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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 123 del 8 gennaio 2003
«Ai fini dell'autorizzazione all'imputato ad assentarsi dal luogo degli arresti domiciliari per esigenze di lavoro determinate da assoluta indigenza, per la configurabilità di tale situazione deve farsi riferimento alle sue condizioni personali,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38860 del 30 ottobre 2001
«In tema di disciplina degli arresti domiciliari, l'autorizzazione ad assentarsi dal luogo degli arresti in caso di assoluta indigenza non può basarsi sulla semplice circostanza dell'avvenuta ammissione dell'imputato al gratuito patrocinio, e ciò...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6262 del 8 gennaio 1997
«Qualora per il prevenuto sottoposto a procedimento penale il termine di durata della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno scada prima della condanna, il periodo di tempo trascorso in custodia cautelare (in carcere o agli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10500 del 12 marzo 2007
«In tema di responsabilità per gli illeciti dipendenti da reato, nei confronti dell'ente possono essere applicate in sede cautelare, sempre che ricorrano i presupposti del fumus delicti e del periculum in mora , soltanto le sanzioni interdittive...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3106 del 16 novembre 1999
«Commette il reato di peculato il notaio che, incaricato della levata di protesti cambiari, si appropria del denaro derivante dall'incasso degli effetti cambiari consegnatogli per detto scopo, omettendo di effettuare il pagamento nel tempo dovuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1931 del 13 luglio 1998
«L'art. 289 c.p.p., nella nuova formulazione introdotta dall'art. 2 della legge 16 luglio 1997 n. 234, che prevede l'interrogatorio dell'indagato prima della applicazione della misura interdittiva della sospensione dell'esercizio di un pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5028 del 1 ottobre 1998
«In materia di valutazione della prova, una volta verificata l'attendibilità intrinseca del chiamante in correità, il procedimento argomentativo e, dunque, la motivazione del provvedimento, non può pervenire omisso medio all'esame dei riscontri...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 551 del 1 aprile 1998
«In tema di misure cautelari, pur dopo le modifiche introdotte con la legge 8 agosto 1995 n. 332, l'espressione usata dall'art. 291 c.p.p., richiamato dall'art. 309 quinto comma stesso codice, esclude che il P.M. abbia l'obbligo di porre a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5426 del 19 novembre 1996
«Non sussiste alcun obbligo, a carico del pubblico ministero, di trasmettere al giudice per le indagini preliminari prima e al tribunale poi, in sede di riesame, i verbali contenenti le dichiarazioni accusatorie nella loro integrità. E invero, pur...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5235 del 21 aprile 2000
«In tema di procedimenti dinanzi al giudice di pace, l'atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dalla parte tramite avvocato esercente extra districtum e sottoscritto da quest'ultimo è pienamente legittimo tutte le volte in cui il valore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4033 del 11 dicembre 1992
«Il giudice, pur potendo disporre misure cautelari, ai sensi dell'art. 291 c.p.p., solo su richiesta del P.M., sulla base degli «elementi» da questi presentati, è tuttavia investito del potere-dovere di qualificare e inquadrare poi, autonomamente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1197 del 21 aprile 1993
«Il principio per cui i provvedimenti soggetti ad impugnazione divengono definitivi allorquando sia infruttuosamente decorso il termine per impugnare o siano stati esauriti i gravami previsti dalla legge, coprendo il dedotto ed il deducibile, vale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3634 del 28 gennaio 2010
«In tema di misure cautelari personali, l'omissione del riferimento al tempo trascorso dalla commissione del reato non determina la nullità dell'ordinanza allorchè risulti l'incidenza complessiva degli elementi di giudizio a carico dell'indagato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2888 del 20 maggio 1999
«Il ricorso diretto per cassazione avverso l'ordinanza applicativa di una misura coercitiva è consentito solo per violazione di legge e non anche per vizio della motivazione. Tra le ipotesi di violazione di legge rientrano la mancanza assoluta di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1889 del 29 luglio 1998
«Solo la mancanza della motivazione nell'ordinanza applicativa di misura cautelare, cui va equiparata la mera apparenza della medesima, può rientrare nella nozione di violazione di legge, a sostegno del ricorso per saltum previsto dall'art. 311,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4840 del 14 gennaio 1997
«La disposizione dell'art. 292 comma secondo lett. c) c.p.p., come modificato dall'art. 9 legge 8 agosto 1995 n. 332, impone l'obbligo di motivazione, a tutela del fondamentale diritto di difesa, che non può essere assolto con il semplice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2613 del 17 giugno 1996
«La mancanza di motivazione costituisce violazione di legge che, come tale, può dar luogo, ai sensi dell'art. 311, comma 2, c.p.p., a ricorso immediato per cassazione avverso l'ordinanza applicativa di misura cautelare. Detta mancanza si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2164 del 4 agosto 1993
«Anche nel procedimento dinanzi al tribunale di sorveglianza sull'istanza di differimento della pena, vige il principio dell'immutabilità del giudice, previsto dall'art. 525, secondo comma, c.p.p., la cui inosservanza comporta nullità di ordine...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5 del 24 aprile 1991
«La mancanza di motivazione dell'ordinanza che dispone una misura coercitiva costituisce una violazione di legge, può dar luogo al ricorso immediato per cassazione a norma dell'art. 311, comma secondo, c.p.p. ed è deducibile unicamente a norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29653 del 16 luglio 2003
«Ai fini dell'osservanza del disposto di cui all'art. 292, comma 1, lett. b), c.p.p., secondo cui tra i requisiti dell'ordinanza applicativa di misura cautelare dev'esservi quello costituito dalla «descrizione sommaria del fatto con l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 3 settembre 1999
«Il requisito della descrizione sommaria del fatto con l'indicazione delle norme di legge che si assumono violate, imposto a pena di nullità dall'art. 292, comma secondo, lett. b) c.p.p., come contenuto minimo dell'ordinanza che dispone la misura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4915 del 27 maggio 1997
«Ai fini della sussistenza dell'ipotesi delittuosa prevista dal secondo comma dell'art. 346 c.p., che costituisce fattispecie autonoma e non ipotesi aggravata rispetto a quella prevista nel primo, non è necessaria né la millanteria né una generica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 292 del 29 marzo 1999
«Atteso il disposto dell'art. 236, comma 2, att. coord. trans. c.p.p., secondo cui «nelle materie di competenza del tribunale di sorveglianza continuano ad osservarsi le disposizioni processuali della legge 26 luglio 1975 n. 354 diverse da quelle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4610 del 11 gennaio 1993
«Nel caso in cui il Gip, richiesto della revoca o della sostituzione della misura cautelare applicata, ritenga di doverla invece mantenere per esigenze cautelari diverse da quelle individuate con la prima ordinanza, deve, nell'emanare il nuovo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4325 del 6 dicembre 1996
«All'effetto interamente devolutivo che caratterizza l'impugnazione per riesame consegue che il giudice, al quale è conferito il potere di annullare, riformare o confermare il provvedimento impugnato anche per ragioni diverse da quelle indicate...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 19 giugno 1996
«Ai sensi della normativa contenuta nel D.L.vo 30 dicembre 1992 n. 502 (come modificato dal D.L.vo 7 dicembre 1993, n. 517), recante disposizioni di riordino della disciplina in materia sanitaria, ed in particolare con riferimento alle attribuzioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7452 del 18 febbraio 2008
«Non è viziata da nullità l'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere priva dell'indicazione delle norme di legge violate e della descrizione sommaria del fatto, qualora la carenza di detti elementi sia compensata dal giudice nel...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2017 del 3 ottobre 1996
«In materia di misure cautelari, coercitive e interdittive, il potere-dovere, espressamente previsto dalla legge, di dichiarare la nullità del provvedimento applicativo, tutte le volte in cui venga rilevato il vizio contemplato dall'art. 292,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2022 del 14 settembre 1996
«Ai fini della sussistenza dell'ipotesi di reato prevista dall'art. 326, comma terzo, c.p., non è richiesta l'individuazione del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio rivelatore delle notizie segrete. Dette informazioni, però,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1452 del 4 giugno 1996
«In tema di motivazione dei provvedimenti cautelari, la legge impone al giudice di esporre i motivi per i quali sono stati ritenuti non rilevanti gli elementi forniti dalla difesa e sanziona l'eventuale omissione con la conseguente nullità di...»