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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8545 del 3 agosto 1993
«La pronuncia di condanna generica al risarcimento del danno per fatto illecito (extracontrattuale) integra un accertamento di potenziale idoneità di tale fatto a produrre conseguenze pregiudizievoli, a prescindere dalla misura, ma anche dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1431 del 26 febbraio 1990
«In tema di risarcimento del danno, quando il giudizio sull'an si sia svolto separatamente da quello sul quantum, la sentenza di condanna generica costituisce giudicato esterno rispetto al giudizio di liquidazione del danno, la cui interpretazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1324 del 13 febbraio 1997
«Nel giudizio di risarcimento del danno, solo in presenza dell'accordo delle parti o, quanto meno, della mancata opposizione del convenuto, il giudice può scindere il giudizio medesimo, che è di norma unitario, e limitare la pronuncia all'an...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3800 del 15 aprile 1998
«Dal testuale dettato dell'art. 278 c.p.c. si evince che l'istituto della provvisionale, diversamente da quello della condanna generica, dà luogo ad un provvedimento di condanna vera e propria, che presuppone la valutazione positiva del giudice di...»
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Cassazione civile, sentenza n. 756 del 8 aprile 1961
«Dopo la condanna del debitore al pagamento di una provvisionale, la concreta determinazione dell'intero ammontare del danno può essere rimandata, ricorrendone i presupposti, anziché a fase successiva del procedimento, ad un giudizio in separata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15335 del 13 settembre 2012
«La pronuncia di condanna generica al risarcimento presuppone soltanto l'accertamento di un fatto potenzialmente produttivo del danno, rimanendo l'accertamento della concreta esistenza dello stesso riservato alla successiva fase, con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23328 del 30 ottobre 2006
«La condanna generica al risarcimento dei danni, avendo come contenuto una mera declaratoria di riconoscimento del relativo diritto, postula — quale presupposto per il suo accoglimento — l'accertamento di un fatto da ritenersi, alla stregua di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7637 del 16 maggio 2003
«La condanna generica al risarcimento del danno, anche se contenuta in una sentenza penale, consiste in una mera declaratoria iuris e richiede il semplice accertamento della potenziale idoneità del fatto illecito a produrre conseguenze dannose o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11651 del 3 agosto 2002
«In tema di condanna generica al risarcimento del danno, che integra soltanto un accertamento della potenziale idoneità a produrre conseguenze pregiudizievoli, nel giudizio di liquidazione devono essere accertati non solo la misura ma anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10384 del 30 luglio 2001
«La pronuncia di condanna generica al risarcimento del danno integra un accertamento di potenziale idoneità a produrre conseguenze pregiudizievoli a prescindere dalla misura ma anche dalla stessa concreta esistenza del danno, con la conseguenza che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7358 del 2 giugno 2000
«Se si chiede il risarcimento del danno senza alcuna specificazione o riserva, la domanda per la sua genericità comprende il danno nella sua interezza e rimane escluso che dopo la formazione del giudicato si possa azionare lo stesso diritto per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14714 del 30 agosto 2012
«Qualora in una sentenza non definitiva, oltre a statuizioni di carattere decisorio, siano contenute anche disposizioni meramente ordinatorie od istruttorie, esse non possono formare oggetto di gravame con la sentenza non definitiva, restando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4060 del 25 febbraio 2005
«La sospensione della provvisoria esecuzione della sentenza di primo grado che il giudice d'appello, ai sensi dell'art. 283 c.p.c., nel testo novellato dalla legge n. 353 del 1990 può disporre in presenza di «gravi motivi» è rimessa ad una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11143 del 26 ottobre 1995
«Le somme pagate in esecuzione della sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, ai sensi del previgente art. 282 c.p.c., che, in conseguenza della riforma di detta sentenza da parte del giudice d'appello, debbono essere restituite...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14860 del 13 giugno 2013
«La disciplina della contumacia ex art. 290 ss. c.p.c. non attribuisce a questo istituto alcun significato sul piano probatorio, salva previsione espressa, con la conseguenza che si deve escludere non solo che essa sollevi la controparte dall'onere...»
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Cassazione civile, sentenza n. 3399 del 21 dicembre 1962
«Nello svolgimento del processo civile possono ricadere a beneficio o a danno delle parti solo quegli effetti che la legge assegna all'esatto o al mancato esercizio delle attività che incombono a carico delle parti stesse, e non anche delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42749 del 20 novembre 2007
«In tema di reati di danno a forma libera, come l'omicidio, la desistenza volontaria, che presuppone un tentativo incompiuto, non è configurabile una volta che siano posti in essere gli atti da cui origina il meccanismo causale capace di produrre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1950 del 15 febbraio 1988
«Ai fini della diversa definizione del fatto materiale nel reato di tentata lesione personale e in quello di tentato omicidio - così come avviene in genere per tutti i casi di reato progressivo - deve aversi riguardo sia al diverso atteggiamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 713 del 14 gennaio 2011
«Il reato di resistenza a pubblico ufficiale resta assorbito nella contestazione della circostanza aggravante di cui all'art. 61 n. 10 c.p. per il concorrente reato di tentato omicidio in danno dello stesso pubblico ufficiale, in quanto il fatto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21195 del 26 maggio 2011
«La responsabilità civile della P.A. per reato commesso dal dipendente presuppone un rapporto di occasionalità necessaria tra il fatto dannoso e le mansioni esercitate, che ricorre quando l'illecito è stato compiuto sfruttando comunque i compiti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3790 del 27 ottobre 1994
«Agli effetti della legitimatio ad causam, del soggetto, convivente di fatto della vittima dell'azione omicidiale di un terzo, viene in considerazione non già il rapporto interno tra i conviventi, bensì l'aggressione che tale rapporto ha subito ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2888 del 27 marzo 1997
«Poiché nel processo penale l'obbligo della rifusione delle spese giudiziali sostenute dalla parte civile è collegato alla soccombenza, la quale, nel giudizio di impugnazione, deve essere valutata con riferimento al gravame, nell'ipotesi di ricorso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18962 del 16 settembre 2011
«In tema di ammissibilità di nuovi mezzi di prova in grado d'appello, deve escludersi che dal vigente regime processuale possa ricavarsi un onere della parte, sancito a pena di decadenza, di produrre nel giudizio di primo grado gli eventuali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2038 del 16 luglio 1999
«In tema di estradizione, il sequestro del corpo del reato e delle cose pertinenti a reato, eseguito in via di urgenza dalla polizia giudiziaria in danno delle persone nei confronti delle quali sia stata presentata domanda di arresto provvisorio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2328 del 31 maggio 1995
«In tema di estradizione, il sequestro del corpo del reato e delle cose pertinenti a reato, eseguito in via di urgenza dalla polizia giudiziaria in danno delle persone nei confronti delle quali sia stata presentata domanda di arresto provvisorio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1625 del 4 giugno 1996
«La disposizione dell'art. 698, comma 1, c.p.p., che prevede quale causa ostativa all'estradizione la fondata ragione per ritenere che l'imputato o il condannato verranno sottoposti ad atti persecutori o discriminatori per motivi, fra gli altri, di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3294 del 3 maggio 1988
«La controversia promossa per conseguire una pronuncia di condanna generica al risarcimento del danno, con il riconoscimento della mera astratta idoneità di un determinato fatto alla produzione di effetti dannosi, salva restando ogni ulteriore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3787 del 15 febbraio 2008
«In tema di diritto di prelazione da parte dell'imprenditore il quale, a titolo di affitto, ha assunto dal curatore la gestione, anche parziale, di aziende appartenenti ad imprese assoggettate a procedure fallimentari e, ai sensi dell'art. 3, comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21653 del 21 ottobre 2010
«Il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto, ai sensi dell'art. 116 legge fall., la verifica contabile e l'effettivo controllo di gestione, cioè la valutazione della correttezza dell'operato del curatore, della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16019 del 13 giugno 2008
«Il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto, oltre alla verifica contabile (per assicurare la necessaria continuità, nei casi in cui la gestione è destinata a proseguire, come nella specie, essendo stato il...»