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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6737 del 10 maggio 2002
«L'accertamento dell'avvenuta scadenza dei termini per la proposizione dell'appello, ai fini della verifica di susistenza della condizione di ammissibilità dell'istanza di revocazione straordinaria ex art. 396, primo comma, c.p.c., riguarda...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2691 del 29 maggio 1978
«Nel giudizio di revocazione, l'art. 399 secondo comma c.p.c., ove fissa per la costituzione del convenuto lo stesso termine previsto per quella dell'attore (venti giorni dalla notificazione dell'atto introduttivo), non comporta alcuna deroga al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11116 del 15 maggio 2006
«L'atto di impugnazione del licenziamento ha natura di negozio giuridico unilaterale recettizio, ex art. 1335 c.c., e come tale deve giungere a conoscenza del destinatario per produrre i suoi effetti; in particolare, deve pervenire all'indirizzo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13046 del 1 giugno 2006
«Il disposto del secondo comma dell'art. 410 c.p.c. distingue, in base al suo inequivoco tenore letterale, tra gli effetti che il tentativo obbligatorio di conciliazione preventivo previsto per le controversie di lavoro esplica ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6326 del 30 marzo 2004
«Nel rito del lavoro, dal mancato esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione, previsto dall'art. 410 c.p.c., nel termine fissato dal giudice, discende non l'estinzione del giudizio — difetto di una espressa previsione di legge in tal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12858 del 3 settembre 2003
«La conciliazione in sede sindacale prevista dall'art. 411, terzo comma c.p.c, presuppone che l'accordo sia raggiunto con un'ffettiva assistenza del lavoratore da parte di esponenti della propria organizzazione sindacale cioè di quella alla quale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2576 del 2 febbraio 2009
«Il procedimento arbitrale intentato da un lavoratore per l'impugnazione di una sanzione disciplinare dinanzi al collegio arbitrale ai sensi dell'art. 7 della legge n. 300 del 1970, per quanto sia espressamente previsto dalla legge, riveste...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19679 del 10 ottobre 2005
«Con riferimento al rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, l'art. 6 del contratto collettivo nazionale quadro in materia di procedure di conciliazione e arbitrato del 2001 — del quale la Corte può direttamente accertare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 44 del 7 gennaio 2003
«Nel rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, l'arbitrato previsto in materia di sanzioni disciplinari dall'art. 59 bis, D.L.vo 3 febbraio 1993, n. 20, introdotto dall'art. 28, D.L.vo 21 marzo 1998, n. 80 (corrispondente...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 21506 del 19 settembre 2013
«Con riguardo alla controversia relativa ad un rapporto di lavoro ancora da costituire fra le parti, non possono operare - al fine della determinazione della competenza territoriale - né il foro del luogo in cui è sorto il rapporto (che presuppone...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 21690 del 19 ottobre 2011
«Nel rito del lavoro il criterio della competenza territoriale del giudice del luogo dove si trova la dipendenza aziendale cui il lavoratore è addetto, in base a quanto previsto dall'art. 413, comma secondo, c.p.c., va riferito non all'atto con cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7489 del 5 giugno 2000
«Ai fini della competenza territoriale nelle controversie di lavoro la nozione di «dipendenza» alla quale è stato o è addetto il lavoratore ricorrente — richiamata dal secondo comma dell'art. 413 c.p.c. per l'ipotesi del rapporto di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3974 del 1 aprile 2000
«In tema di competenza territoriale nel rito del lavoro, la previsione da parte dell'art. 413 c.p.c. del foro della dipendenza aziendale fa riferimento ad una nozione che non coincide con quella di unità produttiva rilevante ai fini di altre norme...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2626 del 14 aprile 1986
«Nelle controversie individuali di lavoro, ove una parte adisca il giudice nella cui circoscrizione sostiene esser sorto il rapporto, ma tale circostanza di fatto sia contestata dalla controparte — che eccepisce l'incompetenza per territorio — e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1054 del 19 febbraio 1982
«L'art. 413 (nuovo testo) c.p.c. pone una graduazione tra i diversi fori territoriali per le controversie di lavoro, nel senso che i fori speciali esclusivi previsti dal secondo comma sono tra loro alternativamente concorrenti e, rispetto ad essi,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3529 del 27 aprile 1990
«Una volta decorso il termine di sei mesi dalla cessazione o dal trasferimento dell'azienda (o della sua dipendenza), il foro del luogo di origine del rapporto di lavoro, alternativamente previsto dall'art. 413 c.c., continua ad essere operante e a...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3111 del 29 febbraio 2012
«Nelle controversie relative a rapporti di lavoro alle dipendenze della P.A., la competenza per territorio va determinata, secondo quanto previsto dall'art. 413 c.p.c., in coerenza con la finalità legislativa di rendere più funzionale e celere il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21562 del 15 ottobre 2007
«Nelle controversie relative a rapporti di lavoro alle dipendenze della P.A., la competenza per territorio va determinata, secondo quanto previsto dall'art. 413 c.p.c., in relazione al luogo in cui si trovava l'azienda o la sua dipendenza ove il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3893 del 8 settembre 1989
«La mancata indicazione, nel ricorso introduttivo del giudizio del lavoro, dei requisiti di cui ai nn. 1, 2, e 3 dell'art. 414 c.p.c. (corrispondenti a quelli di cui ai nn. 1, 2 e 3 dell'art. 163 c.p.c.) nonché del requisito di cui al n. 4 dello...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13467 del 13 settembre 2003
«Nel rito del lavoro, l'atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dall'opponente, che ha la veste sostanziale di convenuto, deve avere il contenuto della memoria difensiva ai sensi dell'art. 416 c.p.c. e, quindi, l'opponente deve compiere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8502 del 13 giugno 2002
«Anche all'interno del rito del lavoro e della previdenza sociale il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo si configura come giudizio ordinario di cognizione e si svolge secondo le norme del procedimento ordinario dinanzi al giudice adito,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1750 del 14 marzo 1986
«Ancorché non menzionato né dall'art. 414 c.p.c. né dall'art. 434 c.p.c. (che prescrivono le indicazioni che deve contenere il ricorso nel giudizio di primo grado e di appello), il rilascio della procura alle liti — previsto dalla disposizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22289 del 21 ottobre 2009
«Alla stregua di quanto affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 13 del 1977 e con le successive ordinanze nn. 36 e 64 del 1978, nel rito del lavoro, l'attore convenuto in via riconvenzionale ha gli stessi poteri e correlativamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12300 del 21 agosto 2003
«Nel rito del lavoro, l'onere di chiedere al giudice l'emissione di un nuovo decreto di fissazione dell'udienza, posto dall'art. 418 c.p.c., a pena di decadenza, a carico del convenuto che abbia proposto domanda riconvenzionale, non rispondendo in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2526 del 7 febbraio 2006
«Qualora l'atto di appello riferito al rito del lavoro - la cui tempestività deve essere valutata con riguardo al momento del deposito del relativo ricorso in cancelleria - sia stato notificato presso il procuratore domiciliatario di una società...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5702 del 19 novembre 1985
«La consulenza tecnica, quale mezzo di acquisizione di elementi di cognizione utili ai fini del decidere, può essere disposta dal giudice anche d'ufficio senza incontrare limite alcuno nel regime delle preclusioni previsto dal rito del lavoro per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4572 del 22 aprile 1995
«Al fine di ritenere assolto l'onere incombente sul datore di lavoro di provare l'avvenuta affissione del codice disciplinare, come previsto dall'art. 7 della L. 20 maggio 1970 (applicabile anche ai rapporti di lavoro nautico per quanto attiene...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6139 del 12 marzo 2013
«Nell'ipotesi di incompetenza ex art. 428 c.p.c., qualora il giudice ometta di fissare il termine previsto dal secondo comma di tale articolo per la riassunzione della causa dinanzi al giudice competente, deve ritenersi tempestiva la riassunzione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7368 del 2 giugno 2000
«In relazione all'ipotesi di incompetenza prevista dal l'art. 428 c.p.c., qualora il giudice erroneamente fissi per la riassunzione della causa dinanzi al giudice competente un termine superiore a quello massimo di trenta giorni previsto dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2554 del 29 marzo 1990
«Il lavoratore che deduce l'insufficienza della retribuzione corrispostagli dal datore di lavoro deve provarne l'entità, mentre è compito del giudice stabilirne l'eventuale insufficienza, accertando la conformità di essa ai criteri indicati...»