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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7275 del 23 giugno 1994
«...sono legittimati alla costituzione di parte civile, che è collegata all'azione risarcitoria, spettante esclusivamente allo Stato ed agli enti territoriali (esempio: regioni, province, comuni), sui quali incidano i beni oggetto del fatto lesivo.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7126 del 16 giugno 2000
«In tema di rapporti fra azione civile ed azione penale, il trasferimento nel processo penale dell'azione civile esercitata mediante richiesta di decreto ingiuntivo è consentito, ai sensi dell'art. 75, comma 1, c.p.p., solo ove l'intimato abbia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21284 del 15 maggio 2003
«La costituzione di parte civile, una volta validamente intervenuta in primo grado in virtù di procura speciale conferita ai sensi dell'art. 100 c.p.p., produce effetti in ogni stato e grado del processo, nel senso che il difensore della parte...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11441 del 7 ottobre 1999
«Gli avvocati dello Stato, per compiere gli atti del loro ministero, non hanno bisogno di una procura dell'amministrazione che essi rappresentano, essendo sufficiente che «consti della loro qualità». Invero, il mandato che è loro conferito dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5096 del 30 maggio 1997
«Poiché la costituzione di parte civile, secondo l'espressa previsione dell'art. 76 c.p.p., «produce i suoi effetti in ogni stato e grado del processo», questa, una volta ammessa, ha diritto di partecipare a tutte le fasi successive del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 496 del 16 gennaio 1999
«La costituzione di parte civile ammessa in primo grado non è contestabile nei gradi successivi e non può, pertanto, essere oggetto di impugnazione. Ciò perché la questione concernente l'inosservanza delle disposizioni relative alla rappresentanza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4950 del 16 maggio 1996
«La parte civile è legittimata a proporre appello avverso la sentenza di proscioglimento perché il fatto non sussiste. Ed infatti, il termine proscioglimento di cui all'art. 576 c.p.p. deve essere interpretato non già in senso restrittivamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5974 del 19 giugno 1997
«La parte civile non preventivamente individuabile alla quale, per tale ragione, non è stato notificato il decreto di citazione, può richiedere l'acquisizione delle prove nei termini previsti dall'art. 493 comma 3 c.p.p. poiché la costituzione al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8942 del 7 marzo 2011
«L'ordinanza dibattimentale di esclusione della parte civile dal processo non è impugnabile mediante ricorso per cassazione, salva l'ipotesi in cui la stessa sia affetta da abnormità, presentando un contenuto talmente incongruo e singolare da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2215 del 23 febbraio 1993
«In caso di rimessione della causa al collegio ai sensi dell'art. 187 c.p.c., per la decisione di una questione preliminare di merito, il collegio stesso è investito del potere di decisione dell'intera controversia e, in mancanza di conclusioni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12959 del 12 aprile 2006
«Non integra gli estremi della revoca della costituzione di parte civile, ex art. 82, comma secondo, c.p.p., la mancata presentazione di conclusioni scritte nel giudizio di appello, posto che, in virtù del principio di immanenza della costituzione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9334 del 22 luglio 1999
«In tema di costituzione di parte civile, la revoca tacita consegue se la parte civile promuove davanti al giudice civile la medesima azione «per le restituzioni e il risarcimento del danno», prevista dall'art. 74 c.p.p. Tale non è la domanda al...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 994 del 14 gennaio 2003
«Deve considerarsi atto abnorme, in quanto fuori dal sistema, il provvedimento con il quale il giudice dell'appello disponga, ex art. 604, comma 4 c.p.p., la regressione del procedimento al precedente grado di giudizio per consentire alla parte...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36503 del 31 ottobre 2002
«Ai fini della responsabilità civile per fatto illecito commesso dal dipendente, è sufficiente un rapporto di occasionalità necessaria tra il fatto dannoso e le mansioni esercitate dal dipendente, che ricorre quando l'illecito è stato compiuto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9224 del 8 marzo 2002
«In tema di prescrizione, il rinvio o la sospensione del dibattimento disposti dal giudice in accoglimento della richiesta dell'imputato di essere autorizzato a citare il responsabile civile non determina la sospensione del relativo termine, atteso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13450 del 30 dicembre 2000
«L'azione per il risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio di funzioni giudiziarie per fatto costituente reato commesso da magistrato va esercitata nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri e non nei confronti del Ministro della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2718 del 15 luglio 1996
«Presupposto del sequestro probatorio ex art. 354 c.p.p., come del sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p., è la commissione di un reato, sia pure accertato in via incidentale nella sua astratta configurabilità, e non la mera intenzione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14828 del 16 aprile 2010
«Anche a seguito dell'entrata in vigore del D.L.vo 3 aprile 2006, n. 152 (cosiddetto Testo Unico ambientale) che ha attribuito in via esclusiva la richiesta risarcitoria per danno ambientale al Ministero dell'Ambiente, le associazioni ecologiste...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9837 del 19 novembre 1996
«Pertanto, proprio perché nel danno ambientale è inscindibile l'offesa ai valori naturali e culturali e la contestuale lesione dei valori umani e sociali di ogni persona la legittimazione processuale non spetta solo ai soggetti pubblici, come...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2361 del 5 marzo 1996
«Peraltro, la L. 8 luglio 1986, n. 349 ha riconosciuto alle suddette associazioni, che perseguono il fine di assecondare l'attività dello Stato nella salvaguardia dell'ambiente, la facoltà di intervenire in giudizio tutte le volte in cui è in gioco...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26549 del 28 luglio 2006
«In tema di presentazione dell'atto di querela, è valida l'autenticazione della firma del querelante effettuata dal difensore anche quando questi non sia stato nominato formalmente, sempre che la volontà di nomina possa essere ricavata da altre...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11378 del 31 marzo 2006
«L'art. 96, comma 2, c.p.p., che detta le formalità per la nomina del difensore di fiducia da parte dell'imputato, è, per la sua intrinseca natura e per la finalità perseguita, una norma non inderogabile ma tipicamente ordinatoria e regolamentare,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22940 del 26 maggio 2003
«In tema di formalità per la nomina del difensore, i comportamenti concludenti idonei a documentare la riferibilità della nomina all'imputato costituiscono elementi sintomatici dell'esistenza di un rapporto fiduciario tra lo stesso imputato e colui...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7962 del 18 giugno 1999
«La disposizione dell'art. 96 comma terzo c.p.p. è suscettibile di estensione anche al caso dell'imputato-indagato latitante, secondo la ratio della norma la quale intende agevolare l'intervento di un difensore di fiducia, a preferenza di quello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4419 del 8 aprile 1999
«In tema di querela, la autenticazione della firma del querelante è validamente effettuata anche dal difensore che non sia stato ancora formalmente ed espressamente nominato, giacché, in tal caso, proprio sulla base della stessa autenticazione e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5204 del 5 maggio 1998
«La nomina a difensore di fiducia, regolata dall'art. 96, comma secondo, c.p.p., pur non richiedendo alcuna speciale formalità, presuppone una chiara manifestazione di volontà da parte dell'imputato. (Fattispecie in cui è stato escluso la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15068 del 13 aprile 2011
«È illegittima la nomina del nuovo difensore - previa revoca di quello precedente, nominato dall'imputato - effettuato da congiunto di quest'ultimo (nella specie la madre), non legittimato a sovrapporre le proprie determinazioni a quelle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4701 del 11 gennaio 1995
«La ratio dell'art. 96 comma 3 c.p.p. — che consente la nomina del difensore di fiducia da parte di un prossimo congiunto in favore di «persone arrestate, fermate o in custodia cautelare», fino a che esse non vi abbiano provveduto — consiste...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3800 del 27 ottobre 1994
«È inammissibile l'impugnazione contro sentenza contumaciale proposta dal difensore al quale l'incarico sia stato conferito da congiunto dell'imputato, in quanto il mandato ad impugnare il provvedimento emesso in contumacia dell'interessato è atto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1282 del 13 dicembre 1996
«La disposizione generale di cui all'art. 24 att. c.p.p., secondo la quale la nomina di ulteriori difensori si considera senza effetto finché la parte non provvede alla revoca delle nomine precedenti che risultino in eccedenza rispetto al numero...»