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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1470 del 11 maggio 1993
«...identifica nella «attualità» di questo — derivante dall'esistenza di occasioni prossime favorevoli alla fuga — ma in fatti e circostanze non meramente congetturali sulla base dei quali debba ragionevolmente temersi che l'indagato si dia alla fuga.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1486 del 25 agosto 1993
«...riferimento ai delitti in violazione della stessa categoria di interessi tutelati ovvero dei corrispondenti valori aventi rilievo costituzionale rappresentanti il pericolo di un sacrificio incisivo e talvolta irreversibile dell'interesse tutelato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5439 del 4 dicembre 1996
«Tale valutazione, per la natura e la funzione ad essa coessenziali, deve essere necessariamente compiuta caso per caso, senza aprioristiche generalizzazioni, in riferimento alle peculiari connotazioni di ciascuna fattispecie, tenendo anche...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 11 giugno 1998
«Ai fini della determinazione dei termini di durata massima della custodia cautelare, nel caso concorrano più circostanze aggravanti per le quali la legge stabilisca una pena di specie diversa da quella ordinaria di reato o circostanze ad effetto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1240 del 11 aprile 1997
«Ai fini del computo dei termini massimi di custodia cautelare deve valutarsi il concorso delle aggravanti secondo un criterio concettuale e non formale. L'interprete perciò, prescindendo dalla collocazione in una stessa o in diverse disposizioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2736 del 4 settembre 1996
«La misura coercitiva del divieto di espatrio (art. 281 c.p.p.) può essere applicata, nelle ipotesi in cui si procede per uno dei delitti previsti dall'art. 280 c.p.p., quando — come si evince, nel silenzio della norma, dalla ratio che la ispira —...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3106 del 16 novembre 1999
«Il notaio conserva infatti la qualità di pubblico ufficiale anche successivamente alla levata del protesto, come si ricava dall'art. 9, comma quarto, della legge 12 giugno 1973, n. 349, in base al quale il notaio è annoverato tra i pubblici...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4941 del 18 dicembre 1997
«In tema di compatibilità tra custodia cautelare e detenzione, il criterio stabilito dall'art. 297 comma 5 c.p.p., ai fini della decorrenza dei termini di custodia cautelare in costanza di detenzione per altro titolo, è richiamato dall'art. 298...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 18 aprile 1997
«E la suddivisione o distinzione della pena può essere fatta anche dalla Corte di cassazione allorché i reati satelliti siano altrettanti episodi della medesima figura criminosa commessi, in tempi diversi, in danno di persone diverse e non risulti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1560 del 18 marzo 1999
«Deve affermarsi l'interesse dell'indagato a ricorrere per cassazione avverso il provvedimento del tribunale del riesame, reiettivo dell'appello (ex art. 310 c.p.p.) avverso il diniego di scarcerazione per intervenuta decorrenza dei termini di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 947 del 24 gennaio 2012
«In tema di risarcimento del danno derivante dalla circolazione dei veicoli, la norma dell'art. 91, comma 2, del vigente codice della strada (d.l.vo 30 aprile 1992, n. 285) - la quale ha introdotto il principio della responsabilità del locatario...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4799 del 26 febbraio 2013
«L'assicurazione della responsabilità civile, mentre non può concernere fatti meramente accidentali, dovuti, cioè, a caso fortuito o forza maggiore, dai quali non sorge responsabilità, per la sua stessa natura importa necessariamente l'estensione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2168 del 30 gennaio 2013
«I comportamenti tenuti dal lavoratore nella vita privata ed estranei perciò all'esecuzione della prestazione lavorativa, se, in genere, sono irrilevanti, possono tuttavia costituire giusta causa di licenziamento allorché siano di natura tale da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3397 del 23 gennaio 2013
«La fattispecie di false comunicazioni sociali di cui agli artt. 2621 e 2622 c.c. individua le condotte penalmente rilevanti sia nell'esposizione dei fatti materiali che non rispondono ad una concreta o veritiera realtà sia nell'omissione di dati o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16084 del 21 settembre 2012
«In tema di ammissione al passivo fallimentare del credito per imposta sul valore aggiunto, la misura legale, alla quale rinvia l'art. 2749, secondo comma, c.c. ai fini dell'individuazione dei limiti della collocazione privilegiata del credito per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8 del 5 gennaio 1993
«...giuridico dei titolo di credito, interesse la cui lesione è attuale e concomitante alla ricettazione, indipendentemente dall'utilizzazione concreta del titolo e della conseguente eventuale realizzazione degli ulteriori reati di falso e truffa.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1990 del 17 luglio 1997
«...309 comma ottavo c.p.p.: tale termine, infatti, è stabilito essenzialmente a garanzia dell'esercizio dei diritti della difesa, ed in particolar modo della facoltà del difensore di esaminare gli atti depositati in cancelleria e di estrarne copia.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1575 del 11 febbraio 1998
«...reputati inutili dal giudice di merito, i verbali di dichiarazioni rese dalla parte lesa e da altra persona informata dei fatti che avrebbero potuto incidere sulla valutazione sia degli indizi di colpevolezza, sia delle esigenze cautelari).»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 19 gennaio 1999
«...di persona sprovvista dei necessari requisiti professionali e l'alterazione della graduatoria del concorso —, ovvero quelle estranee all'ambito di tutela proprio della norma incriminatrice, quale il pregiudizio per gli altri concorrenti).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49195 del 23 dicembre 2003
«...rispettando la sommatoria dei due termini la norma di cui all'art. 324, sesto comma, c.p.p., in quanto i tre giorni liberi devono essere, per la loro stessa natura e finalità, consecutivi. (Fattispecie in tema di riesame di sequestro probatorio).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1086 del 25 giugno 1993
«Sotto il secondo profilo, non può essere obliterata la circostanza che l'istituzione dell'ufficio di Procuratore nazionale antimafia risponde a finalità di coordinamento, ritenute primarie in indagini per fatti di mafia, che presuppongono e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3273 del 20 novembre 1999
«Il sequestro probatorio, in quanto mezzo di ricerca della prova dei fatti costituenti reato, non può per ciò stesso essere fondato sulla prova del carattere di pertinenza ovvero di corpo di reato delle cose oggetto del vincolo patrimoniale, ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1467 del 7 luglio 1995
«...patrimoniale anche sotto il profilo quantitativo ed in rapporto al valore del credito, manifestazioni di correttezza e slealtà patrimoniale, anche di natura processuale o extraprocessuale, connesse cioè alla natura dei fatti-reato addebitati.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 3 luglio 1995
«È ammissibile il sequestro preventivo di cosa già soggetta a sequestro probatorio, purché sussista un pericolo concreto e attuale della cessazione del vincolo di indisponibilità impresso da quest'ultimo, che renda reale e non solo presunta la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 735 del 14 aprile 2000
«Ciò in quanto le conseguenze che il sequestro preventivo tende ad evitare sono ulteriori rispetto alla fattispecie tipica già realizzata. (Fattispecie nella quale è stato ritenuto ammissibile il sequestro preventivo di una costruzione abusiva già...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1170 del 25 giugno 1992
«La polizia giudiziaria non ha un generale e autonomo potere di sequestro, ma può eseguire di propria iniziativa, a determinate condizioni, tanto sequestri probatori e cioè di cose necessarie per l'accertamento dei fatti (art. 354, comma secondo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3376 del 28 marzo 1995
«...di trasmissione al Gip dell'istanza di revoca è coerente applicazione del principio che le disposizioni sanzionatorie di natura processuale sono tassative e non sono suscettibili di essere applicate fuori dei casi per i quali sono comunicate).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4306 del 22 novembre 1995
«Anche una semplice missiva può assumere natura di ordinanza, a condizioine che abbia contenuto decisorio e che sia idonea ad esternare la volontà del giudice e le ragioni che lo hanno indotto ad emettere quel provvedimento. (Nella fattispecie, a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 997 del 15 maggio 1995
«In tema di misure cautelari reali, l'unico potere che sul meritum causae il giudice del riesame è legittimato ad esercitare si riferisce al raffronto tra fattispecie astratta (legale) e fattispecie concreta (reale), così da imporre il suo potere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7034 del 11 giugno 1998
«In tema di elemento psicologico del reato di omissione di referto, la valutazione da parte dell'esercente la professione sanitaria della perseguibilità di ufficio del delitto ravvisabile nel caso a lui sottoposto non deve essere fatta in astratto,...»