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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4686 del 30 marzo 2001
«Se la stessa causa di separazione personale dei coniugi viene introdotta davanti a giudici diversi, per individuare, ai fini della litispendenza, il giudice preventivamente adito occorre avere riguardo non già alla data di notifica degli atti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20419 del 21 settembre 2006
«I provvedimenti di carattere ordinatorio, in quanto retrattabili o comunque inidonei a pregiudicare la decisione della causa, non hanno natura di sentenze implicite sulla competenza, per la cui configurabilità si richiede che il provvedimento (a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13593 del 12 giugno 2006
«L'interesse ad agire, necessario anche ai fini dell'impugnazione del provvedimento giudiziale, va apprezzato in relazione alla utilità concreta derivabile alla parte dall'eventuale accoglimento dell'impugnazione e non può consistere in un mero...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6389 del 28 ottobre 1983
«Il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. è esperibile esclusivamente avverso i provvedimenti giurisdizionali che abbiano carattere di definitività e che non siano soggetti ad alcuno specifico mezzo di impugnazione; conseguentemente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8386 del 20 giugno 2000
«Nei procedimenti in camera di consiglio nei quali, per previsione legislativa, debba essere sentito il pubblico ministero (nella specie, impugnazione innanzi al tribunale della decisione della Commissione regionale per l'artigianato, adita in sede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12428 del 7 luglio 2004
«In tema di disciplina dell'immigrazione, la competenza a provvedere sull'impugnazione dell'espulsione — nonché sull'impugnazione del provvedimento di rigetto dell'istanza di revoca dell'espulsione o del provvedimento di revoca della revoca del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13869 del 9 novembre 2001
«Nel procedimento conseguente all'impugnazione del provvedimento d'espulsione dello straniero (disciplinato dagli artt. 13 e 13 bis del D.L.vo n. 286 del 1998, con riferimento agli artt. 737 ess. c.p.c.) non è prevista la concessione di un «termine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2024 del 23 agosto 1994
«Il rimedio previsto dall'art. 130 c.p.p. (correzione di errori materiali) non può trovare applicazione quando la correzione richiesta ha per oggetto non già un errore od un'omissione materiale ma un errore concettuale che attiene alla formazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4066 del 7 aprile 1994
«In tema di impugnazioni, il semplice riferimento, nell'atto di appello, all'art. 133 bis c.p., senza indicazioni né generiche né specifiche degli elementi dai quali il giudice dell'appello dovrebbe desumere che la pena pecuniaria inflitta dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31470 del 25 luglio 2003
«Il provvedimento pronunciato nei confronti di un imputato dopo la sua morte deve considerarsi giuridicamente inesistente, in quanto manca il soggetto processuale contro cui far valere la pretesa punitiva e nei cui confronti il provvedimento è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 49457 del 31 dicembre 2003
«La morte dell'imputato, se determina il difetto di legittimazione del difensore a proporre impugnazione, determina anche il venir meno delle eventuali statuizioni civilistiche e, quindi, il venir meno sia dell'interesse degli eredi dell'imputato a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9474 del 13 agosto 1998
«Il giudice di appello, nel condannare a seguito di impugnazione del pubblico ministero un imputato già assolto in primo grado, non è tenuto a motivare in ordine alla mancata concessione del beneficio della non menzione della condanna qualora,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4023 del 30 aprile 1981
«Gli effetti dell'estinzione del reato sulle obbligazioni civili da esso derivanti e sull'azione civile esercitata nel processo penale non sono regolati dalle norme sul concorso di cause estintive del reato e della pena (art. 183 c.p.), ma trovano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9477 del 28 febbraio 2003
«In tema di misure di sicurezza personali, in caso di proscioglimento per infermità psichica, non può essere disposta, in luogo del ricovero in manicomio giudiziario, l'assegnazione ad una casa di cura e custodia, trattandosi di misure non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9998 del 23 settembre 1987
«Per poter affermare la penale responsabilità di un soggetto imputato di partecipazione, semplice o qualificata, ad un delitto di associazione è necessario accertare da un lato l'esistenza dell'organizzazione di fatto, strutturata e finalizzata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14724 del 23 dicembre 1986
«La circostanza attenuante — prevista dall'art. 311 c.p. in tema di delitti contro la personalità dello Stato — della lieve entità del fatto differisce da quella regolata dall'art. 114 c.p. e cioè della partecipazione di minima importanza, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10069 del 11 agosto 1999
«Il giudice di appello che, nel confermare la responsabilità dell'imputato, operi, ferma restando la identità del fatto, derubricazione del reato ritenuto in primo grado, può procedere a nuovo giudizio di prevalenza od equivalenza tra circostanze;...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1450 del 7 febbraio 1987
«Nella continuazione di reati circostanziati il giudizio di comparazione tra circostanze aggravanti e circostanze attenuanti adempie ad una finalità ed ha, corrispondentemente, una dimensione parzialmente diversa, secondo che si riferisca al reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29106 del 18 luglio 2001
«L'accertamento del fatto-reato in tutte le sue componenti, comprese quelle circostanziali, presenta carattere di priorità rispetto a quello dell'imputabilità del soggetto cui il fatto medesimo viene attribuito. (Nella specie, in applicazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5815 del 9 maggio 1987
«Il vizio parziale di mente va considerato come elemento accidentale del reato, e quindi non può essere preso in considerazione dal giudice della impugnazione ove non formi oggetto di uno specifico punto di gravame o non sia, a questo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 561 del 18 gennaio 1996
«Il reato di abitazione di immobile senza preventivo rilascio dell'autorizzazione sanitaria di cui all'art. 221 R.D. 27 luglio 1934 n. 1265 è a consumazione permanente. La permanenza, tuttavia, cessa o con il conseguimento dell'autorizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23605 del 11 giugno 2001
«Avverso l'ordinanza che rigetta l'istanza di oblazione non è previsto alcun specifico mezzo di impugnazione. Ne consegue — in virtù del principio di tassatività delle impugnazioni di cui all'art. 568 c.p.p., — l'inammissibilità del ricorso per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21441 del 25 maggio 2001
«È inammissibile il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari che abbia respinto la domanda di oblazione ai sensi dell'art. 141, comma 4, delle norme di attuazione del c.p.p. in quanto nessun mezzo di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3619 del 9 aprile 1993
«Il presupposto per l'applicabilità della sospensione condizionale della pena è che la pena inflitta debba essere ancora, in tutto o in parte, espiata. In mancanza di detto presupposto, quindi (come si verifica quando la pena inflitta sia già stata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19190 del 11 maggio 2001
«Non sussiste interesse ad impugnare da parte dell'imputato cui sia stata concessa, benché non richiesta, la sospensione condizionale della pena. Non assume infatti rilevanza, ai fini di una eventuale impugnazione, la mera opportunità di riservare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2967 del 23 ottobre 1999
«In tema di esecuzione, mentre è possibile procedere alla revoca della sospensione condizionale della pena nella ipotesi disciplinata dall'art. 168 comma 1 c.p., a seguito della decadenza, operante automaticamente, non appena la sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28065 del 16 luglio 2007
«La subordinazione della sospensione condizionale della pena all'espletamento di un'attività non retribuita a favore della collettività con fissazione del termine di espletamento non decorrente dalla data della sentenza irrevocabile, ma dal momento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1427 del 5 maggio 1997
«Nell'ipotesi in cui il giudice con la sentenza di condanna conceda la sospensione condizionale della pena, subordinandone l'efficacia all'eliminazione delle conseguenze dannose del reato entro un preciso termine, decorrente dal passaggio in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6136 del 26 marzo 2015
«Il giudizio di impugnazione della veridicità del riconoscimento di figlio naturale è suscettibile di produrre rilevanti effetti sullo "status" della persona del bambino e di incidere su diritti personalissimi, sicché il giudice deve accertare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17095 del 10 luglio 2013
«L'azione di impugnazione del riconoscimento del figlio naturale per difetto di veridicità postula, a norma dell'art. 263 c.c., la dimostrazione della assoluta impossibilità che il soggetto che abbia inizialmente compiuto il riconoscimento sia, in...»