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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 32383 del 30 agosto 2010
«Il giudice, nell'accertare la sussistenza o meno della condizione ostativa al riconoscimento del diritto all'equa riparazione per ingiusta detenzione, consistente nell'incidenza causale del dolo o della colpa grave dell'interessato rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36896 del 8 ottobre 2007
«Il giudice investito di una istanza di revoca o di sostituzione di una misura cautelare custodiale alla cui esecuzione sia sopravvenuta una causa estintiva della pena (nella specie costituita dall'indulto concesso con la legge n. 241 del 2006)...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8245 del 30 agosto 1993
«Il testimone è pubblico ufficiale e conserva tale qualità finché il processo non si esaurisce per effetto del passaggio in giudicato della sentenza e, d'altro canto, l'eventuale perdita di tale qualità non osta alla configurabilità come delitti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47017 del 18 dicembre 2008
«Lo stato di custodia cautelare in carcere per causa diversa da quella relativa al titolo in esecuzione non è di per sé preclusivo della valutazione nel merito e, qualora ne ricorrano i presupposti, dell'ammissione a una misura alternativa alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5535 del 11 novembre 1999
«È legittima l'applicazione provvisoria della misura di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario di persona assolta in primo grado per vizio totale di mente, in quanto il richiamo, operato dall'art. 312 c.p.p. all'art. 273, comma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 895 del 13 marzo 1998
«La mancata trasmissione, da parte del pubblico ministero, in violazione del disposto di cui all'art. 291, comma 1, ultima parte, c.p.p., delle eventuali memorie difensive già depositate (anche se riferibili, come nella specie, a precedenti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5235 del 21 aprile 2000
«In tema di procedimenti dinanzi al giudice di pace, l'atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dalla parte tramite avvocato esercente extra districtum e sottoscritto da quest'ultimo è pienamente legittimo tutte le volte in cui il valore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4915 del 27 maggio 1997
«Ai fini della sussistenza dell'ipotesi delittuosa prevista dal secondo comma dell'art. 346 c.p., che costituisce fattispecie autonoma e non ipotesi aggravata rispetto a quella prevista nel primo, non è necessaria né la millanteria né una generica...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1823 del 10 giugno 1998
«Quando il fatto per il quale è stata applicata una misura cautelare rimane identico nei suoi elementi caratterizzanti, costituiti da condotta, evento e nesso di causalità, la diversa e più grave qualificazione giuridica del medesimo, anche per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1361 del 20 gennaio 2004
«In tema di applicazione di misure cautelari personali, il deposito in cancelleria, previsto a beneficio del difensore dall'art. 293, comma 3, c.p.p., delle ordinanze applicative delle misure dopo la loro notificazione o esecuzione non deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3583 del 14 settembre 1994
«Il deposito in cancelleria previsto a beneficio del difensore, dall'art. 293, comma 3, c.p.p., delle ordinanze applicative di misure cautelari dopo la loro notificazione o esecuzione, non deve necessariamente precedere (per quanto ciò possa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 143 del 21 marzo 1992
«La circostanza che nell'espletamento dell'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare il giudice adotti «metodi investigativi » non compromette la validità dell'interrogatorio stesso, purché venga realizzata la finalità di garanzia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 565 del 5 marzo 1999
«L'ordinanza di sospensione dei termini di custodia cautelare ex art. 304, comma 2, c.p.p., spiega, alla luce dell'interpretazione adeguatrice del succitato art. 304 alla Costituzione, i suoi effetti anche nei confronti dell'imputato latitante,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7098 del 18 luglio 1997
«La fuga all'estero dopo la commissione di un reato, in previsione dell'emissione di mandato o ordine di cattura, si risolve, dopo che il provvedimento restrittivo sia stato emesso, in un volontario sottrarsi all'esecuzione dello stesso e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4666 del 20 settembre 1999
«L'ordinanza di sospensione dei termini di custodia cautelare che, a norma dell'art. 304, comma 2, c.p.p., riconosca in via generale la particolare complessità del dibattimento, opera anche nei confronti del latitante, impedendo che il suo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21035 del 13 maggio 2003
«L'arresto dell'imputato all'estero nell'ambito di una procedura estradizionale o per altra causa comporta la cessazione dello stato di latitanza.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7227 del 5 luglio 1991
«Il nuovo ordinamento processuale ha recepito il principio della compatibilità tra la custodia cautelare e l'espiazione della pena. Pertanto, l'esecuzione di un ordine con il quale si dispone la carcerazione nei confronti di un soggetto al quale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5165 del 1 dicembre 1999
«In tema di revoca delle misure cautelari, il «fatto nuovo» ovvero l'«elemento nuovo» idoneo a superare il c.d. giudicato cautelare già formatosi non può consistere nella semplice circostanza di una diversa e più favorevole valutazione delle stesse...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23626 del 11 giugno 2001
«Il pubblico ministero non ha alcun obbligo di depositare, unitamente al parere da lui espresso in ordine ad una richiesta di revoca o sostituzione di misura cautelare, gli atti o documenti a sostegno di detto parere, non essendo un tale obbligo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 101 del 29 gennaio 1993
«L'operatività dell'art. 375 c.p.c., che, quando sussistono le condizioni ivi previste, prevede la possibilità di trattazione del ricorso per cassazione in camera di consiglio — da ritenersi consentita, in difetto di contraria previsione espressa,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1213 del 4 giugno 1999
«In materia di misure cautelari, nel caso della seconda fattispecie prevista dall'art. 302 c.p.p., cioè di rinnovazione del provvedimento cautelare per caducazione della precedente ordinanza, la violazione dell'obbligo processuale del giudice di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3477 del 7 marzo 2003
«Nel giudizio di opposizione all'esecuzione ex art. 615 c.p.c., l'opponente ha veste sostanziale e processuale di attore, pertanto le eventuali «eccezioni» da lui sollevate per contrastare il diritto del creditore a procedere ad esecuzione forzata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29941 del 27 luglio 2001
«La sospensione dei termini di custodia cautelare, disposta ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p., cessa di operare qualora sopravvenga una causa di sospensione del procedimento a tempo indeterminato, come si verifica nel caso di rimessione degli...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 29 febbraio 2000
«Nel caso in cui, a seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione o per altra causa, il procedimento regredisca a una fase o a un grado di giudizio diversi ovvero sia rinviato ad altro giudice, i termini di durata della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1223 del 16 giugno 1999
«L'art. 303, secondo comma, c.p.p. pone sullo stesso piano, ai fini della custodia cautelare, le ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi e quelle di rinvio ad altro giudice a seguito di annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4361 del 1 settembre 1995
«L'art. 303, comma 2, c.p.p. pone sullo stesso piano, ai fini della custodia cautelare, le ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi, e quelle di rinvio ad altro giudice, sia a seguito di annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 465 del 21 marzo 1995
«In materia di custodia cautelare, l'espressione «o per altra causa» (diversa dall'annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione) contenuta nel comma 2 dell'art. 303 c.p.p. va intesa comprensiva di ogni possibile ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3525 del 23 marzo 1994
«In ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi, decorre ex novo il termine massimo della custodia cautelare previsto per la fase o il grado di giudizio a cui il procedimento è ritornato e non soltanto un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4306 del 1 dicembre 1994
«Nel caso di rinvio degli atti da parte del giudice di primo grado, dichiaratosi incompetente, ad altra autorità, i termini massimi della misura cautelare applicata iniziano a decorrere dalla data della sentenza di incompetenza e non già da quella...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 2158 del 4 agosto 1993
«In tema di confisca, per «cose che servirono a commettere il reato» ai sensi dell'art. 240, primo comma, c.p., devono intendersi quelle impiegate nella esplicazione dell'attività punibile, senza che siano richiesti requisiti di «indispensabilità»,...»