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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40799 del 9 novembre 2005
«Integra il reato di truffa l'attività di «sette aduse a carpire la credulità degli adepti» cui vengono anche sollecitate offerte economiche di notevole consistenza. (Nella specie la Corte ha escluso la possibilità di equiparare tali attività a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8974 del 7 ottobre 1996
«Poiché, ai fini della configurabilità dell'aggravante del reato di truffa prevista dal secondo comma, n. 2, dell'art. 640 c.p., la nozione di «pericolo immaginario» corrisponde a quella di «pericolo inesistente» che, venendo fatto percepire come...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7889 del 10 agosto 1996
«Il reato di truffa aggravata dall'essere stato ingenerato nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario (art. 640 cpv. n. 2 c.p.) si configura allorché venga prospettata al soggetto passivo una situazione di pericolo che non sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1074 del 30 gennaio 1990
«La differenza tra il reato di truffa aggravata dall'ingenerato timore di un pericolo immaginario e quello di estorsione non sta nell'effettiva sussistenza del male minacciato — immaginario nella truffa, concreto e realizzabile nell'estorsione — ma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5689 del 6 giugno 1981
«Perché nel reato di truffa sia possibile applicare l'aggravante di cui al comma secondo dell'art. 640 c.p. è necessario che i raggiri o gli artifici siano diretti a far sorgere, nella persona verso cui il soggetto attivo rivolge la sua azione per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38071 del 19 ottobre 2005
«In tema di truffa in danno dell'ENEL, per effetto della trasformazione di questo da ente pubblico in società per azioni ad opera dell'art. 15 D.L. 11 luglio 1992, n. 333, conv. in L. 8 agosto 1992, n. 359, non è più configurabile l'aggravante...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10259 del 12 novembre 1993
«Ciò che rileva ai fini della configurabilità del reato di truffa, dell'individuazione dell'interesse tutelato e conseguentemente del titolare di detto interesse, è la diminuzione patrimoniale, cui corrisponde il conseguimento dell'ingiusto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10565 del 25 luglio 1989
«La recidiva, inerendo esclusivamente alla persona dell'imputato, non incide sulla gravità del fatto reato e pertanto non può essere compresa tra le circostanze aggravanti che rendono perseguibile d'ufficio il delitto di truffa.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7922 del 6 ottobre 1983
«Qualora sia stata contestata la truffa aggravata a nulla rileva, ai fini della procedibilità a querela di parte ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 640 c.p., che sia stata ritenuta in sentenza l'equivalenza tra l'aggravante contestata e le...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8435 del 21 febbraio 2013
«Non integra il reato di truffa la condotta del lavoratore dipendente che richieda di fruire dei permessi retribuiti per assistere un familiare affetto da "handicap" ricoverato in residenza per anziani, dichiarando che lo stesso non si trova...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11699 del 28 marzo 2012
«È configurabile il concorso tra il reato di falsificazione od alterazione di carte di credito (art. 55, comma nono, seconda parte, D. L.vo n. 231 del 2007) ed il reato di truffa.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35346 del 30 settembre 2010
«Integra il reato di estorsione, e non quello di truffa, la prospettazione di un male futuro per la vittima in termini di evento certo e realizzabile ad opera del soggetto agente o di altri, poiché in tal caso la vittima é posta nella ineluttabile...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11989 del 26 marzo 2010
«Il reato di violazione di domicilio può concorrere formalmente con quello di truffa, poiché incriminano condotte diverse, caratterizzate da eventi diversi (nella violazione di domicilio la condotta ingannatoria è strumentale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43026 del 11 novembre 2009
«Il reato di esercizio abusivo di intermediazione finanziaria può concorrere con quello di truffa, in quanto è un reato di pericolo il cui bene tutelato è il corretto funzionamento, nell'interesse degli investitori, dei mercati mobiliari attraverso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21409 del 28 maggio 2008
«È configurabile il concorso materiale e non l'assorbimento tra il reato di falso in atto pubblico e quello di truffa quando la falsificazione costituisca artificio per commettere la truffa ; in tal caso, infatti, non ricorre l'ipotesi del reato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37409 del 11 ottobre 2007
«In tema di rapporti fra il reato di frode fiscale, di cui all'art. 2 D.L.vo 10 marzo 2000 n. 74, e quello di truffa aggravata in danno dello Stato, di cui all'art. 640, comma secondo, n. 1, c.p., se per un verso deve escludersi che operi il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32849 del 13 agosto 2007
«Dà luogo alla configurabilità del reato di truffa aggravata di cui all'art. 640, comma secondo, n. 1, c.p. e non a quella dei reati di cui all'art. 316 ter o all'art. 640 bis c.p., la condotta di colui il quale si procuri l'esenzione dal pagamento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1862 del 18 gennaio 2006
«Integra il reato di truffa aggravata, e non il reato di abuso della credulità popolare il cui elemento costitutivo e differenziato si individua nel turbamento dell'ordine pubblico e nell'azione rivolta nei confronti di un numero indeterminato di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39114 del 16 ottobre 2003
«Non sussistono gli estremi del reato di truffa, bensì quelli del reato di cui all'art. 646 c.p., nel rilascio da parte di un promotore finanziario di falsi rendiconti relativi a fondi di investimento da lui gestiti, così da sottrarre ai rispettivi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29704 del 16 luglio 2003
«Il criterio distintivo tra il reato di truffa e quello di estorsione, quando il fatto è connotato dalla minaccia di un male, va ravvisato essenzialmente nel diverso modo di atteggiarsi della condotta lesiva e della sua incidenza nella sfera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17642 del 14 aprile 2003
«In tema di millantato credito, la ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 346 c.p. - contenente la previsione di un titolo autonomo di reato rispetto alla fattispecie descritta nel primo comma della medesima disposizione - si differenzia dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8034 del 19 luglio 1995
«Ai fini della configurabilità del reato di concussione non è necessario che il pubblico ufficiale abbia in effetti i poteri che si attribuisce, essendo sufficiente che la sua qualifica soggettiva avvalori e renda credibile l'intimidazione; la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1193 del 7 luglio 2000
«Tra il reato di frode fiscale e la truffa non esiste rapporto di specialità perché, anche se le modalità di commissione del primo, elencate nell'art. 4 legge 516 del 1982, costituiscono altrettante ipotesi di artifici e raggiri, non si richiede,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11076 del 28 settembre 1999
«Il reato di cui all'art. 2 della L. n. 898 del 1986, con il quale si punisce la esposizione di dati e notizie falsi per l'indebito conseguimento di contributi erogati dalla C.E.E., non comprende ogni condotta riconducibile alla fattispecie del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7192 del 8 giugno 1999
«Nel reato di indebita utilizzazione di carte di credito e di pagamento, previsto dall'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, conv., con modif., in L. 5 luglio 1991, n. 197, l'elemento oggettivo è costituito dall'uso indebito in sé considerato, e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6335 del 29 gennaio 1999
«Poiché la struttura del delitto di truffa non postula l'identità tra la persona offesa dal reato e quella indotta in errore e, quindi, il reato sussiste pur in assenza di tale identità, sempre che gli effetti dell'inganno e della condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11259 del 26 ottobre 1998
«Il reato di concussione può commettersi per costrizione o per induzione, prospettandosi alla vittima, nel primo caso, in modo univoco anche se non esplicito, un male ingiusto, e ponendola di fronte all'alternativa di accettarlo o evitarlo con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 547 del 19 gennaio 1998
«Il reato di millantato credito si differenzia da quello di truffa non solo per il carattere preminente dell'offesa dell'interesse all'integrità dell'affidamento e del prestigio che deve fruire la pubblica amministrazione in ogni settore della sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5346 del 28 maggio 1996
«Il delitto di concussione si distingue da quello di truffa aggravata dall'abuso dei poteri o dalla violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione in quanto nel primo reato l'abuso si atteggia, con riguardo alla determinazione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3546 del 11 aprile 1996
«La distinzione tra il reato di concussione per induzione e quello di truffa aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale sta nelle modalità dell'azione attuata da quest'ultimo. Pertanto, deve ravvisarsi concussione tutte le volte che l'abuso...»