-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2135 del 17 luglio 1974
«Qualora nell'udienza fissata per l'esame del progetto di distribuzione della somma ricavata — depositato ai sensi dell'art. 596 c.p.c. — il giudice dell'esecuzione immobiliare, di fronte alla controversia insorta sull'ammissione di crediti...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2685 del 14 marzo 1991
«La sentenza con la quale il tribunale rigetti l'opposizione agli atti esecutivi proposta contro il provvedimento del giudice dell'esecuzione, di rigetto dell'istanza di conversione del pignoramento proposta dal debitore esecutato, che sia già...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7979 del 25 agosto 1997
«Il provvedimento di sospensione o di rigetto dell'istanza di sospensione dell'esecuzione forzata non riveste natura decisoria ed è revocabile e modificabile dallo stesso giudice che lo ha emesso ai sensi dell'art. 487 c.p.c. ed è impugnabile con...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3783 del 30 marzo 1995
«Qualora il creditore, munito di decreto ingiuntivo, provveda alla notificazione del medesimo dopo il decorso del termine di efficacia fissato dall'art. 644 c.p.c., le ragioni del debitore, ivi comprese quelle relative all'inefficacia del titolo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24048 del 28 dicembre 2004
«La mancata produzione della copia de qua (o di altra documentazione già allegata al ricorso per ingiunzione) può, difatti, assumere rilievo ai fini della declaratoria di inammissibilità dell'opposizione per inosservanza del termine decadenziale di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1656 del 17 febbraio 1998
«Non sussiste il vizio di extra petita (art. 112 c.p.c.) se il giudice dell'opposizione a decreto ingiuntivo - giudizio di cognizione non solo per accertare l'esistenza delle condizioni per l'emissione dell'ingiunzione, ma anche per esaminare la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2421 del 3 febbraio 2006
«L'opposizione a decreto ingiuntivo dà luogo ad un ordinario giudizio di cognizione, nel quale il giudice deve accertare la fondatezza della pretesa fatta valere dall'opposto, che assume la posizione sostanziale di attore, mentre l'opponente, il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21046 del 28 settembre 2006
«Il provvedimento di rigetto della richiesta di esecutività del decreto ingiuntivo (nel caso, non risultando perfezionata la notifica di cui era stata ordinata la rinnovazione ex art. 291 c.p.c., atteso che non avendo conseguito esito positivo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6326 del 4 giugno 1991
«L'ordinanza di sospensione della provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo a norma dell'ex art. 649 c.p.c., come la pronuncia di rigetto dell'istanza di revoca dell'ordinanza di sospensione, non è, ex se, censurabile mediante ricorso per...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3026 del 17 maggio 1985
«L'ordinanza di convalida dello sfratto per morosità, emessa nonostante l'opposizione dell'intimata, contenendo implicitamente il rigetto della detta opposizione, ha valore di sentenza suscettibile di impugnazione attraverso gli ordinari mezzi e,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11709 del 1 agosto 2003
«In tema di provvedimenti cautelari, la statuizione sulle spese di lite, sia che la si consideri soltanto opponibile (ai sensi dell'art. 669 septies, ultimo comma, c.p.c.), sia che la si consideri reclamabile al collegio (da sola o unitamente al...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9766 del 18 luglio 2001
«La disposizione di cui all'art. 669 septies c.p.c., a mente della quale la condanna alle spese è immediatamente esecutiva ed è opponibile soltanto ai sensi degli artt. 645 ss. stesso codice, riferendosi ai provvedimenti di rigetto dell'istanza, è...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12859 del 19 novembre 1999
«In tema di provvedimenti cautelari, l'art. 669 septies c.p.c. (introdotto dalla legge n. 352 del 1990 e prevedente l'opportunità, ai sensi degli artt. 645 e seguenti c.p.c., della condanna alle spese contenute nell'ordinanza di rigetto), pur...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6133 del 19 giugno 1998
«In tema di provvedimenti cautelari, l'art. 669 septies c.p.c., introdotto dalla legge n. 352 del 1990, prevedendo espressamente l'opponibilità, ai sensi degli artt. 645 e seguenti c.p.c., della condanna alle spese contenuta nell'ordinanza di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4497 del 25 febbraio 2009
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso i provvedimenti negativi emessi all'esito della fase promossa per l'attuazione di provvedimenti cautelari (nella specie ordinanza di rigetto dell'istanza di esecuzione del sequestro...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11370 del 24 maggio 2011
«Il provvedimento col quale il Tribunale, provvedendo "ante causam", rigetti il reclamo avverso l'ordinanza di rigetto del ricorso cautelare, ovvero dichiari la cessazione della materia del contendere, e condanni il reclamante alle spese del...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3124 del 8 febbraio 2011
«È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. avverso l'ordinanza con cui il tribunale, a norma dell'art. 669 terdecies c.p.c., abbia rigettato il reclamo proposto contro il rigetto ex art. 700 c.p.c. del...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1602 del 9 febbraio 1996
«Ne consegue che nel prendere in considerazione l'elemento psicologico del reato ai sensi dell'art. 133 c.p., il giudice può legittimamente valutare il grado di colpa del delitto «conseguente» attraverso l'accertamento dell'intensità del dolo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7196 del 17 giugno 1994
«Infatti, rispetto alla identità della condotta (nella specie avere tramortito una donna con pugni e calci), nel tentato omicidio è rilevabile il dolo diretto, cioè l'intenzione di uccidere, mentre nella rapina c'è il quid pluris di porre la...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12710 del 21 dicembre 1994
«La prova della sussistenza di un elemento positivo di tal genere, però, deve essere data dall'imputato, il quale ha anche l'onere di dimostrare di aver compiuto tutto quanto poteva per osservare la norma violata. (Nella specie, relativa a rigetto...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1817 del 14 agosto 1996
«L'imputato con il ricorso per cassazione aveva sostenuto che le norme disciplinanti la custodia cautelare hanno carattere misto, sono cioè anche di natura sostanziale in quanto svolgono pure una funzione repressiva, sono dirette a prevenire...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4169 del 21 marzo 1990
«L'obbligo di restituzione, di cui al primo comma dell'art. 185, c.p., comporta a carico dell'autore del reato non solo l'obbligo della riconsegna delle cose sottratte, ma anche quello della restitutio in integrum, ossia il ripristino della...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5071 del 7 maggio 1991
«Nel delitto di millantato credito la condotta offensiva ha ad oggetto la vanteria dell'agente di essere nelle condizioni di poter frustrare per personale tornaconto i principi che presiedono all'azione amministrativa a garanzia della collettività...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3954 del 29 aprile 1997
«Una volta che il vincolo sia apposto, a tutela dell'identità e della conservazione della cosa, esso non può essere violato dal privato (proprietario, custode o terzo) sino a che non venga formalmente rimosso dall'autorità competente. (Nella...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2055 del 5 marzo 1997
«Il delitto di subornazione - che è un reato di pericolo - richiede (secondo l'attuale formulazione della previsione incriminatrice) che la persona verso la quale si dirige l'opera del subornatore, al momento dell'offerta o della promessa del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4851 del 21 aprile 1988
«Pertanto, in relazione al delitto di strage, caratterizzato dal dolo specifico costituito dal fine di uccidere, tale fine può essere desunto dagli elementi probatori, concreti e non meramente ipotetici, i quali diano sicura certezza della presenza...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6403 del 3 maggio 1990
«Va ancora osservato che, per aversi omicidio preterintenzionale, non è peraltro necessario che la volontà di percuotere o di ledere abbia avuto il suo esito materiale, essendo sufficiente che l'autore dell'aggressione abbia commesso atti diretti a...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1846 del 10 settembre 1993
«Infatti, se non è contestabile che il metus publicae potestatis possa ricorrere nella maggior parte dei casi, tale timore non è da ritenersi quale elemento costitutivo del reato, poiché solo la generica sottoposizione psicologica del soggetto...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7316 del 20 luglio 1996
«La continuazione può essere applicata per la prima volta in sede di legittimità, qualora venga richiesta allegando, una sentenza passata in giudicato dopo la pronuncia della decisione impugnata, in quanto non si è modificato il quadro normativo al...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2865 del 16 marzo 1992
«Il principio del favor rei (per cui nel dubbio sulla data di decorrenza del termine di prescrizione, il momento iniziale va fissato in modo che risulti più favorevole all'imputato), in tema di cause di estinzione del reato, va applicato solo in...»