nelle fasi precedenti, a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1204 del 19 febbraio 1990
«La norma dell'art. 10, primo comma, delle preleggi – secondo cui le leggi e i regolamenti divengono obbligatori nel decimo-quinto giorno successivo a quello della loro pubblicazione, salvo che sia diversamente disposto – non si applica ai decreti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12226 del 29 dicembre 1990
«Con riguardo alla domanda volta a conseguire l'accertamento della natura subordinata del rapporto di lavoro e la condanna del datore di lavoro all'adempimento delle correlative obbligazioni economiche, la competenza del giudice del lavoro non è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1342 del 22 febbraio 1990
«La domanda volta al conseguimento di quanto dovuto per l'attività lavorativa svolta in favore del maso paterno fino all'espulsione dal medesimo, comportando la prospettazione a suo fondamento di un rapporto di collaborazione continuativa con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 158 del 16 gennaio 1990
«In tema di impresa familiare, la cognizione del giudice del lavoro, ex art. 409 c.p.c., non è circoscritta all'accertamento del diritto alla remunerazione dei soggetti indicati dall'art. 230 bis c.c., ma comprende la domanda con la quale un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1743 del 6 marzo 1990
«Nel rito del lavoro non è consentito in appello il mutamento della causa petendi della domanda originaria, ancorché esso non involga una trasformazione obiettiva del contenuto intrinseco della domanda stessa, essendo in detta fase precluse anche...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1898 del 9 marzo 1990
«Anche nella nuova disciplina del processo del lavoro si applicano le normali regole del procedimento contumaciale ed, in particolare, il principio secondo cui la contumacia del convenuto non equivale ad ammissione dell'esistenza dei fatti dedotti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 216 del 17 gennaio 1990
«Le somme liquidate a favore del lavoratore protetto (ex L. n. 482 del 1968) e non assunto, a titolo di risarcimento per l'ingiustificata inosservanza, da parte dell'imprenditore, dell'obbligo di assunzione, costituiscono crediti di lavoro e sono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2679 del 3 aprile 1990
«Il carattere sussidiario dell'azione generale di arricchimento senza causa rileva ai fini del giudizio sulla sua proponibilità, ma non incide sul regime della competenza, quale si determina alla stregua del contenuto della domanda giudiziale e,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3023 del 10 aprile 1990
«In caso di risoluzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato dei dirigenti di aziende industriali, il ricorso al collegio arbitrale ai sensi dei contratti collettivi di categoria 13 aprile 1981 e 16 maggio 1985 costituisce strumento di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3102 del 12 aprile 1990
«Gli atti conciliativi che l'ispettore del lavoro poteva compiere a norma della L. n. 628 del 1961 non sono presidiati dalla stessa autorità ed efficacia preclusiva delle conciliazioni previste dall'art. 411 c.p.c., nel testo novellato dalla L. n....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 36 del 11 gennaio 1990
«Alla stregua dell'ampia formulazione dell'art. 442 c.p.c. — in cui sono comprese tutte quelle controversie nelle quali il presupposto della domanda sia l'accertamento positivo o negativo della sussistenza di un titolo assicurativo previdenziale —...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4926 del 28 maggio 1990
«Con riguardo alla mancata partecipazione al giudizio del convenuto o appellato, nei confronti del quale il giudice abbia disposto, ai sensi dell'art. 291 c.p.c., il rinnovo della notifica, occorre distinguere — anche nel rito del lavoro — a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5401 del 6 giugno 1990
«La richiesta, da parte del lavoratore, ed in relazione alla medesima attività lavorativa di fatto svolta, di una qualifica inferiore a quella domandata con l'atto introduttivo del giudizio di primo grado, ma superiore a quella attribuitagli dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5648 del 11 giugno 1990
«La richiesta in via subordinata, da parte del creditore convenuto in opposizione al decreto ingiuntivo, di una somma minore di quella originaria non costituisce domanda riconvenzionale, soggetta, nel rito del lavoro, al disposto dell'art. 418...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5652 del 11 giugno 1990
«La disciplina dettata dal terzo comma dell'art. 429 c.p.c. in ordine alla rivalutazione monetaria ed agli interessi sui crediti di lavoro trova applicazione anche nel caso di rapporto di agenzia, ove connotato dalla prestazione di opera...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7101 del 6 luglio 1990
«Nell'ampia accezione di credito di lavoro, cui è applicabile la norma dell'art. 429, terzo comma, c.p.c. in tema di rivalutazione monetaria ed interessi, è compreso anche il risarcimento del danno subito dal lavoratore per la mancata adozione, da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7185 del 10 luglio 1990
«Per negare che le prestazioni lavorative svolte nell'ambito di un gruppo parentale diano luogo a un rapporto di lavoro subordinato o di parasubordinazione, occorre accertare l'esistenza di una partecipazione costante dei vari membri alla vita e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7374 del 19 luglio 1990
«Ai fini della determinazione della competenza del giudice del lavoro ai sensi dell'art. 409 n. 3 c.p.c., assume rilievo, più che la figura contrattuale tipica cui le parti hanno fatto riferimento nell'esercizio della loro autonomia negoziale, la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7380 del 19 luglio 1990
«Il disposto del terzo comma dell'art. 429 c.p.c., che riconosce al lavoratore il maggior danno per la diminuzione di valore del suo credito, trova applicazione anche nel caso di liquidazione dell'importo delle mensilità di retribuzione attribuite,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7699 del 2 agosto 1990
«La prescrizione dettata dall'art. 414 c.p.c. sui requisiti del ricorso introduttivo di controversia di lavoro non è applicabile alla domanda d'ingiunzione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8755 del 27 agosto 1990
«Ai sensi dell'art. 214 c.p.c. il disconoscimento di scrittura privata, pur non richiedendo l'uso di formule sacramentali o speciali, postula che la parte contro la quale la scrittura è prodotta in giudizio, impugni chiaramente l'autenticità della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9199 del 6 settembre 1990
«Nel rito del lavoro, la produzione in appello di nuovi documenti (che si sottrae al divieto sancito dal secondo comma dell'art. 437 c.p.c.) esige, a pena di decadenza, che essi siano specificamente indicati dalle parti nel ricorso dell'appellante...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 936 del 9 febbraio 1990
«Nel rito del lavoro, in caso di mancata audizione di tutti i testi da parte del giudice di primo grado con conseguente implicito provvedimento di chiusura dell'assunzione della prova, non è ipotizzabile una rinuncia tacita delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9640 del 21 settembre 1990
«Il provvedimento di urgenza, per la sua intrinseca provvisorietà, esaurisce la sua funzione una volta emessa la decisione di merito, che ad esso si sostituisce, senza conservare effetto fino al passaggio in giudicato di tale decisione. Pertanto,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1045 del 2 febbraio 1991
«La competenza territoriale per le controversie relative agli obblighi previdenziali dei datori di lavoro, anche nel caso in cui tali obblighi derivino da contratti collettivi, va determinata, ai sensi dell'art. 444, terzo comma, c.p.c., con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1097 del 5 febbraio 1991
«L'attività lavorativa del socio di una cooperativa di lavoro, svolta in conformità alle previsioni del patto sociale e diretta al perseguimento dei fini istituzionali della società (nella specie, svolgimento di mansioni di guardia giurata...»