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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1601 del 10 febbraio 2000
«La norma dell'art. 141 bis c.p.p., introdotta dall'art. 2 della L. 8 agosto 1995, n. 332 - secondo cui l'interrogatorio di persona che si trovi in stato di detenzione deve essere documentato integralmente con sistemi di riproduzione fonografica o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33361 del 4 ottobre 2002
«L'inosservanza della disposizione contenuta nell'art. 503, comma 3 c.p.p., secondo cui la lettura delle dichiarazioni precedentemente rese è consentita ai fini contestativi soltanto dopo che sui fatti e sulle circostanze la parte esaminata abbia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11313 del 21 marzo 2001
«In mancanza di una specifica e tempestiva richiesta di parte, l'eventuale mancata trasmissione al tribunale del riesame dei decreti autorizzativi all'effettuazione di intercettazioni di comunicazioni, non determina, di per sè, la inutilizzabilità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2958 del 11 giugno 1998
«Il disposto di cui all'art. 141 bis c.p.p., relativo all'obbligo di documentazione integrale, a pena di inutilizzabilità, con mezzi di riproduzione fonografica o audiovisiva, di ogni interrogatorio di persona che si trovi in stato di detenzione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2322 del 21 aprile 1997
«L'obbligo previsto dall'art. 141 bis c.p.p., di documentazione integrale, a pena di inutilizzabilità di “ogni interrogatorio di persona che si trovi, a qualsiasi titolo, in stato di detenzione”, salvo il caso in cui esso abbia luogo in udienza,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 849 del 27 aprile 1999
«Le particolari forme di documentazione prescritte a pena di inutilizzabilità dall'art. 141 bis c.p.p. riguardano l'interrogatorio reso fuori udienza da persona che si trovi in stato di «detenzione». Data l'accezione che nel nostro ordinamento deve...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10 del 30 giugno 1998
«Il termine di cinque giorni entro il quale l'autorità procedente deve trasmettere gli atti di cui all'art. 291 c.p.p. al tribunale del riesame a pena di inefficacia dell'ordinanza che dispone la misura coercitiva impugnata, decorre dal giorno in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6278 del 22 giugno 1996
«L'art. 141 bis c.p.p. — introdotto con l'art. 2 della L. 8 agosto 1995 n. 332 — prevede, a pena di inutilizzabilità, che ogni interrogatorio, che non si svolga in udienza, di persona che si trovi a qualsiasi titolo in stato di detenzione, deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7263 del 24 luglio 1993
«Ai fini della qualificazione di un atto come «irripetibile» occorre aver riguardo alla natura e alle caratteristiche peculiari dell'atto stesso, e non alla sua documentazione, che ne costituisce un momento logicamente o cronologicamente distinto....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38639 del 5 ottobre 2009
«Il consegnando, anche senza oneri personali (quando sussistano i presupposti del patrocinio a spese dello Stato), ha infatti la facoltà di avvalersi di un interprete di fiducia per la traduzione della sentenza, con eventuale differimento del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47039 del 3 dicembre 2004
«La condizione, prevista dall'art. 705, comma 1, c.p.p., per darsi luogo all'estradizione, costituita dall'assenza di procedimento penale o di condanna per lo stesso fatto, nei confronti del soggetto del quale l'estradizione è domandata, resta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48797 del 19 dicembre 2003
«In base al testuale tenore dell'art. 143, comma 1, c.p.p., secondo cui l'imputato che non conosca la lingua italiana ha diritto all'assistenza di un interprete «al fine di poter comprendere l'accusa contro di lui formulata e di seguire il...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 38508 del 18 novembre 2002
«Non può costituire causa di nullità o di inutilizzabilità delle dichiarazioni predibattimentali rese dalla persona offesa di un reato, delle quali si sia resa possibile la lettura ai sensi dell'art. 512 c.p.p. per sopravvenuta, imprevedibile...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10675 del 15 marzo 2001
«Alla luce delle innovazioni introdotte dalla legge 16 dicembre 1999 n. 479 e, segnatamente, di quanto disposto dagli artt. 421 bis, 422, comma 1, 425, comma 3, c.p.p. (il primo di tali articoli inserito e gli altri due novellati da detta legge),...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 293 del 14 gennaio 1994
«L'art. 143, primo comma, c.p.p. che prevede, per l'imputato che non conosce la lingua italiana, il diritto di farsi assistere gratuitamente da un interprete al fine di poter comprendere l'accusa contro di lui formulata e di seguire il compimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9954 del 17 ottobre 1992
«Il tenore dell'art. 250, comma primo, c.p.p. lascia chiaramente intendere che la presenza dell'imputato alla perquisizione locale non è obbligatoria, sicché l'ufficiale di P.G. delegato a compiere l'atto non è tenuto ad assicurare la presenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 843 del 27 maggio 1995
«...assicurare a colui che ignora la lingua italiana la comprensione degli atti volti a realizzare la pretesa punitiva dello Stato, affinché possa utilizzare le garanzie tipiche della giurisdizione anche in tale momento del procedimento a suo carico).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10821 del 22 ottobre 1994
«È legittima la notifica all'imputato che venga eseguita mediante consegna a persona qualificatasi come convivente, a nulla rilevando lo stato di temporanea detenzione dell'imputato stesso, in considerazione della dichiarata convivenza nonostante...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10481 del 7 marzo 2008
«La mancata traduzione dell'ordinanza che applica ad un cittadino straniero, che non comprende la lingua italiana, una misura cautelare configura una nullità a regime intermedio, che tuttavia risulta sanata qualora l'interessato abbia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1141 del 27 ottobre 2000
«Con riferimento al criterio del «luogo in cui l'evento è avvenuto», utilizzata dall'art. 5, n. 3, della Convenzione di Lugano 16 settembre 1988 sulla giurisdizione, ratificata dalla legge 10 gennaio 1992, n. 198 - analogo all'art. 5, n. 3, della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3106 del 10 ottobre 1992
«La relazione di mancata notificazione dell'avviso di fissazione del compimento di un atto processuale urgente (quale la convalida dell'arresto in flagranza o del fermo e l'interrogatorio dell'indagato arrestato) al difensore di fiducia, anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3273 del 5 agosto 1993
«Mentre l'art. 148, terzo comma, c.p.p. dispone che gli atti siano notificati «per intero», la sanzione di nullità è, poi, comminata dal successivo art. 171, lettera a) solo per il caso in cui l'atto sia notificato «in modo incompleto» (e fuori dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5502 del 4 giugno 1996
«Ai fini della configurabilità del delitto di peculato il possesso del denaro della pubblica amministrazione può essere anche mediato e far capo congiuntamente a più pubblici ufficiali qualora le norme interne dell'ente pubblico prevedano che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 494 del 13 aprile 1996
«Nella procedura di convalida dell'arresto, caratterizzata dall'esigenza di una rapida verifica della sussistenza delle condizioni legittimanti la restrizione della libertà personale, l'obbligo di avvisare il difensore di fiducia è soddisfatto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5617 del 15 marzo 1995
«La prescritta comunicazione al difensore di fiducia dell'avviso di fissazione dell'udienza di discussione della richiesta di riesame del provvedimento cautelare personale — stante l'urgenza conseguente all'estrema ristrettezza ed alla perentorietà...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4563 del 1 febbraio 1995
«In materia di riesame delle misure cautelari personali, l'avviso prescritto per il difensore della data fissata per l'udienza dall'art. 309, comma 8, c.p.p., qualora sia stato (irritualmente) notificato a mezzo del telefono deve essere confermato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4163 del 23 novembre 1994
«L'art. 294, comma 4, c.p.p., al pari di altre disposizioni dello stesso codice (artt. 268, comma 3, 350, comma 3, 260, comma 1, etc.), prevede che sia «dato avviso» al pubblico ministero e al difensore dell'interrogatorio della persona in stato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 348 del 29 marzo 1994
«Il codice di procedura penale distingue tra «dare avviso» e «notificare avviso» e fa ricorso alla prima espressione allorché v'è una situazione d'urgenza, per cui è sufficiente procurare al destinatario dell'avviso l'effettiva conoscenza della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5741 del 23 ottobre 1990
«Il telefono e il telegrafo non sono comprensibili fra i «mezzi tecnici» di cui all'art. 150 c.p.p., essendo l'uso di essi disciplinato specificamente dall'articolo precedente, mentre i «mezzi tecnici» sono quelli che l'evoluzione tecnologica...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2341 del 23 gennaio 2004
«In tema di interrogatorio della persona sottoposta a custodia cautelare, l'art. 294 c.p.p. non contiene espressa previsione sulle formalità del relativo avviso e della sua notificazione o comunicazione al difensore, sicchè è valido ed efficace...»