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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5563 del 11 maggio 2000
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma quarto, D.L. 7 gennaio 2000, n. 2, convertito dalla legge 25 febbraio 2000, n. 35 in riferimento agli artt. 3 e 24 Cost., che prevede che alle dichiarazioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3091 del 8 marzo 1999
«La disciplina della acquisizione e valutazione delle prove contemplate dall'art. 513 c.p.p. conseguente alla sentenza della Corte costituzionale 1988, n. 361 si applica anche ai giudizi in corso davanti alla Corte di cassazione, per i quali,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 486 del 15 gennaio 1999
«Se, nei giudizi pendenti in sede di legittimità al momento dell'entrata in vigore della legge n. 267 del 1997, la prova di un fatto dipenda anche dalle propalazioni di uno dei soggetti indicati dall'art. 210 c.p.p. che non siano state confermate...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13090 del 14 dicembre 1998
«Nel giudizio di legittimità non è più consentito di richiedere il recupero dell'oralità e del contraddittorio sulle dichiarazioni accusatorie rilasciate nel corso delle indagini preliminari o nell'udienza preliminare, di cui sia stata data lettura...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4265 del 7 aprile 1998
«In tema di istruzione dibattimentale, le disposizioni di cui all'art. 6, L. 7 agosto 1997, n. 267, che contengono la disciplina transitoria della nuova normativa posta dall'art. 513, c.p.p., in ordine alla lettura delle dichiarazioni rese...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1443 del 6 febbraio 1998
«In tema di modifica dell'art. 513 c.p.p., presupposto della disciplina transitoria prevista dall'art. 6 della legge n. 267 del 1997 è l'incondizionata ed immediata applicabilità della nuova norma anche nei dibattimenti già in corso, quando si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44228 del 10 dicembre 2001
«L'applicazione con la sentenza di primo grado di un'aggravante ad effetto speciale diversa rispetto a quella prevista nell'imputazione e mai contestata nel corso del giudizio, configura un'ipotesi di «fatto diversamente circostanziato», ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42993 del 18 novembre 2008
«Nel giudizio di legittimità il sindacato sulla correttezza del procedimento indiziario non può consistere nella rivalutazione della gravità, della precisione e della concordanza degli indizi, in quanto ciò comporterebbe inevitabilmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6753 del 13 gennaio 1998
«Affinché il giudice di appello possa procedere alla rinnovazione dell'istruzione dibattimentale è necessario che la relativa richiesta sia avanzata nelle forme di cui all'art. 603, primo comma, c.p.p. e che il giudice ritenga, nella sua...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7704 del 31 luglio 1997
«In tema di reati colposi può ritenersi violato il principio di correlazione tra accusa e sentenza solo quando la causazione dell'evento venga contestata in riferimento ad una singola specifica ipotesi colposa e la responsabilità venga invece...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34051 del 8 agosto 2003
«Il principio di correlazione tra contestazione e sentenza è funzionale alla salvaguardia del diritto di difesa dell'imputato; ne consegue che la violazione di tale principio è ravvisabile solo quando il fatto ritenuto nella decisione si trova,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6208 del 26 giugno 1997
«Anche per i reati imputati ai sensi dell'art. 40 cpv. l'elemento psicologico si configura secondo i principi generali, sicché è sufficiente che il «garante» abbia conoscenza dei presupposti fattuali del dovere di attivarsi per impedire l'evento e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1708 del 14 febbraio 2000
«Il giudice dibattimentale non può trasmettere gli atti al pubblico ministero sul rilievo che il fatto commesso dall'imputato è diverso da quello contestatogli e, nello stesso tempo, assolvere da quest'ultimo l'imputato, giacché il successivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4696 del 3 febbraio 1994
«Deve essere dichiarato inammissibile il ricorso per cassazione proposto dall'imputato avverso l'ordinanza dibattimentale con la quale il giudice di merito abbia disposto la restituzione degli atti al P.M. ai sensi dell'art. 521 c.p.p., per essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21584 del 6 maggio 2004
«In riferimento ad un'accusa per il delitto di violenza sessuale ex art. 609 bis, comma primo n. 1) c.p., commesso con abuso delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della vittima, la sentenza che dichiara invece accertata una condotta di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9151 del 16 luglio 1999
«Atteso il carattere eccezionale della rinnovazione dell'istruzione dibattimentale in appello, il mancato accoglimento della richiesta volta ad ottenere detta rinnovazione in tanto può essere censurato in sede di legittimità in quanto risulti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11170 del 24 dicembre 1996
«Il principio della immutabilità dei giudici che compongono il collegio — formulato nell'art. 525 comma secondo c.p.p. — deve ritenersi violato, con conseguente nullità assoluta della sentenza emessa, nel caso di prove assunte da un collegio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4489 del 13 febbraio 1996
«Il principio della immutabilità del giudice, stabilito dall'art. 525, secondo comma c.p.p. con riferimento alla sentenza pronunziata all'esito del dibattimento, è applicabile anche alle ordinanze adottate all'esito della procedura in camera di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6261 del 16 febbraio 2010
«Il proscioglimento nel merito all'esito del giudizio, in caso di contraddittorietà o insufficienza della prova, prevale rispetto alla dichiarazione immediata di una causa di non punibilità, oltre che in caso di necessaria valutazione, in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9357 del 13 agosto 1998
«In presenza di una sentenza di assoluzione recante, nel dispositivo, la formula «il fatto non è previsto dalla legge come reato» ma caratterizzata, nella motivazione, anche dalla presenza di ampie ed analitiche argomentazioni volte a dimostrare,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3445 del 3 aprile 1995
«È configurabile il reato di appropriazione indebita aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 11 c.p., e non di appropriazione indebita di uso, nel caso in cui l'amministratore e i soci di maggioranza, avvalendosi della loro posizione di ingerenza e di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5356 del 6 maggio 1992
«Nell'ipotesi di censura sulla logicità della motivazione fornita in ordine al dubbio sulla sufficienza della prova, ovvero, sul bilanciamento degli elementi probatori, vanno ribaditi i limiti alla cognizione della Corte di cassazione in tema di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3974 del 21 marzo 1990
«Nel caso di ricorso per cassazione contro una sentenza di assoluzione per insufficienza di prove la Corte di cassazione deve fare applicazione dell'art. 254 delle norme transitorie relative al nuovo codice di procedura penale e, a norma dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23627 del 13 giugno 2011
«Il pubblico ministero ha interesse al ricorso per cassazione contro la sentenza d'appello che, in riforma di quella di condanna di primo grado, abbia assolto con la formula "il fatto non costituisce reato" pur in presenza di una sopravvenuta causa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7557 del 11 giugno 1999
«In tema di estensione degli effetti della impugnazione, sono da considerarsi motivi estensibili nei confronti di imputati che versano in identiche situazioni, quelli che, investendo la esistenza stessa del reato, non possono essere considerati...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49435 del 30 dicembre 2003
«In materia di pubblicazione di sentenze irrevocabili di condanna pronunciate contro il direttore del giornale o del periodico o contro altri, per articoli pubblicati nel giornale stesso, anche se la violazione delle regole del procedimento di cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45861 del 23 novembre 2012
«In ipotesi di sentenza di patteggiamento che abbia omesso illegittimamente di dichiarare la falsità di un documento la Corte di Cassazione, investita del relativo ricorso, può adottare direttamente i provvedimenti previsti dall'art. 537 cod. proc....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2151 del 23 febbraio 2000
«In tema di estinzione del reato, la declaratoria di falsità documentale, dovendo essere adeguatamente motivata, va emessa solo se le risultanze processuali siano tali da consentire di affermare che essa sia stata positivamente accertata, sulla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7241 del 8 giugno 1999
«Il provvedimento di assegnazione di una provvisionale in sede penale ha carattere meramente delibativo e non acquista efficacia di giudicato in sede civile, perché destinato ad essere travolto in detta sede dall'effettiva liquidazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9266 del 26 agosto 1994
«Ai fini della pronuncia di condanna generica al risarcimento dei danni in favore della parte civile non è necessario che il danneggiato provi la effettiva sussistenza dei danni ed il nesso di causalità tra questi e l'azione dell'autore...»