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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3305 del 17 aprile 1997
«In relazione alla regola di cui all'art. 2384, primo comma, c.c., secondo cui gli amministratori della società per azioni che hanno la rappresentanza della società hanno il potere di agire e resistere in giudizio per le materie che rientrano...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2194 del 18 febbraio 1987
«La forza preclusiva del principio ne bis in idem, di cui all'art. 90 c.p.p., non opera nel caso in cui il fatto sul quale si è formato il giudicato, pur essendo unico come entità di ordine materiale, importi la violazione di diverse disposizioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14751 del 26 giugno 2007
«L'interpretazione della domanda giudiziale costituisce operazione riservata al giudice del merito, il cui giudizio, risolvendosi in un accertamento di fatto, non è censurabile in sede di legittimità quando sia motivato in maniera congrua ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5620 del 15 marzo 2006
«Per la contestazione della data della sottoscrizione apposta dalla parte ad una procura speciale rilasciata in calce o a margine degli atti di cui all'art. 83, comma terzo, c.p.c. e autenticata dal difensore è necessario la speciale procedimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8874 del 18 aprile 2011
«La mancata sottoscrizione del verbale d'udienza da parte del dichiarante non determina la nullità dell'atto, ma una mera irregolarità, ai sensi dell'art. 126 c.p.c., tenuto conto che le nullità degli atti processuali sono solo quelle previste...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10282 del 29 aprile 2010
«Quando vi è coincidenza tra la composizione del collegio giudicante, risultante dal verbale dell'udienza di discussione della causa, redatto dal cancelliere, e quella indicata nell'intestazione della sentenza, sottoscritta dal presidente del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1884 del 9 marzo 1996
«La parte la quale lamenti che in udienza è stata omessa, in violazione dell'art. 126 c.p.c., la verbalizzazione dell'indicazione delle persone intervenute e delle relative dichiarazioni e richieste, non può dolersi in sede di impugnazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2826 del 22 aprile 1986
«Con riguardo al processo esecutivo (come di ogni altro procedimento giurisdizionale) la validità del processo verbale, che documenta il compimento di determinati atti della procedura, postula la formalizzazione e la sottoscrizione del documento da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1639 del 9 marzo 1984
«Il verbale d'udienza fa fede sino a querela di falso, senza che l'eventuale mancata assistenza del cancelliere nella formazione di esso ovvero il difetto di sottoscrizione da parte dello stesso incida sul concreto raggiungimento degli scopi cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1971 del 7 aprile 1981
«Essendo il verbale di udienza un atto che fa fede fino a querela di falso, la proposizione di questa è indispensabile ai fini della dimostrazione che la composizione del collegio che ha assunto la causa in decisione (e che risulta aver emesso la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28939 del 30 dicembre 2005
«In tema di sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, la lettura e la trascrizione nel verbale di accertamento del numero di targa di un autoveicolo in sosta costituiscono operazioni semplici, che non implicano rilevanti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2815 del 10 marzo 1995
«La nullità della sentenza deliberata da giudici diversi da quelli che hanno assistito alla discussione, che è insanabile e rilevabile d'ufficio ai sensi dell'art. 158 c.p.c., può essere dichiarata solo quando vi sia la prova della non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11860 del 19 maggio 2006
«La mancanza della sottoscrizione o della sigla dell'estensore e del presidente in alcuna delle pagine che compongono la sentenza non integra violazione dell'art. 132, terzo comma, n. 5, c.p.c., il quale richiede la sottoscrizione del giudice come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9658 del 24 luglio 2000
«L'art. 139 c.p.c. fa discendere la presunzione “iuris tantum” di conoscenza, da parte del destinatario, dell'atto di citazione notificatogli, idonea alla instaurazione del rapporto processuale, dalla consegna dell'atto stesso effettuata, presso la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8704 del 2 settembre 1998
«L'efficacia probatoria del contenuto della relazione redatta dal curatore fallimentare va diversamente valutata a seconda della natura delle risultanze da essa emergenti. Mentre, infatti, la relazione, in quanto formata da un pubblico ufficiale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2490 del 22 marzo 1996
«La notificazione ai sensi dell'art. 140 c.p.c. va eseguita con il compimento delle prescritte formalità (deposito della copia presso la casa comunale; affissione di un avviso di detto deposito alla porta dell'abitazione, dell'ufficio o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8071 del 4 settembre 1996
«La notificazione eseguita a norma dell'art. 140 c.p.c. esige, per la sua validità, che dalla relazione dell'ufficiale giudiziario risulti il compimento di tutte le formalità prescritte dalla legge per il suo perfezionamento, con la conseguenza che...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 21817 del 5 dicembre 2012
«Quando l'ufficiale giudiziario attesti di non avere rinvenuto la società destinataria della notifica presso la sua sede legale, perché, secondo quanto appreso, questa aveva la sua sede effettiva altrove, e recatosi presso la sede effettiva, abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11452 del 23 luglio 2003
«Nella notificazione a mezzo del servizio postale, l'attività legittimamente delegata dall'ufficiale giudiziario all'agente postale in forza del disposto dell'art. 1 della legge n. 890 del 1982 gode della stessa fede privilegiata dell'attività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5884 del 14 giugno 1999
«Di fronte alla minaccia dell'esecuzione forzata in base ad un decreto d'ingiunzione dichiarato esecutivo per mancata opposizione, l'ingiunto, che sostenga l'inesistenza della notificazione del decreto stesso, cioè deduca che nei suoi riguardi non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4921 del 11 agosto 1980
«Nell'ipotesi in cui solo la copia notificata dell'atto di citazione sia priva della sottoscrizione del procuratore abilitato a stare in giudizio, il convenuto, che intenda dimostrare che anche l'atto originale di citazione era inizialmente privo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 440 del 12 gennaio 2009
«Al verbale di udienza, sia essa pubblica o camerale, deve attribuirsi fede privilegiata, fino a querela di falso, sia della provenienza dal cancelliere che lo redige e degli atti da questi compiuti, sia dei fatti che egli attesta essere avvenuti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 952 del 15 marzo 1976
«Il provvedimento col quale il giudice decide sull'opposizione contro l'ordinanza di esibizione, proposta dal terzo intervenuta nel giudizio, a norma dell'art. 211 c.p.c., ha contenuto e natura di sentenza: pertanto, qualora esso rivesta la forma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9024 del 30 aprile 2005
«Il riconoscimento tacito della scrittura privata ex art. 215 c.p.c., attribuisce alla scrittura prova piena, fino a querela di falso, secondo il disposto dell'art. 2702 c.c., in ordine alla provenienza dal sottoscrittore; l'onere del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10287 del 17 ottobre 1998
«Il riconoscimento tacito, ai sensi dell'art. 215 c.p.c. n. 2, di una scrittura privata prodotta nel corso del giudizio di primo grado non costituisce accertamento non impugnabile di autenticità di essa e perciò non preclude la proponibilità della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2895 del 29 marzo 1996
«Procedutosi alla ricostituzione (o «ricostruzione») del verbale di udienza di un processo civile in applicazione analogica delle disposizioni dell'art. 113 del vigente codice di procedura penale, all'atto ricostituito deve attribuirsi lo stesso...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 20233 del 3 ottobre 2011
«Nel procedimento di querela di falso incidentale ad un giudizio pendente davanti al giudice amministrativo, il giudice ordinario non può disporre l'interpello, ai sensi dell'art. 222 c.p.c. e per conoscere se la parte che ha prodotto il documento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7054 del 8 giugno 1992
«La risposta all'interpello del giudice se la parte che aveva prodotto il documento intenda avvalersene — dopo che contro di esso sia stata proposta querela di falso — può essere validamente resa anche dal procuratore costituito che non sia munito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3397 del 5 giugno 1984
«Qualora la querela di falso, proposta in corso di causa, investa un documento non nella sua interezza, ma soltanto per una parte, come nel caso in cui riguardi esclusivamente la data apposta su una scrittura privata a firma del querelante, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3848 del 5 luglio 1979
«Qualora sia proposta querela di falso in corso di causa, il giudice deve interpellare, ai sensi dell'art. 222 c.p.c., il presentatore del documento, chiedendogli se intenda valersene in giudizio, nel solo caso in cui questi sia colui che voglia...»