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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6999 del 24 giugno 1993
«L'art. 498 c.p.c. che prescrive di avvertire dell'espropriazione in corso tutti i creditori aventi sui beni pignorati diritti di prelazione risultanti dai pubblici registri e che, in difetto di tale adempimento, vieta al giudice dell'esecuzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1827 del 10 giugno 1968
«La notificazione dell'avviso di espropriazione, cui è tenuto, ai sensi dell'art. 498 c.p.c., il creditore pignorante verso i creditori, aventi sui beni pignorati un diritto di prelazione risultante da pubblici registri, si risolve in una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 548 del 8 marzo 1967
«Il creditore procedente all'esecuzione forzata su bene iscritto in pubblici registri (nella specie, automobile) deve dare avviso del pignoramento nei cinque giorni ai creditori aventi sul bene un diritto di prelazione risultante dai pubblici...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15219 del 19 luglio 2005
«Ai fini dell'intervento nel processo esecutivo e della partecipazione alla distribuzione della somma ricavata, è sufficiente la titolarità di un credito liquido, cioè determinato nel suo ammontare, esigibile, ossia non soggetto a termine o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5069 del 22 luglio 1983
«Nella procedura fallimentare non è applicabile l'istituto dell'assegnazione dei beni, di cui alla disciplina dell'esecuzione forzata contenuta nel codice di rito, ostandovi — oltre il sistema di liquidazione dell'attivo delineato dalla legge...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 98 del 16 gennaio 1952
«Il provvedimento con cui il giudice dell'esecuzione, adito per l'assegnazione di un credito pignorato, pronuncia detta assegnazione, rigettando «perché defatigatoria» l'eccezione del debitore pignorato diretta a contestare il diritto del creditore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1712 del 11 luglio 1967
«Nel caso che, in un'esecuzione forzata (individuale o concorsuale) su beni immobili gravati da ipoteca, l'aggiudicatario, con l'autorizzazione del giudice dell'esecuzione, concordi con il creditore ipotecario l'assunzione del debito verso questi,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15932 del 20 settembre 2012
«Quando il debitore esecutato vanti a sua volta un credito nei confronti del creditore procedente, non può chiedere di sostituirsi a questi nella distribuzione della somma ricavata, ai sensi dell'art. 511 c.p.c., ma può soltanto opporsi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22409 del 19 ottobre 2006
«La domanda di sostituzione esecutiva ai sensi dell'art. 511 c.p.c. realizza il subingresso di uno o più creditori del creditore dell'esecutato nella sua posizione processuale e nel diritto al riparto della somma ricavata dall'esecuzione; le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8966 del 24 agosto 1995
«In tema di revocatoria ex art. 67 comma secondo, l. fall., nel caso in cui il terzo pignorato, debitore del fallito, abbia effettuato il pagamento non al creditore procedente all'espropriazione presso terzi, ma al creditore subcollocato ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 393 del 14 gennaio 1993
«L'acquirente di un immobile pignorato che, avendo volontariamente limitato la garanzia per evizione alla restituzione del prezzo pagato, sia intervenuto nel processo esecutivo ex art. 511 c.p.c., conseguendo l'assegnazione di parte della somma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2608 del 13 marzo 1987
«La sostituzione esecutiva ai sensi dell'art. 511 c.p.c. realizza il subingresso di uno o più creditori del creditore dell'esecutato nella sua posizione processuale nel diritto al riparto della somma ricavata dall'esecuzione e non integra pertanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22642 del 11 dicembre 2012
«La previsione del rimedio della opposizione distributiva, di cui all'art. 512 c.p.c., non esclude che quando la contestazione sia fatta dal debitore esecutato ed investa il credito della parte procedente, o l'esistenza o l'ammontare di quello di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15903 del 20 luglio 2011
«Alla luce della nuova formulazione dell'art. 512 c.p.c., (così come sostituito dall'art. 2, comma terzo, lettera e), n. 9 del d.l. 14 marzo 2005, n. 35 convertito, con modificazioni, nella legge 23 febbraio 2006, n. 5) la sentenza relativa al...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10617 del 3 maggio 2010
«La sospensione feriale dei termini processuali, prevista dall'art. 1 della legge n. 742 del 1969, non si applica alle opposizioni relative alla distribuzione della somma ricavata in sede di esecuzione forzata, proposte ai sensi dell'art. 512...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6212 del 13 marzo 2009
«In tema di controversie sulla distribuzione del ricavato di una espropriazione forzata, ove il giudice, in sede di progetto di distribuzione, abbia escluso un creditore intervenuto per insufficiente prova del credito e della legittimazione ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5006 del 26 febbraio 2008
«In sede di distribuzione della somma ricavata dall'espropriazione forzata, la contestazione della sussistenza di uno o più crediti vantati dal creditore procedente, o dai creditori intervenuti, può essere proposta anche solo verbalmente davanti al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5961 del 23 aprile 2001
«La diversità tra opposizione ex art. 615 c.p.c., proponibile anche nella fase della distribuzione del ricavato dalla espropriazione forzata, ed opposizione ex art. 512 c.p.c. è data dal differente oggetto delle due impugnazioni, l'uno concernente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1082 del 5 febbraio 1997
«Proposto da un creditore intervenuto nel procedimento di espropriazione forzata, qualora né il giudice abbia esaminato di ufficio l'ammissibilità dell'intervento con riferimento ai requisiti della certezza, esigibilità o liquidità del credito, né...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5754 del 11 aprile 2003
«In tema di esecuzione forzata, nelle controversie in sede di distribuzione del ricavato, mentre il debitore esecutato è sempre parte necessaria, avendo la decisione in ogni caso effetto nei suoi confronti, il medesimo principio non può affermarsi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10179 del 14 ottobre 1998
«Per il disposto degli artt. 512, 541 e 542 c.p.c. la distribuzione del ricavato della vendita forzata deve avvenire con l'accordo di tutti i creditori concorrenti, oppure in contraddittorio tra questi ed il debitore escusso, per cui in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3972 del 28 ottobre 1976
«Il debitore esecutato è parte necessaria del processo in rapporto alle contestazioni originate dalla procedura esecutiva, anche se insorte tra altri soggetti, come nel caso di controversia circa la sussistenza di diritti di prelazione tra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2528 del 22 maggio 1978
«Qualora, nel corso di esecuzione mobiliare individuale sui beni del fallito, promossa dall'esattore delle imposte dirette nell'esercizio della facoltà conferitagli dall'art. 51 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, insorga contestazione sulla...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 789 del 11 ottobre 1994
«Poiché ne procedimento esecutivo l'onere delle spese processuali non segue il principio della soccombenza, come nel giudizio di cognizione, ma quello della soggezione del debitore all'esecuzione, il provvedimento di liquidazione delle spese,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8746 del 15 aprile 2011
«La forma di pignoramento prevista dal terzo comma dell'art. 513 c.p.c. prescinde dal collegamento spaziale dei beni pignorati presso la casa o l'azienda del debitore, presupponendo soltanto la disponibilità materiale della cosa da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 654 del 27 febbraio 1976
«Gli ascensori e gli impianti di riscaldamento, comprese le caldaie ed i bruciatori, sono parti integranti degli edifici nei quali sono installati, e non semplici pertinente; essi, infatti, non hanno una funzione propria, ancorché complementare e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2875 del 20 luglio 1976
«Nel caso in cui i beni pignorati non possano essere custoditi senza spese, queste debbono essere anticipate dal creditore procedente su provvedimento del giudice dell'esecuzione. Ove tale provvedimento non sia stato emesso o non venga eseguito, ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24959 del 25 novembre 2011
«L'ambito applicativo dell'art. 522, secondo comma, c.p.c. - operante anche in tema di sequestro giudiziario - che, attraverso il rinvio all'art. 521 c.p.c., esclude il diritto al compenso in tutti i casi in cui sia nominata custode del bene...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2875 del 26 febbraio 2003
«In tema di esecuzione mobiliare, il creditore procedente è obbligato a corrispondere al custode dei beni pignorati (art. 522, c.p.c.) l'indennità a questi spettante per l'attività di custodia, nel caso in cui il ricavato della vendita di detti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3130 del 1 aprile 1987
«Nel processo di espropriazione forzata - che si articola in una pluralità di fasi, ciascuna delle quali si chiude con un atto esecutivo rispetto al quale gli atti precedenti della medesima fase hanno funzione preparatoria - la fase della vendita,...»