-
Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 4946 del 27 febbraio 2013
«L'annullabilità di una delibera di aumento del capitale sociale, laddove non ne sia stata disposta la sospensione dell'esecuzione ai sensi dell'art. 2378, terzo comma, cod. civ., non incide - ancorché ne possa derivare una modifica della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17060 del 5 ottobre 2012
«L'art. 2377 c.c. (anche nel testo anteriore alle modifiche introdotte con il d.l.vo n. 6 del 2003) non annovera tra i soggetti legittimati all'impugnazione di una delibera assembleare la società dalla quale tale deliberazione promana, attribuendo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11155 del 4 luglio 2012
«Qualora il curatore fallimentare di una società di capitali eserciti l'azione di responsabilità verso l'ex amministratore imputato di "mala gestio" (nella specie, per violazione del divieto di nuove operazioni dopo la perdita del capitale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12712 del 20 luglio 2012
«Ai sensi degli artt. 2331 e 2463 c.c., nel testo modificato dal d.l.vo n. 6 del 2003, sono consentiti la vendita ed il preliminare di vendita delle quote della società a responsabilità limitata, prima dell'iscrizione nel registro delle imprese,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3397 del 23 gennaio 2013
«Anche l'imputato o indagato in procedimento connesso a quello in relazione al quale è stato disposto il sequestro preventivo può essere legittimato a proporre istanza di riesame a norma dell'art. 322 c.p.p., purché vanti un interesse concreto ed...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7787 del 28 febbraio 2012
«Integra il delitto di false comunicazioni sociali in danno dei soci l'amministratore che apposta artificiosamente nel bilancio come anticipazioni in conto capitale somme versate dai soci medesimi a diverso titolo, determinandone successivamente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21998 del 24 ottobre 2011
«In caso di iscrizione di ipoteca per un capitale, l'estensione del privilegio ipotecario agli interessi, secondo le condizioni indicate dall'art. 2855, commi secondo e terzo, c.c., è limitata ai soli interessi corrispettivi, con conseguente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4994 del 26 febbraio 2008
«Al fine di stabilire la competenza per valore del giudice adito (nella specie, giudice di pace in base all'art. 113, secondo comma, c.p.c.), la rivalutazione monetaria, ove richiesta in aggiunta alla somma capitale ed agli interessi sino al...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19302 del 8 settembre 2006
«Il principio risultante dal secondo comma dell'art. 10 c.p.c., secondo cui, ai fini della determinazione della competenza per valore, si sommano al capitale richiesto gli interessi scaduti, le spese e i danni anteriori alla proposizione della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10249 del 27 giugno 2003
«In tema di determinazione del valore della controversia l'art. 10, secondo comma, c.p.c., secondo cui gli interessi scaduti, le spese e i danni anteriori alla proposizione della domanda si sommano al capitale, intende riferirsi, con elencazione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10379 del 20 ottobre 1998
«Qualora la domanda di pagamento degli interessi legali sulla somma capitale sia stata formulata dall'attore con riferimento ai soli interessi successivi alla notificazione dell'atto di citazione, non essendo questi ultimi computabili, a norma...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2847 del 29 aprile 1980
«Qualora nell'atto di citazione vengano richiesti, oltre al capitale, anche gli interessi legali, senza specificare se essi attengano o meno a periodo antecedente alla notificazione dell'atto introduttivo del processo, deve ritenersi, in mancanza...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13006 del 23 dicembre 1997
«Al fine di stabilire la competenza per valore del giudice adito (art. 14 c.p.c.) in sede monitoria, la rivalutazione monetaria, per sua natura determinabile, concessa fino alla data del deposito del ricorso a titolo di «danni anteriori» - nella...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1137 del 15 febbraio 1990
«Il principio che, in tema di assicurazione della responsabilità civile da circolazione stradale, il limite del massimale non è più operante, quando l'assicuratore ritarda o rifiuta senza giusto motivo di eseguire nei confronti del danneggiato la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16563 del 25 novembre 2002
«Qualora un istituto di assicurazione sociale agisca, per il rimborso di rendita erogata ad un infortunato per incidente stradale, nei confronti del terzo responsabile dell'infortunio medesimo, esercitando il diritto di surrogazione previsto...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2846 del 7 giugno 1978
«Il foro speciale previsto dall'art. 23 c.p.c. si riferisce esclusivamente alle cause vertenti fra soci, anche se il regolamento dei loro rapporti possa poi incidere nella sfera giuridica della società; conseguentemente, tale foro speciale non...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11527 del 6 novembre 1995
«La domanda volta alla restituzione delle somme corrisposte dopo la proposizione dell'appello in forza della sentenza di primo grado (provvisoriamente esecutiva) appellata, non costituisce domanda nuova, essendo conseguente (ex art. 336 c.p.c.)...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 775 del 7 febbraio 1989
«La natura sociale della normativa, contenuta negli artt. 19 e seguenti della L. n. 990 del 1969 in materia di risarcimento dovuto dal Fondo di garanzia per le vittime della strada, non comporta alcuna diversità di trattamento rispetto a qualsiasi...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3535 del 15 aprile 1996
«L'impresa designata in nome del fondo di garanzia vittime della strada, la quale — una volta risarcito il danneggiato — abbia agito in regresso nei confronti del responsabile del sinistro, ai sensi dell'art. 29 legge 24 dicembre 1969, n. 990, può...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8634 del 29 maggio 2003
«In virtù della espressa previsione di cui all'art. 95 c.p.c. (secondo cui sono a carico di chi ha subito l'esecuzione le spese sostenute dal creditore procedente e da quelli intervenuti che partecipano utilmente alla distribuzione), il recupero...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2966 del 7 febbraio 2013
«Ai fini della determinazione della regola di giudizio - di diritto o equitativa - da seguirsi dal giudice di pace ex art. 113, secondo comma, c.p.c., il valore della causa deve essere determinato ai sensi dell'art. 10, secondo comma, c.p.c.,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6347 del 19 marzo 2014
«Qualora, prima della liquidazione definitiva del danno da fatto illecito, il responsabile versi un acconto al danneggiato, tale pagamento va sottratto dal credito risarcitorio attraverso un'operazione che consiste, preliminarmente, nel rendere...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3037 del 11 febbraio 2014
«In tema di acquisti effettuati dal mandatario in nome proprio, il disposto dell'art. 1706, primo comma, cod. civ., deve essere coordinato, qualora si tratti di azioni di società con unico socio, con il combinato disposto dell'art. 2362, primo...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40238 del 6 dicembre 2006
«In tema di delitto di truffa, costituisce raggiro il comportamento del soggetto, che, nella qualità di amministratore di una società, ne venda alcune quote omettendo di riferire all'acquirente, determinatosi all'affare per le prospettive di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22146 del 29 ottobre 2010
«In tema di presupposti dimensionali per l'esonero dalla fallibilità dell'imprenditore commerciale, nella valutazione del capitale investito, ai fini del riconoscimento della qualifica di piccolo imprenditore, trovano applicazione i principi...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22150 del 29 ottobre 2010
«Ai fini dell'accertamento del requisito dimensionale per l'assoggettabilità a fallimento, nel quadro normativo formato dall'art. 1, secondo comma, lettera a), della legge fallimentare, nel testo introdotto dal d.l.vo n. 5 del 2006, successivamente...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17553 del 29 luglio 2009
«Nella valutazione del capitale investito, ai fini del riconoscimento della qualifica di piccolo imprenditore, trovano applicazione i principi di logica contabile, cui si richiama l'art. 1, secondo comma, lett. a), della legge fall. (nel testo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11507 del 22 novembre 1993
«L'art. 6 legge fallimentare non prescrive l'obbligatoria produzione della certificazione della cancelleria commerciale a corredo dell'istanza di fallimento di società presentata dal creditore, ancorché trattasi di società di capitale soggetta...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19983 del 16 settembre 2009
«Il ricorso per la dichiarazione di fallimento del debitore, nel caso in cui si tratti di una società, deve essere presentato dall'amministratore, dotato del potere di rappresentanza legale, senza necessità della preventiva autorizzazione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11097 del 11 giugno 2004
«Il carattere costitutivo della sentenza di revoca di pagamenti, ai sensi dell'art. 67 legge fall., comporta che soltanto la sentenza stessa produce — dalla data del passaggio in giudicato — l'effetto caducatorio dell'atto giuridico impugnato e che...»