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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9493 del 8 settembre 1995
«...richiesto, il trasporto dello stesso a mezzo di autoambulanza, si rende responsabile del reato di cui all'art. 328 c.p. per avere rifiutato «atti di ufficio» che, nella qualità di pubblico ufficiale, avrebbe dovuto garantire per ragioni di sanità.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1119 del 27 marzo 1999
«La legittimazione a impugnare i provvedimenti adottati dal giudice dell'esecuzione spetta in via esclusiva, per espressa designazione fatta dal legislatore, al pubblico ministero che ha assunto il ruolo di parte nel procedimento, non potendosi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 833 del 23 gennaio 2012
«Nell'ambito di tale competenza devono essere ricondotti anche i provvedimenti finalizzati a tutelare la salubrità e l'igiene del territorio comunale e dei suoi cittadini, eventualmente contemperando il diritto allo svolgimento di un'attività...»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 4484 del 21 febbraio 2013
«Ne consegue che, in applicazione dell'art. 5 c.p.c., assume rilievo, ai fini della determinazione del giudice territorialmente competente, la legge vigente e lo stato di fatto esistente al momento della proposizione dell'originaria domanda, senza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 857 del 17 gennaio 2008
«L'art. 5 c.p.c., anche nel testo novellato dall'art. 2 della legge 26 novembre 1990, n. 353, che esclude la rilevanza dei mutamenti in corso di causa della legge — oltre che dello stato di fatto — in ordine alla determinazione della competenza, va...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 11187 del 7 maggio 2008
«La disposizione di cui all'art. 25 c.p.c. in materia di foro della P.A. tanto nella prima quanto nella seconda parte si applica solo alle amministrazioni dello Stato, istituzionalmente difese dall'Avvocatura dello Stato, ed alle amministrazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 11180 del 7 maggio 2008
«Quando si procede ad esecuzione forzata nelle forme di cui agli artt. 543 e segg. c.p.c. di un credito derivante da rapporto di lavoro intrattenuto con un concessionario di un pubblico servizio (nel caso di specie la società Poste Italiane,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5187 del 29 settembre 1981
«...della sentenza emessa da tale giudice, la cui omissione in ordine all'indicata declaratoria si risolve in un'ipotesi di impromovibilità o, comunque, di improseguibilità della causa per ragioni di ordine pubblico processuale (ne bis in idem).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14163 del 14 novembre 2001
«Nei casi di intervento obbligatorio del Pubblico Ministero, l'omessa notifica del ricorso per cassazione al Procuratore Generale presso la Corte d'Appello non è causa di inammissibilità allorquando la sentenza impugnata abbia accolto le richieste...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6947 del 8 aprile 2004
«...di New York del 10 giugno 1958 (resa esecutiva con la legge 19 gennaio 1968, n. 62), il requisito della non contrarietà all'ordine pubblico italiano va riscontrato con esclusivo riguardo alla parte dispositiva della pronuncia arbitrale.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22011 del 19 ottobre 2007
«...che, ove le suindicate situazioni non ricorrano, la delibazione trova ostacolo nella contrarietà con l'ordine pubblico italiano, nel cui ambito va ricompreso il principio fondamentale della tutela della buona fede e dell'affidamento incolpevole.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3378 del 5 marzo 2012
«...che, qualora le menzionate situazioni non ricorrano, la delibazione trova ostacolo nella contrarietà all'ordine pubblico italiano, nel cui ambito va ricompreso il principio fondamentale di tutela della buona fede e dell'affidamento incolpevole.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38401 del 15 novembre 2002
«Il bene giuridico protetto dall'art. 9 della legge n. 497 del 1974 è la sicurezza interna dello Stato e la salvaguardia dell'ordine pubblico interno. Ne consegue che i reati in materia di armi previsti da tale norma sono rigorosamente soggetti al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6775 del 22 febbraio 2005
«La circostanza aggravante del delitto di omicidio prevista dall'art. 576, comma primo, n. 5 c.p. (avere commesso il fatto nell'atto di commettere taluno dei delitti previsti dagli artt. 519, 520 e 521, che contemplavano, rispettivamente, la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11318 del 22 novembre 1995
«...non integrano gli estremi del reato di atti di libidine violenta e potrebbero integrare, se fatti in luogo aperto al pubblico o pubblico, gli estremi del reato contravvenzionale di molestia o quello di ingiuria, se sussiste l'elemento psicologico.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1368 del 24 novembre 1970
«...alle condizioni di ambiente, di tempo e di persona, indipendentemente, quindi, dalla loro effettiva visibilità e dalla loro concreta percezione e valutazione soggettiva della loro natura — e il luogo pubblico, aperto o esposto al pubblico.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46184 del 18 novembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 527 cod. pen., è qualificabile come luogo aperto al pubblico lo studio, anche privato, ove viene effettuata la visita medica, in quanto funzionalmente destinato all'accesso di determinate...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12988 del 25 marzo 2009
«In tema di reato d'atti osceni in luogo pubblico, il pronto soccorso di un ospedale deve considerarsi come luogo aperto al pubblico, in quanto accessibile liberamente a tutti coloro che richiedono un'assistenza sanitaria urgente.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6434 del 11 febbraio 2008
«Il reato di atti osceni in luogo pubblico è configurabile anche nel caso in cui il fatto si verifichi nelle parti comuni di un edificio condominiale, le quali devono qualificarsi come «luogo aperto al pubblico» in quanto la possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3855 del 24 aprile 1997
«Ai fini della configurabilità del reato di atti osceni è luogo esposto al pubblico anche un'auto in movimento. Deve perciò rispondere del delitto contestato il guidatore di un'autovettura che, mostrando i propri organi genitali, si affianchi anche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7786 del 8 agosto 1996
«È ravvisabile il delitto di atti osceni, di cui all'art. 527 c.p., nel fatto di chi sosti con un'auto in luogo pubblico, in posizione visibile ed illuminata da lampioni e con transito fitto di auto e di persone, indossando un «miniabito» che lasci...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4486 del 11 aprile 1992
«In tema di atti osceni, la sagrestia deve considerarsi come luogo aperto al pubblico; infatti, quale che sia il regime giuridico di essa secondo il diritto canonico, in quanto bene appartenente alla Chiesa, unicamente rilevante per l'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13316 del 10 ottobre 1989
«Tra il delitto di atti osceni in luogo aperto al pubblico e quello di violazione di domicilio, e cioè di luogo privato, non sussiste incompatibilità logica, dato che i luoghi aperti o esposti al pubblico sono di norma luoghi privati, tra i quali...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1567 del 20 febbraio 1986
«È luogo pubblico quello continuamente libero, di diritto o di fatto, a tutti o ad un numero indeterminato di persone, ed è certamente tale il cunicolo di collegamento di due gallerie di autostrada cui possono accedere sia il personale delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8104 del 5 ottobre 1984
«Deve ritenersi luogo aperto al pubblico un locale abbandonato, privo di porta, accessibile da parte di chiunque. (Fattispecie in tema di atti osceni).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8616 del 20 ottobre 1983
«Ai fini della sussistenza del delitto di atti osceni, di cui all'art. 527 c.p., deve essere considerato luogo aperto al pubblico non solo quello al quale chiunque può accedere, ma anche quello aperto ad una sola categoria di persone che abbiano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12877 del 21 ottobre 1978
«La toilette di un cinema, che non sia chiusa a chiave in modo da impedirne l'accesso, deve considerarsi ai fini del delitto di atti osceni, luogo aperto al pubblico.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5513 del 13 maggio 1978
«Ai fini del delitto di atti osceni la cella carceraria è luogo aperto al pubblico. Infatti, per luogo aperto al pubblico deve intendersi quell'ambiente anche ad accessibilità non generalizzata e libera per tutte le persone che vogliano...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 769 del 6 ottobre 1972
«Luogo aperto al pubblico è quello al quale chiunque può accedere a determinate condizioni, ovvero quello al quale ha accesso una categoria di persone. Necessariamente debbono essere considerate luogo aperto al pubblico le scale di un palazzo, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6278 del 24 maggio 1978
«Quando gli atti osceni sono commessi in luogo pubblico non ha rilevanza il grado di percettibilità di essi e l'efficienza delle cautele impiegate per evitare l'indiscrezione altrui; ne è sufficiente per degradare il dolo a colpa il fatto che...»