-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1342 del 17 settembre 1992
«Condizione essenziale per la concessione della liberazione condizionale disciplinata dall'art. 176 c.p. ovvero dell'art. 8 della L. n. 304 del 1982, concernente misure per la difesa dell'ordinamento costituzionale, è l'avere il condannato tenuto,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1381 del 2 settembre 1992
«Nel procedimento di riesame delle ordinanze che dispongono una misura cautelare, le garanzie difensive fondamentali non possono superare lo stesso concreto interesse della parte manifestatosi attraverso il suo comportamento. Ne consegue pertanto,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2388 del 5 marzo 1992
«La concessione delle attenuanti generiche non implica necessariamente un giudizio di non gravità del fatto-reato e, quindi, la determinazione della pena base in misura prossima al minimo edittale. La concessione di tale attenuante è, infatti, la...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4495 del 11 aprile 1992
«La concessione della sospensione condizionale della pena è impugnabile da parte dell'imputato nei casi in cui da ciò che dovrebbe costituire un beneficio derivi la lesione di un diritto o quanto meno di un interesse giuridicamente apprezzabile....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 509 del 3 marzo 1992
«Allorché l'obbligo al cui adempimento è subordinata la concessione della sospensione condizionale della pena inerisce alla cessazione, o non, della condotta antigiuridica che costituisce l'elemento materiale del reato di guisa che la sua...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5144 del 4 maggio 1992
«In tema di continuazione, l'identità del disegno criminoso, prevista come condizione necessaria ed ineludibile per l'unificazione di più reati ai sensi dell'art. 81, cpv., c.p., richiede che tutte le condotte, integratrici delle diverse...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5413 del 9 maggio 1992
«Ai fini della configurabilità del delitto di ricettazione, l'ambito dei delitti presupposti va limitato a quelli che, sia pure indirettamente, offendano il patrimonio pubblico o privato. Ne consegue che non possono costituire presupposti del reato...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6200 del 22 maggio 1992
«La concessione od il diniego delle attenuanti generiche rientra nel potere del giudice di merito. Questi quindi non è tenuto ad una analitica valutazione di tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli, dedotti dalle parti o ricavabili dagli atti...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8169 del 22 luglio 1992
«Qualora due o più reati debbano unificarsi con il vincolo della continuazione, il giudice è tenuto ad esaminare se e quali circostanze (aggravanti o attenuanti) ricorrano in relazione ad ogni singolo reato, non solo per stabilire quale sia in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 108 del 17 marzo 1993
«Le norme che disciplinano l'esecuzione della pena e le misure alternative alla detenzione (ivi comprese le condizioni richieste per la concessione di queste ultime), non possono essere ritenute di natura penale sostanziale, non prevedendo esse...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1153 del 11 maggio 1993
«In tema di reato continuato, per l'individuazione della violazione più grave, il giudice deve tener conto anche di tutte le circostanze, aggravanti e attenuanti, ravvisabili nel caso concreto, e operare gli aumenti o le diminuzioni di pena che,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1745 del 2 luglio 1993
«L'art. 33 cpv., R.D. 8 ottobre 1931, n. 1604, secondo il quale incorre nel delitto di furto ai sensi degli art. 624 c.p. chiunque peschi in acque che, per disposizioni naturali o per opere manufatte, si trovino racchiuse in modo da impedire...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1907 del 8 giugno 1993
«In tema di giudizio circa il ravvedimento del condannato, da compiersi ai fini della concessione della liberazione condizionale, la mancata ammissione delle proprie responsabilità non può, di per sé, costituire sicuro indice del mancato...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2167 del 27 luglio 1993
«La prova della concessione del perdono da parte di talune delle vittime dell'attività delittuosa o, in mancanza, dei loro familiari, non costituisce elemento determinante in tema di liberazione condizionale.»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2336 del 10 marzo 1993
«Poiché l'attenuante della riparazione del danno non è applicabile se il risarcimento sia stato effettuato da un ente assicuratore in esecuzione di contratto antecedente all'episodio dannoso, il tempestivo comportamento dell'imputato di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2903 del 24 luglio 1993
«Nel caso di cumulo di pena riguardante delitti unificati per la continuazione, tra i quali sia compreso un reato ostativo all'applicazione di una misura alternativa ai sensi dell'art. 4 bis ord. pen., come modificato dall'art. 15 legge n. 356 del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3529 del 2 novembre 1993
«L'applicazione di attenuanti generiche non costituisce un diritto conseguente all'assenza di elementi negativi connotanti la personalità del soggetto, ma richiede elementi di segno positivo, dalla cui assenza legittimamente deriva il diniego di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3937 del 3 dicembre 1993
«Nel procedimento speciale di applicazione della pena su richiesta delle parti, il beneficio della sospensione condizionale della pena non è oggetto di negoziazione tra le parti perché è fuori dell'area del patteggiamento. La concessione di tale...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4136 del 29 aprile 1993
«In tema di sospensione condizionale della pena, il giudice, ai fini della formulazione del giudizio prognostico di cui all'art. 164 comma primo c.p., non è obbligato a prendere in esame tutti gli elementi indicati nell'art. 133 c.p., ma può...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4675 del 11 gennaio 1993
«Nel caso di applicazione della pena su accordo delle parti, in assenza di una esplicita richiesta in sede difensiva di concessione della sospensione condizionale della pena, il giudice non è tenuto a motivare le ragioni della mancata concessione...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7010 del 14 luglio 1993
«Il quinto comma dell'art. 597 c.p.p. (cognizione del giudice di appello) prevede interventi ope iudicis in ordine a benefici, a concessione di attenuanti nonché a giudizi di comparazione di circostanze: anche in assenza di richiesta di attenuante...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8475 del 10 settembre 1993
«La subordinazione dell'efficacia della richiesta di applicazione della pena alla concessione della sospensione condizionale, secondo quanto previsto dal terzo comma dell'art. 444 c.p.p., non richiede formule sacramentali e pertanto, quando vi sia...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8615 del 21 settembre 1993
«L'intermediazione nella cessione di stupefacente integra un'ipotesi di concorso nel reato posto in essere dal cedente, in quanto quest'ultimo non avrebbe avuto modo di trasferire ad altri la droga senza tale intermediazione, che costituisce così...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9540 del 20 ottobre 1993
«Ai fini della concessione o del diniego della sospensione condizionale della pena, il giudice di merito non ha l'obbligo di prendere in esame tutti gli elementi indicati nell'art. 133 c.p., ma può limitarsi ad indicare quelli che egli ritiene...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11360 del 10 novembre 1994
«In materia di reati concernenti sostanze stupefacenti, quanto alla possibilità di concorso fra le ipotesi di acquisto e di tentativo di importazione, l'art. 73, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 elenca una serie di condotte tipiche, con la previsione...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1287 del 3 febbraio 1994
«La previsione dell'art. 164, terzo comma, c.p., secondo cui la sospensione condizionale della pena rende inapplicabili le misure di sicurezza, tranne che si tratti della confisca, deve intendersi limitata, oltre che alle misure di sicurezza...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1812 del 13 maggio 1994
«Il mandato conferito al difensore nella fase ordinaria del giudizio di sorveglianza, relativo all'esame dell'istanza di concessione della misura alternativa dell'affidamento in prova al servizio sociale non può estendersi alla fase, del tutto...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2380 del 29 agosto 1994
«L'eventuale concessione della sospensione condizionale della pena non costituisce ragione ostativa dell'applicazione delle misure cautelari, facendo riferimento il comma 2, dell'art. 273 c.p.p. alla «sussistenza» di cause di estinzione del reato,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2599 del 22 agosto 1994
«Sussiste la legittimazione ad impugnare la mancata concessione del sequestro preventivo, richiesto dal P.M., da parte della persona che avrebbe diritto alla restituzione delle cose passibili di sequestro, trattandosi di soggetto astrattamente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3816 del 31 marzo 1994
«Allorché la sospensione condizionale della pena non sia stata richiesta dall'imputato, il suo appello inteso ad ottenere la revoca del beneficio non può trovare in mancanza di impugnazione del pubblico ministero, illimitato accoglimento, ancorché...»