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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8089 del 14 giugno 2000
«L'anticipazione bancaria si configura come «sottospecie» del contratto di apertura di credito, caratterizzata dalla circostanza di essere necessariamente accompagnata da una garanzia reale, normalmente prestata in proporzione della somma posta a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7835 del 23 settembre 1994
«L'anticipazione «salvo buon fine» su ricevute bancarie trova la sua specifica disciplina non nella legge, ma nel contratto e nella prassi bancaria, alle quali fonti non occorre riferirsi ai fini dell'inquadramento giuridico dell'operazione, con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1753 del 15 giugno 1974
«L'anticipazione bancaria è una sottospecie di apertura di credito, caratterizzata dal fatto che essa è necessariamente accompagnata da una garanzia reale. Il venir meno del rapporto di proporzionalità tra le somme anticipate ed il valore della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26154 del 6 dicembre 2006
«Agli effetti dell'esercizio della revocatoria fallimentare ai sensi dell'art. 67, primo comma, numero 2), del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, la cessione di credito non può ritenersi mezzo anormale di pagamento, ove non sia stipulata per estinguere un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5561 del 19 marzo 2004
«Il principio secondo cui il requisito della sufficiente indicazione della cosa data in pegno ben può ritenersi soddisfatto, nel caso di pegno di titoli di credito al portatore, dalla semplice menzione della natura del titolo e dell'ammontare del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1097 del 9 febbraio 1999
«Il pegno irregolare di libretto di deposito bancario deve essere costituito mediante scrittura con data certa, con la conseguenza che il difetto di tale requisito formale richiesto ad substantiam comporta la giuridica inesistenza del relativo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5876 del 24 maggio 1991
«Il contratto di conto corrente bancario assolve, a differenza di quello ordinario, una semplice funzione di servizio di cassa per conto del correntista, con la conseguenza che, in caso di contestazione del conto, non rileva chi dei titolari sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9494 del 28 giugno 2002
«La causa del contratto di conto corrente di corrispondenza implica un mandato generale conferito alla banca dal correntista ad eseguire e ricevere pagamenti per conto del cliente, con autorizzazione a far affluire nel conto le somme cosa acquisite...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1846 del 20 febbraio 1998
«Nel contratto di conto corrente bancario, a differenza che nel contratto di conto corrente ordinario, le annotazioni o registrazioni delle singole operazioni hanno un valore esclusivamente contabile ed un'efficacia meramente dichiarativa, con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 815 del 10 febbraio 1982
«Il conto corrente di corrispondenza è un contratto per effetto del quale la banca si obbliga a prestare un servizio di cassa per conto e nell'interesse del correntista ed essendo dominato dalle regole del mandato non esclude che la disponibilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3701 del 21 dicembre 1971
«Il conto corrente di corrispondenza, per effetto del quale la banca, nel presupposto di una disponibilità presso di sé a favore del cliente si obbliga a prestargli il servizio di cassa, secondo le ricevute istruzioni, ha natura di contratto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2801 del 5 febbraio 2009
«Poiché il contratto di conto corrente obbliga le parti soltanto all'annotazione dei crediti derivanti dalle reciproche rimesse, la compensazione legale prevista dall'art. 1853 cod. civ esige almeno che il saldo attivo o passivo di un conto risulti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18947 del 28 settembre 2005
«In presenza di una clausola negoziale che nel regolare i rapporti di conto corrente consente all'istituto di credito di operare la compensazione tra i saldi attivi e passivi dei diversi conti intrattenuti dal medesimo correntista, in qualsiasi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19305 del 8 settembre 2006
«Il saldo di conto corrente bancario cointestato, con facoltà di disposizione disgiunta di ciascuno dei contitolari, non può costituire credito «contratto nell'interesse esclusivo» di alcuno dei contitolari del credito stesso, ai sensi del primo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8961 del 5 luglio 2000
«La dizione dell'art. 1854 c.c. in tema di conto corrente bancario cointestato a più persone, nel prevedere anche la facoltà, per i singoli titolari, di operare anche separatamente sul conto, implica che tale eventualità sia subordinata alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10689 del 11 agosto 2000
«Secondo il disposto normativo di cui all'art. 1858 c.c., (che definisce lo sconto come il contratto con il quale la banca, previa deduzione dell'interesse, anticipi al cliente l'importo di un credito verso terzi non ancora scaduto mediante la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13823 del 23 settembre 2002
«Alla stregua del principio secondo cui il contratto deve essere eseguito secondo buona fede, in caso di sconto, ordinario o cambiario, il diritto della banca di ottenere dal cliente la restituzione della somma anticipata discende dal contratto, ma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4163 del 15 maggio 1990
«In tema di sconto bancario, l'obbligo di restituzione dello scontatario (ex causa od in via di regresso) è sospensivamente condizionato al mancato pagamento del debitore ceduto. Pertanto, mentre l'insolvenza di quest'ultimo, con decadenza del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4223 del 15 novembre 1976
«Nello sconto bancario di cambiali, qualora, a seguito dell'inadempimento del debitore cartolare principale e della perdita dell'azione di regresso per la colposa inerzia del notaio, incaricato di levare il protesto, la banca consegua dal cliente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10859 del 5 maggio 2010
«È legittimamente configurabile, in base al principio dell'autonomia contrattuale di cui all'art. 1322 c.c., un contratto atipico di cosiddetto `vitalizio alimentare", autonomo e distinto da quello, nominato, di rendita vitalizia di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10798 del 28 aprile 2008
«La costituzione di una rendita vitalizia, realizzata mediante il trasferimento di un bene immobile in favore dell'obbligato al versamento periodico, è nulla quando non sia riscontrabile l'aleatorietà del contratto perché il valore della rendita...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19763 del 12 ottobre 2005
«In tema di accertamento dell'alea nella rendita vitalizia, la cui mancanza, trattandosi di elemento essenziale del contratto, ne determina la nullità, è necessario verificare, sulla base delle pattuizioni negoziali, se sussisteva o meno tra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8357 del 24 agosto 1998
«Alla stregua del principio di autonomia contrattuale, che consente alle parti di avvalersi di strumenti negoziali non tipizzati, è legittima la costituzione di una rendita vitalizia mista con donazione, da intendersi realizzata allorché le parti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5342 del 13 giugno 1997
«È legittimamente configurabile, in base al principio dell'autonomia contrattuale di cui all'art. 1322 c.c., un negozio atipico di c.d. «vitalizio alimentare», autonomo e distinto da quello, nominato, di rendita vitalizia, di cui all'art. 1872...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1516 del 19 febbraio 1997
«Requisito essenziale del contratto di costituzione di rendita vitalizia a titolo oneroso (rendita prevista in corrispettivo dell'alienazione di un bene o della cessione di un capitale, ai sensi dell'art. 1872, primo comma, c.c.) è costituito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8825 del 9 ottobre 1996
«Il contratto con il quale una parte si obbliga, in corrispettivo (del trasferimento di un bene o) della cessione di un capitale, a fornire all'altra prestazioni alimentari o assistenziali per tutta la durata della vita (cosiddetto vitalizio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12650 del 11 dicembre 1995
«Il contratto con il quale una parte si obbliga a prestare ad un'altra, per tutta la durata della vita, servizi, assistenza e cure personali in corrispettivo della cessione di un bene immobile, va qualificato come negozio atipico, il quale, pur...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9998 del 29 agosto 1992
«L'aleatorietà costituisce elemento essenziale del contratto di vitalizio oneroso configurato dall'art. 1872 c.c., che va accertato con riguardo al momento della conclusione del contratto, caratterizzato dall'incertezza obiettiva iniziale circa la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8498 del 2 agosto 1991
«Nel caso in cui, successivamente alla stipulazione di un contratto preliminare di costituzione di vitalizio alimentare mediante il trasferimento della proprietà di un immobile del vitaliziando, questi, promittente alienante, sia deceduto ne deriva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6245 del 3 giugno 1991
«A differenza della rendita vitalizia costituita, a norma del primo comma dell'art. 1872 c.c., mediante contratto a titolo oneroso, in cui il carattere aleatorio costituisce un requisito essenziale e di conseguenza non può essere sacrificato con...»