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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4646 del 14 aprile 1999
«L'art. 603, comma 1, c.p.p., stabilendo che il giudice di appello, allorché una parte lo richieda, dispone la rinnovazione dell'istruzione dibattimentale solo se ritiene di non essere in grado di decidere allo stato degli atti, intende fare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9333 del 5 settembre 1995
«In sede di appello il giudice ha il potere-dovere di ammettere le prove richieste da una parte solamente qualora egli ritenga di non essere in grado di decidere allo stato degli atti: tale impossibilità sussiste quando i dati probatori già...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28542 del 13 luglio 2009
«L'imputato il quale abbia chiesto ed ottenuto di accedere al rito abbreviato incondizionato non ha titolo per chiedere, in sede di appello, la rinnovazione dell'istruzione dibattimentale ai sensi dell'art. 603, comma 2, c.p.p., ma può soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13237 del 17 dicembre 1998
«Nel giudizio svoltosi con il rito abbreviato è consentita in grado di appello l'assunzione di mezzi di prova ai sensi dell'art. 603 c.p.p., e il giudice può disporre di ufficio le prove ritenute assolutamente necessarie per l'accertamento dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5404 del 12 giugno 1984
«Il giudice penale non può, in contrasto con quanto definitivamente accertato in sede civile, qualificare l'imputato piccolo imprenditore commerciale e ritenerlo, in quanto tale, non soggetto all'obbligo della tenuta delle scritture contabili. Ciò...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8829 del 5 marzo 2010
«In tema di reati fallimentari, è applicabile la circostanza aggravante comune della pluralità di fatti di bancarotta di cui all'art. 219, comma secondo, n. 1 l. fall. all'ipotesi della bancarotta fraudolenta impropria, sia alla previsione di cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42372 del 29 ottobre 2004
«L'obbligo del fallito di non allontanarsi dalla propria residenza senza l'autorizzazione del giudice delegato, allo scopo di assicurarne la sollecita presentazione innanzi agli organi del procedimento concorsuale, impedisce di considerare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 972 del 21 settembre 1967
«L'attenuante di cui all'art. 221 legge fallimentare spetta all'imputato di bancarotta solo se il fallimento si applica al procedimento sommario, disposto dal tribunale con la stessa sentenza che dichiara il fallimento o con decreto successivo....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8705 del 4 agosto 1992
«L'art. 227 legge fallimentare, nel prevedere i reati fallimentari dall'institore, non fa distinzione alcuna tra institore preposto all'esercizio di tutta l'impresa commerciale, di cui al primo comma dell'art. 2203 c.c., e institore la cui...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 43428 del 7 dicembre 2010
«Ai fini del calcolo dei termini di prescrizione del reato, deve tenersi conto della disposizione per cui, in caso di sospensione del processo per impedimento dell'imputato o del suo difensore, l'udienza non può essere differita oltre il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11938 del 26 marzo 2010
«In tema di bancarotta fraudolenta, l'amministratore in carica risponde penalmente dei reati commessi dall'amministratore di fatto, dal punto di vista oggettivo ai sensi dell'art. 40, comma secondo, cod. pen., per non avere impedito l'evento che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4871 del 27 luglio 1999
«In caso di procedimento nei confronti di più imputati, l'impedimento di alcuni di essi o dei loro difensori a comparire e la conseguente richiesta di rinvio comporta l'applicazione dell'art. 304, primo comma, lett. a) anche nei confronti di tutti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2832 del 5 giugno 1995
«È legittimo il rinvio del dibattimento ad altra udienza, con la conseguente applicazione della sospensione dei termini custodiali, ricorrendo la fattispecie di cui all'art. 304 c.p.p., allorché siano indicate, dal giudice di merito, con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1015 del 7 aprile 1992
«La sospensione dei termini di custodia cautelare (art. 304 c.p.p.) si determina ogni qualvolta in un'attività processuale dell'imputato o del suo difensore sia configurabile una richiesta, anche implicita, di sospensione o di rinvio del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3123 del 9 marzo 1999
«Il rinvio dell'udienza dovuto a legittimo impedimento del difensore (ivi compreso quello determinato dall'adesione di quest'ultimo ad astensione collettiva dalle udienze), non comporta, quando non incida sulla sospensione dei termini di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4221 del 19 novembre 1993
«Nell'ipotesi di sospensione del procedimento per rimessione degli atti alla Corte costituzionale, non possono ritenersi sospesi anche i termini di custodia cautelare, neppure nel caso in cui la rimessione degli atti è stata determinata da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2577 del 21 luglio 1992
«La sospensione del procedimento dovuta alla rimessione degli atti alla Corte costituzionale, allorché non intervenuta nell'ambito del giudizio principale, ma in quello incidentale conseguente a istanza di ricusazione avanzata dall'imputato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2622 del 27 luglio 1992
«La sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare, prevista dall'art. 304 c.p.p., non opera allorché, pur a seguito di istanza formulata dall'imputato, il giudice ritenga necessaria la verifica di costituzionalità della norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2526 del 6 luglio 1992
«La sospensione dei termini di custodia cautelare, prevista dall'art. 304, comma primo, c.p.p., è diretta ad evitare che l'imputato possa beneficiare di eventi o situazioni da lui determinati a fini meramente dilatori. Tale principio non si applica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 272 del 10 febbraio 1997
«Ai fini dell'operatività o meno della causa di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare prevista dall'art. 304, comma 1, lett. a), c.p.p., nella parte in cui questo fa riferimento ad una «richiesta» proveniente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3664 del 5 dicembre 1995
«La sospensione dei termini di durata della custodia cautelare (art. 304 c.p.p.) per sospensione e rinvio del dibattimento su richiesta dell'imputato o del suo difensore si applica anche in presenza di una richiesta implicita o adesiva a quella di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 224 del 21 marzo 1994
«In materia di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare per sospensione e rinvio del dibattimento su richiesta dell'imputato o del suo difensore (art. 304, comma 1, lett. a, c.p.p.), quest'ultima può essere scritta o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50120 del 12 dicembre 2013
«È legittima l'ordinanza di sospensione dei termini di custodia cautelare a norma dell'art. 304, comma primo, lett. a), cod. proc. pen., richiesta dal pubblico ministero a seguito dell'accoglimento dell'istanza di rinvio del processo avanzata dal...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1697 del 29 aprile 1994
«È nulla l'ordinanza di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare, nei casi previsti dal secondo comma dell'art. 304 c.p.p., qualora il giudice la disponga senza avere sentito la difesa, trattandosi di provvedimento emesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3327 del 8 luglio 1998
«La sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare durante la stesura della motivazione della sentenza di primo grado, prevista dall'art. 304, comma primo, lett. c) c.p.p., opera a vantaggio della successiva fase di appello, in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35599 del 17 settembre 2012
«La parte civile è priva di interesse a proporre impugnazione avverso la sentenza di proscioglimento dell'imputato per improcedibilità dell'azione penale dovuta a difetto di querela, trattandosi di pronuncia penale meramente processuale priva di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7276 del 20 febbraio 2004
«La disposizione contenuta nell'art. 568 comma quinto c.p.p., che in caso di impugnazione proposta a un giudice incompetente consente a quest'ultimo la trasmissione diretta degli atti al giudice competente, trova applicazione esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33751 del 21 settembre 2005
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 593 c.p.p., nella parte in cui consente l'impugnazione del pubblico ministero avverso la sentenza di assoluzione dell'imputato di primo grado, sollevata in relazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6560 del 26 giugno 1996
«L'art. 593, comma 2, c.p.p., che prevede l'inappellabilità da parte dell'imputato della sentenza di proscioglimento perché il fatto non sussiste o per non avere commesso il fatto, è disposizione che si riferisce sia all'appello principale che a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6563 del 2 giugno 1994
«Sussiste l'interesse ad impugnare e deve pertanto ritenersi ammissibile il gravame nei confronti di provvedimento che sospende condizionalmente la pena dell'ammenda concernente contravvenzioni per le quali è ammessa l'oblazione in quanto,...»