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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33706 del 14 settembre 2005
«La disposizione di cui all'art. 1, comma secondo lett. a), del Trattato tra l'Italia e gli Stati Uniti d'America firmato il 2 febbraio 1948 (che consente ai cittadini dei due Stati di svolgere attività professionali nei territori delle Parti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5672 del 13 giugno 1997
«In tema di abusivo esercizio di una professione, l'art. 7 della L. 24 luglio 1985, n. 409, istitutiva della professione sanitaria di odontoiatria, prevede, in attuazione del diritto di stabilimento di cui all'art. 52 del Trattato CEE, e in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35808 del 28 settembre 2007
«Non si ha simulazione di reato nella ipotesi in cui il fatto non venga alterato così da costituire un titolo di reato assolutamente diverso, a nulla valendo che l'entità di esso o altre modalità della sua verificazione siano state esposte in modo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12565 del 30 dicembre 1985
«Ai fini della configurabilità del delitto di simulazione di reato, il raffronto fra realtà ed apparenza non va condotto con esclusivo riguardo all'astratta definizione giuridica del fatto denunziato, dovendosi, invece, valutare anche quelle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38814 del 19 novembre 2002
«Il privato che presenti una falsa denuncia di smarrimento di un assegno firmato in bianco e negoziato a favore di una ben individuata persona non risponde del delitto di simulazione di reato, ma bensì del delitto di calunnia in danno del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44737 del 20 novembre 2003
«Commette autocalunnia e non favoreggiamento personale chi, pur di giovare al vero autore di un delitto che è stato già commesso, si addebita elementi, sia pure esclusivamente materiali del fatto, che lo espongono alla instaurazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8483 del 25 agosto 1986
«L'autocalunnia, per il modo con cui si compie, è ipotesi specifica rispetto al titolo generico e sussidiario del favoreggiamento, che può applicarsi soltanto quando il fatto che lo costituisce non sia espressamente preveduto da altra norma»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10386 del 14 luglio 1989
«Il peculato per appropriazione di denaro o cosa mobile, appartenenti alla P.A., si realizza ogni qualvolta il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che ne ha il possesso per ragioni di ufficio, converta nelle proprie disponibilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12523 del 20 settembre 1990
«Il punto centrale di distinzione del reato di favoreggiamento rispetto ai reati presupposti è costituito dalla circostanza che questi ultimi siano stati già commessi. Sicché la condotta criminosa dell'autore sarà qualificabile a titolo di concorso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44898 del 7 dicembre 2005
«Il concorso formale tra il delitto di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.) e quello di procurata inosservanza di pena (art. 390 c.p.), è ammissibile solo quando il soggetto favorito rivesta contemporaneamente la qualità di condannato in via...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10534 del 26 ottobre 1988
«Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni si differenzia da quello di cui all'art. 610 c.p., che contiene egualmente l'elemento della violenza o della minaccia alla persona, non nella materialità del fatto che può essere identica in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11578 del 15 dicembre 1997
«Ai fini della responsabilità per colpa prevista dall'art. 57 c.p. a carico del direttore responsabile o del vice-direttore responsabile di un periodico per i reati commessi attraverso di esso, la figura del redattore responsabile, non prevista...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4893 del 20 aprile 2000
«In tema di ricorso per cassazione, sussiste la ipotesi di manifesta illogicità della motivazione quando il giudice di merito, nel compiere l'esame degli elementi probatori sottoposti alla sua analisi e nell'esplicitare, in sentenza, l'iter logico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3759 del 28 gennaio 2014
«In materia di reato di devastazione, ai fini della sussistenza della responsabilità a titolo di concorso non è necessario che l'agente compia materialmente un atto di danneggiamento, purché partecipi consapevolmente ai disordini diffusi....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6571 del 2 giugno 2000
«L'obbligo di provvedere al taglio di rami di alberi in vicinanza di una linea elettrica in modo da assicurare una distanza di sicurezza dai conduttori aerei ed evitare — così — corti circuiti, fa capo — come previsto dall'art. 121 della legge n....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5564 del 5 giugno 1985
«I cosiddetti «Notams», (notice to air men) sono avvisi contenenti le notizie relative all'installazione, allo stato o alle modifiche di un qualsiasi impianto o servizio o procedura aeronautica o all'esistenza di un pericolo per la navigazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6204 del 25 giugno 1997
«Il reato di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari — previsto dall'art. 440 c.p. — non può ritenersi assorbito da leggi che sanzionino a titolo di contravvenzione la somministrazione ad animali di determinate sostanze, ogni qual...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20391 del 30 maggio 2005
«La condotta del gestore di un bar che somministri, per mero errore, al posto di un bicchiere d'acqua, uno contenente liquido per lavastoviglie, custodito in una bottiglia recante l'etichetta di una nota acqua minerale, non integra alcuna ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1503 del 17 maggio 1966
«Il reato ipotizzato nell'art. 443 c.p. sussiste quando non si possa parlare né di contraffazione né di adulterazione.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9086 del 11 ottobre 1996
«L'art. 452 in relazione all'art. 444 c.p. punisce a titolo di colpa le condotte che, avendo ad oggetto sostanze destinate all'alimentazione, siano pericolose per la salute pubblica, mentre l'art. 5 della legge 30 aprile 1962, n. 283, attiene alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21324 del 29 marzo 2007
«L'art. 445 c.p. prevede e punisce un reato proprio, che può essere commesso soltanto da chi, esercitando (anche abusivamente) il commercio di medicinali, li somministri indebitamente a terzi, non anche da chi somministri medicinali per un titolo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 691 del 27 gennaio 1983
«Il reato di cui all'art. 464 primo comma, c.p. è punito a titolo di dolo e questo consiste nella consapevolezza della falsità del valore di bollo all'atto della ricezione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11254 del 19 dicembre 1984
«L'art. 459 c.p. punisce, tra l'altro, la messa in circolazione di valori di bollo falsificati, cioè ogni attività con la quale il detentore trasferisce ad altri, eventualmente a titolo gratuito, il valore di bollo falsificato. Oggetto dell'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 990 del 23 maggio 1967
«Sussiste il reato di falsificazione di carte di pubblico credito, che l'art. 458 c.p. parifica alle monete, nell'avvenuta stampa del titolo, ogni qualvolta le carte siano imitate in modo che possano essere ritenute vere da un numero indeterminato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7595 del 11 giugno 1999
«In tema di detenzione di banconote contraffatte, una volta accertato che tutti gli imputati erano consapevoli dell'illecito traffico, la materiale detenzione delle banconote da parte di uno di essi risulta imputabile, a titolo di concorso, anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19465 del 21 maggio 2010
«Al fine dell'integrazione dell'elemento soggettivo del reato di spendita di monete falsificate, previsto dall'art. 455 c.p., non occorre una assoluta conoscenza della falsità nel momento in cui sono ricevute, essendo sufficiente anche il dubbio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3291 del 20 aprile 1983
«Il possesso di un sigillo contraffatto può costituire elemento di prova sufficiente a fondare un giudizio di responsabilità, sia pure a titolo di concorso, in ordine al delitto di contraffazione di sigillo o di uso di sigillo contraffatto, ove...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1490 del 15 febbraio 1982
«Il reato di contraffazione di sigillo si consuma nel momento e nel luogo in cui la contraffazione viene eseguita non occorrendo che venga fatto uso dello strumento contraffatto. L'uso di strumenti il cui sigillo sia stato contraffatto costituisce...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17994 del 30 aprile 2009
«Non integra il reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497 bis c.p.) il possesso di un falso permesso di soggiorno, in quanto non costituisce documento valido per l'espatrio, trattandosi di titolo preordinato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46831 del 17 dicembre 2007
«Integra il delitto di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497 bis c.p.), il possesso di una carta di identità falsa rilasciata dall'autorità bulgara, considerato che il passaggio dallo Stato di appartenenza ad...»