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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5908 del 31 gennaio 1991
«È legittima la notifica all'imputato straniero di atti redatti in lingua italiana perché nessuna disposizione impone di norma la traduzione degli atti scritti da notificare all'imputato che non conosce la lingua italiana. Il diritto di farsi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 843 del 27 maggio 1995
«Anche l'ordine di esecuzione della pena emanato ai sensi dell'art. 656 c.p.p. è soggetto alle disposizioni di cui all'art. 143 stesso codice in materia di traduzione degli atti destinati allo straniero che non conosca la lingua italiana. La...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9450 del 19 ottobre 1993
«In materia di diritto di difesa, l'interpretazione dell'art. 143 c.p.p. conforme ai principi costituzionali (art. 24 Cost.) ed alle convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia, impone che si proceda alla immediata nomina dell'interprete o...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10481 del 7 marzo 2008
«La mancata traduzione dell'ordinanza che applica ad un cittadino straniero, che non comprende la lingua italiana, una misura cautelare configura una nullità a regime intermedio, che tuttavia risulta sanata qualora l'interessato abbia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17829 del 10 maggio 2002
«Il giudice, il quale ignori che lo straniero non comprende la lingua Italiana, non ha il dovere di disporre che il provvedimento di custodia cautelare emesso nei suoi confronti gli sia notificato insieme con la relativa traduzione, anche perché,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5501 del 11 febbraio 2002
«In tema di notificazioni all'imputato detenuto, qualora quest'ultimo sia temporaneamente assente dall'istituto penitenziario per motivi legittimi, la consegna — dalla quale decorrono gli eventuali termini di impugnazione — deve essere effettuata...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17179 del 8 maggio 2002
«Il principio di immediata declaratoria di determinate cause di non punibilità sancito dall'art. 129 c.p.p. impone che nel giudizio di cassazione, qualora ricorrano contestualmente una causa estintiva del reato e una nullità processuale assoluta e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 273 del 25 febbraio 1994
«Poiché nel procedimento esecutivo penale devono considerarsi estese al soggetto interessato tutte le garanzie previste dall'ordinamento per l'imputato nel procedimento di cognizione, in quanto praticabili, anche il procedimento di notificazione —...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1370 del 6 maggio 1997
«Anche in tema di notificazioni a soggetti diversi dall'imputato, per le quali l'art. 167 del codice di rito prescrive l'osservanza delle disposizioni dell'art. 157 stesso codice, vale il principio di carattere generale secondo cui la notifica di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1534 del 13 aprile 1996
«È legittima la notificazione del decreto di fissazione dell'udienza (nella specie dinanzi al tribunale di sorveglianza) eseguita mediante consegna a mani della moglie dell'interessato, con la quale non si neghi la convivenza, a nulla rilevando la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5505 del 29 aprile 1999
«Il divieto di reformatio in peius vige nei rapporti tra il processo di primo grado e quello di appello, ma non nei rapporti tra due successivi giudizi di rinvio a seguito di due annullamenti delle sentenze conclusive di essi da parte della Corte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1460 del 16 luglio 1998
«L'art. 157 c.p.p., nel disporre che la notificazione, ove non possa essere eseguita con la consegna personale dell'atto all'interessato, vada fatta nella casa di abitazione o nel luogo in cui l'imputato esercita l'attività lavorativa, privilegia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9499 del 27 febbraio 2013
«In materia di notificazione all'imputato non detenuto, ai fini dell'applicazione dell'art. 157 cod. proc. pen., per familiari conviventi devono intendersi non soltanto le persone che vivono stabilmente con il destinatario dell'atto e che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24575 del 15 giugno 2001
«In materia di notificazione all'imputato non detenuto, ai fini dell'applicazione dell'art. 157 cod. proc. pen., per familiari conviventi devono intendersi non soltanto le persone che vivono stabilmente con il destinatario dell'atto e che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14108 del 10 dicembre 1999
«Nel caso in cui la notificazione venga eseguita, ai sensi dell'articolo 157 c.p.p., mediante consegna a persona diversa dall'imputato e il consegnatario dell'atto non abbia dichiarato la inesistenza del rapporto di convivenza asserito nella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2183 del 30 luglio 1999
«L'attestazione dell'ufficiale giudiziario, contenuta nella relata di notifica, circa il rapporto di convivenza tra il destinatario della medesima e il consegnatario dell'atto, proprio perché è basata su un'altrui indicazione e non è il frutto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 907 del 1 aprile 1999
«In tema di notificazione di atti processuali, non si verifica nullità alcuna nel caso in cui le generalità della persona che falsamente abbia dichiarato la sussistenza di un rapporto di coniugio con l'imputato, siano state comunque rilevate ed...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6366 del 19 febbraio 1998
«In caso di deposito dell'atto da notificare presso la casa comunale, non è causa di nullità della notifica l'omessa indicazione, sulla copia ritirata o su altro documento destinato all'interessato, della data in cui la notifica si sia perfezionata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3124 del 13 dicembre 1999
«Gli effetti della notificazione mediante deposito nella casa comunale decorrono dal ricevimento della raccomandata, con cui l'ufficiale giudiziario ne dà comunicazione, e non dal ritiro della stessa, che l'interessato può rinviare o non effettuare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3741 del 14 luglio 1999
«La notifica ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 157 c.p.p. (deposito nella casa comunale con comunicazione all'interessato tramite il servizio postale) si perfeziona con la ricezione della raccomandata spedita dall'ufficiale giudiziario; nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1778 del 20 agosto 1994
«Nell'ipotesi in cui dopo la prima notificazione, essendo stata omessa la dichiarazione o l'elezione di domicilio, nonché l'avvertimento prescritto dall'art. 161, comma 2, c.p.p., manca un domicilio «dichiarato, eletto o determinato», le successive...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4552 del 6 febbraio 2002
«In tema di notificazione all'imputato dell'estratto contumaciale della sentenza ai sensi dell'art. 161, comma 4 c.p.p., nella ipotesi che costui sia assistito da due difensori di fiducia legittimati a proporre impugnazione la notificazione è da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12688 del 6 dicembre 2000
«In tema di elezione di domicilio, mentre la notificazione prevista dall'art. 161 comma 4 c.p.p., da effettuarsi mediante consegna al difensore, è sussidiaria rispetto a quella divenuta impossibile presso il domicilio eletto dall'imputato, la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 44518 del 20 novembre 2003
«Ai fini dell'utilizzabilità dei risultati di intercettazioni legittimamente eseguite in altro procedimento ai sensi dell'art. 270 c.p.p. non è richiesto il deposito delle registrazioni (bobine) di esse, come pure dei verbali e dei decreti di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12821 del 19 marzo 2013
«È valida l'elezione di domicilio contenuta nel corpo dell'atto di impugnazione sottoscritto e presentato personalmente dall'interessato al pubblico ufficiale preposto a riceverlo, il quale vi apponga e sottoscriva, a sua volta, l'attestazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4921 del 6 febbraio 2004
«La dichiarazione o elezione di domicilio, attesa la loro natura di dichiarazioni di volontà a carattere negozial-processuale, sono nulle qualora espresse in un processo verbale che non risulti sottoscritto dal dichiarante. (Fattispecie nella quale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2046 del 22 gennaio 2004
«La dichiarazione e l'elezione di domicilio, anche nel processo minorile, sono atti riservati personalmente all'imputato il quale può, quindi, validamente porli in essere senza l'intervento degli esercenti la potestà genitoriale, la cui eventuale,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5198 del 4 febbraio 2000
«La nomina del difensore, l'elezione di domicilio e le rispettive revoche, corrispondono a scopi diversi, e la revoca dell'una non comporta anche la revoca dell'altra; trattasi di distinti istituti processuali aventi oggetto e finalità diversa. Per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5972 del 12 giugno 1996
«In tema di notificazione, l'elezione di domicilio presso lo studio del difensore conserva la sua validità, in difetto di revoca, pur dopo la nomina di difensore diverso dal precedente difensore domiciliatario. (Nella fattispecie la Suprema Corte,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5850 del 19 maggio 2000
«La notifica del decreto di citazione nei confronti di un soggetto sottoposto allo speciale programma di protezione di cui alla legge 15 marzo 1991, n. 82 è regolarmente effettuata presso il Servizio Centrale di Protezione, dal momento che ai sensi...»