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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10370 del 22 ottobre 1997
«Il concetto di utilitas, intesa come elemento costitutivo di una servitù prediale, non può avere riferimento ad elementi soggettivi ed estrinseci relativi all'attività personale svolta dal proprietario del fondo dominante, ma va correttamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11064 del 22 dicembre 1994
«Il passaggio della generalità dei fornitori e dei clienti, attuali o potenziali, su di una strada di accesso ad un immobile destinato ad attività commerciale costituisce utilità inerente all'immobile nella sua funzione e non all'azienda che in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4346 del 7 aprile 2000
«In tema di servitù per vantaggio futuro, la differenza fra le due fattispecie previste nei commi primo e secondo dell'art. 1029 c.c., sta in ciò, che nel primo caso (servitù per un vantaggio futuro del fondo dominante) esistono tutti gli elementi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14734 del 14 novembre 2000
«L'art. 1037 c.c., il quale stabilisce che chi vuol fare passare le acque sul fondo altrui deve dimostrare che può disporre dell'acqua durante il tempo per cui chiede il passaggio, va inteso nel senso che il titolare del fondo dominante che chiede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1398 del 21 aprile 1976
«La servitù coattiva di scarico, di cui all'art. 1043 c.c., può essere domandata per liberare il proprio immobile sia dalle acque sovrabbondanti potabili o non potabili, provenienti da acquedotto o da sorgente esistente nel fondo o dallo scarico di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2723 del 18 marzo 1987
«Ai fini dell'ampliamento coattivo di una servitù di passaggio ex art. 1051 c.c., non sono di per sé rilevanti in senso negativo né la lunghezza del percorso da compiere nel fondo servente, né le esigue dimensioni di questo, dovendo tali elementi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 832 del 26 febbraio 1977
«A norma dell'art. 1051 c.c., la servitù coattiva di passaggio può essere costituita non soltanto per la coltivazione del fondo, ma anche con riferimento a qualsiasi conveniente uso di cui lo stesso sia suscettibile, ivi compresa la sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7857 del 4 agosto 1990
«Anche nel caso in cui più fondi distinti siano destinati all'esercizio di una stessa azienda agricola o comunque di una medesima attività il diritto di servitù può costituirsi soltanto a carico (e a vantaggio) di uno o più di detti fondi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10702 del 14 dicembre 1994
«Ai sensi dell'art. 1051, comma 3, c.c., è necessario, perché possa essere accolta la richiesta di ampliamento coattivo di una servitù di passaggio (che sia realizzabile in concreto nei limiti dei criteri fissati dal comma 2), che ricorra l'utilità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3525 del 12 luglio 1978
«Dal coordinato disposto dei primi tre commi dell'art. 1051 c.c. si ricava che i presupposti legittimanti la richiesta di ampliamento coattivo del passaggio sul fondo altrui sono: a) che il proprietario del fondo dominante non abbia una servitù...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3097 del 31 marzo 1987
«Nella disposizione dell'ultimo comma dell'art. 1051 c.c. — che esenta dall'imposizione e dall'ampliamento coattivi della servitù di passaggio le «case» con i cortili, giardini e aie ad esse attinenti — la parola «casa», priva com'è di una sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1313 del 6 aprile 1977
«L'art. 1052 c.c. non contempla una vera e propria condizione di necessità del passaggio coattivo, ma soltanto una maggiore utilità, rispondente alle esigenze generali della produzione, e comporta l'accertamento della possibilità concreta di un più...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21597 del 15 ottobre 2007
«Il requisito dell'apparenza, indispensabile ai sensi dell'articolo 1061 c.c. per l'acquisto della servitù per usucapione, comporta, nell'ipotesi che le opere visibili e permanenti necessarie all'esercizio della servitù stessa ricadano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3618 del 8 agosto 1977
«Agli effetti della costituzione della servitù coattiva di passaggio a favore di fondo non intercluso, l'esigenza del riferimento alle possibilità concrete di un più intensivo sfruttamento e di una maggiore utilizzazione del fondo preteso dominante...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11674 del 5 settembre 2000
«Ai fini della costituzione convenzionale di una servitù prediale se è vero che non è richiesto l'uso di formule sacramentali, è pur vero che occorre che dalla clausola contrattuale siano determinabili con certezza, oltre che il fondo servente ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7476 del 4 giugno 2001
«Qualora un unico fondo pervenga in successione a due eredi, per quote indivise, e poi da questi ultimi in sede di divisione, sia frazionato in porzioni distinte, la situazione di assoggettamento di fatto dell'una all'altra porzione non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2893 del 25 marzo 1987
«L'art. 1063 c.c. stabilisce una graduatoria delle fonti regolatrici dell'estensione e dell'esercizio delle servitù, ponendo a fonte primaria il titolo costitutivo del diritto, mentre i precetti dettati dai successivi artt. 1064 e 1065 rivestono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3804 del 30 marzo 1995
«Il diritto del superficiario non può avere un contenuto ed una estensione maggiore di quello del proprietario e, come il diritto dominicale, non può estendersi, quindi, allo spazio aereo sovrastante il suolo che ne è oggetto oltre il punto in cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1445 del 25 marzo 1978
«A norma dell'art. 1063 c.c., l'estensione e le modalità di esercizio di una servitù convenzionalmente costituita vanno dedotte dal titolo, tenendo conto della comune intenzione dei contraenti, da ricavarsi non soltanto dal tenore letterale delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8609 del 29 agosto 1998
«In tema di servitù prediali (nella specie, servitù di passaggio), la norma di cui all'art. 1066 c.c. (secondo la quale, nelle questioni di possesso delle servitù, si ha riguardo «alla pratica dell'anno antecedente»), consente al proprietario del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10581 del 10 dicembre 1994
«In materia di servitù il riferimento alla pratica dell'anno antecedente ai sensi dell'art. 1066 c.c. va inteso quale criterio per la determinazione della situazione possessoria tutelabile, ove non sia contestata l'esistenza di un potere di fatto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2628 del 26 aprile 1984
«In tema di tutela possessoria di servitù la reintegrazione di questa è legittimamente disposta in riferimento alle modalità di esercizio nell'anno precedente, ancorché sia stata richiesta nei limiti del pregresso esercizio, atteso che nelle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8612 del 21 ottobre 1994
«Il divieto imposto al proprietario del fondo dominante dall'art. 1067 comma 1 c.c. di fare innovazioni che rendano più gravosa la condizione del fondo servente si riferisce a pregiudizi non solo attuali, ma anche potenziali e futuri individuabili...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 209 del 11 gennaio 2006
«In tema di servitù, l'aggravamento dell'esercizio in dipendenza della trasformazione operata sul fondo dominante va verificato accertando se l'innovazione abbia alterato l'originario rapporto con il fondo servente e se il sacrificio imposto sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1401 del 5 marzo 1986
«L'inosservanza, da parte del proprietario del fondo servente, del divieto di compiere opere, che rendano più incomodo l'esercizio della servitù (art. 1967 secondo comma c.c.), è ravvisabile con riferimento ad aggravi apprezzabili e permanenti, e,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1697 del 13 maggio 1976
«In tema di servitù volontaria, al fine di stabilire se un'opera innovatrice, eseguita dal proprietario del fondo servente, sia tale da impedire, restringere o rendere più gravoso l'esercizio della servitù, e, quindi, concretizzi violazione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8945 del 29 agosto 1990
«Qualora il proprietario di un fondo gravato da una servitù di passaggio proceda ad opere di ristrutturazione incidenti sull'esercizio della servitù, il giudice non può ritenere giustificata la trasformazione solo in considerazione della dinamica...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26973 del 7 dicembre 2005
«In tema di acquisto della servitù, tra gli istituti della destinazione del padre di famiglia e della divisione del fondo dominante, rispettivamente disciplinati dagli artt. 1062 e 1071 c.c., non è configurabile in linea astratta alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8313 del 16 agosto 1990
«Il proprietario del fondo servente, il quale ometta di compiere le prestazioni accessorie necessarie per l'esercizio della servita da parte del titolare del fondo dominante, in violazione dell'obbligo impostogli dall'atto costitutivo o dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8808 del 30 maggio 2003
«La nozione di pari uso della cosa comune cui fa riferimento l'art. 1102 c.c — che in virtù del richiamo contenuto nell'art. 1139 c.c. è applicabile anche in materia di condominio negli edifici — non va intesa nel senso di uso identico e...»