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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27936 del 24 novembre 2008
«A seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale del primo comma dell’art. 201 del codice della strada (Corte Cost. n. 198 del 1996), nella parte in cui, in caso di identificazione del trasgressore successiva alla violazione,...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 25061 del 11 dicembre 2015
«Il giudizio di opposizione a verbale di accertamento di violazione di norme del codice della strada, instaurato successivamente all’entrata in vigore del d.lgs. n. 150 del 2011, è soggetto al rito del lavoro, sicché...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 18805 del 26 settembre 2016
«In tema opposizione ad ordinanza ingiunzione per violazioni del codice della strada, ove il Prefetto deleghi l’amministrazione comunale a partecipare al relativo giudizio e la sentenza di primo grado erroneamente indichi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6541 del 7 maggio 2002
«Ai fini di tale accertamento, correttamente il tenore di vita precedente viene desunto dalle potenzialità economiche dei coniugi, ossia dall'ammontare complessivo dei loro redditi e dalle loro disponibilità patrimoniali. (Nella specie, la S.C. ha...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3676 del 29 aprile 1997
«...impugnata. Ove, pertanto, dopo la sentenza di divorzio in primo grado, sopravvengano mutamenti della situazione economica dei coniugi grava sulla parte interessata l'onere di chiedere la riduzione dell'assegno e di fornire la relativa prova.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23396 del 16 dicembre 2004
«Ove il giudice del divorzio, nell'emettere la sentenza che dispone la somministrazione del relativo assegno, abbia stabilito, in considerazione delle modeste condizioni economiche dell'onerato, la decorrenza dello stesso assegno dalla data della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15164 del 10 ottobre 2003
«In materia di ripartizione del trattamento pensionistico di reversibilità tra coniuge divorziato e coniuge superstite, le somme percepite dall'uno o dall'altro coniuge in base a sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, riformata in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8734 del 9 aprile 2009
«Ne consegue che il provvedimento assunto dal giudice di secondo grado con decreto conserva la natura e il valore di sentenza, e può essere impugnato con ricorso per cassazione per vizi motivazionali, ex art. 360, primo comma, n. 5 c.p.c., anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26365 del 7 dicembre 2011
«Nel giudizio di cessazione degli effetti civili del matrimonio, è necessario il ministero di un difensore ai sensi dell'art. 82, terzo comma, c.p.c., trattandosi di procedura camerale che risolve una controversia su diritti soggettivi e di natura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9882 del 28 aprile 2006
«Nel processo di divorzio non trovano applicazione gli artt. 183 e 190 c.p.c., venendo in rilievo la disciplina speciale di cui all'art. 4 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come modificato dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74) volta ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10803 del 29 ottobre 1998
«Nel procedimento di divorzio fra coniugi con figli minori o incapaci, a norma degli artt. 4 e 5 L. n. 898 del 1970 (come novellati dalla L. n. 74 del 1987), il pubblico ministero è litisconsorte necessario in concorrenza con le parti private ed è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18973 del 8 agosto 2013
«Nel giudizio di appello avverso la sentenza di divorzio, cui si applica il rito camerale, tra la data di notificazione del ricorso e del decreto e quella dell'udienza di comparizione non devono necessariamente intercorrere i termini di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1916 del 19 febbraio 2000
«Nel giudizio di appello avverso la sentenza dichiarativa dello scioglimento degli effetti civili del matrimonio (che va deciso, ex art. 8, L. n. 74/1987, «in camera di consiglio»), tra la data di notificazione del ricorso e del decreto e quella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21161 del 13 ottobre 2011
«Nel procedimento d'impugnazione delle sentenze di cessazione degli effetti civili del matrimonio, il giudizio di appello è soggetto al rito camerale, onde l'impugnazione va proposta con ricorso e non con atto di citazione, che resta peraltro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5664 del 19 giugno 1996
«Quando oggetto della controversia sia lo scioglimento del matrimonio per divorzio, la morte di uno dei coniugi, sopravvenuta dopo la notificazione della sentenza di primo grado e durante la decorrenza del termine di cui all'art. 325 c.p.c., non dà...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3924 del 12 marzo 2012
«Il reclamo avverso i provvedimenti di modifica delle condizioni del divorzio, resi dal tribunale ai sensi dell'art. 9, primo comma, legge 1° dicembre 1970, n. 898, costituisce un mezzo di impugnazione, ancorché devolutivo, e come tale ha per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13241 del 16 giugno 2011
«Nel procedimento in tema di sottrazione internazionale del minore, previsto dall'art. 7 della legge 15 gennaio 1994, n. 64 (di esecuzione e di autorizzazione alla ratifica della Convenzione de L'Aja 25 ottobre 1980), il tribunale per i minorenni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17256 del 24 agosto 2005
«Da tanto deriva che anche nel processo di interdizione o di inabilitazione è ammissibile la pronuncia di cessazione della materia del contendere in ogni caso in cui, per motivi sopravvenuti, una pronuncia sul merito si profili come non più...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 24957 del 9 novembre 2020
«Il regolamento di condominio cosiddetto contrattuale, quali ne siano il meccanismo di produzione ed il momento della sua efficacia, si configura, dal punto di vista strutturale, come un contratto plurilaterale, avente cioè pluralità di parti e...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 9194 del 19 maggio 2020
«Nell'obbligazione di risarcimento del danno determinato da un fatto illecito (nella specie, da responsabilità riconducibile alla circolazione di veicoli) gli interessi compensativi vanno determinati con riferimento al periodo che decorre dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1164 del 21 gennaio 2020
«La questione dell'eventuale concorso di colpa del danneggiato deve essere esaminata 'ufficio dal giudice di primo grado, ai fini della liquidazione del risarcimento; tuttavia, ove ne sia stato omesso il rilievo e non siano state esaminate e...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12790 del 15 maggio 2001
«A seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale, con sentenza n. 525 del 2000, dell'art. 21, comma primo, della legge 13 maggio 1999 n. 133, nella parte in cui estende anche al periodo anteriore alla sua entrata in vigore (18 maggio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6301 del 30 marzo 2004
«Il terzo contraente ha soltanto la facoltà e non pure l'obbligo di controllare, ai sensi dell'art. 1393 c.c., i poteri di colui che si qualifichi rappresentante, sicché - in assenza di altri elementi che dimostrino che egli abbia agito senza la...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 871 del 15 gennaio 2009
«Ricorre il vizio di omessa motivazione, nella duplice manifestazione di difetto assoluto o di motivazione apparente, quando il giudice di merito apoditticamente neghi che sia stata data la prova di un fatto ovvero che, al contrario, affermi che...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 6827 del 11 marzo 2021
«La sussistenza del requisito del depauperamento, richiesto dall'art. 2041 c.c. come presupposto per l'esercizio dell'azione generale di arricchimento, richiede la dimostrazione che il convenuto non ha alcun titolo per giovarsi di quanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 12906 del 26 giugno 2020
«In materia di perdita di "chance", l'attività del giudice deve tenere distinta la dimensione della causalità da quella dell'evento di danno e deve altresì adeguatamente valutare il grado di incertezza dell'una e dell'altra, muovendo dalla previa e...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3064 del 29 febbraio 2012
«Nel processo tributario, ove l'Amministrazione finanziaria si limiti a ribadire e riproporre in appello le stesse ragioni e argomentazioni poste a sostegno della legittimità del proprio operato, come già dedotto in primo grado, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 8908 del 11 maggio 2004
«In tema di impugnazioni civili, nel caso di società che, successivamente alla chiusura della discussione (nella fattispecie, nel periodo compreso tra la pronuncia ed il deposito della sentenza di primo grado), si sia estinta per incorporazione,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12387 del 6 luglio 2004
«Conseguentemente, qualora fra la data di pubblicazione della sentenza di primo grado e la data di proposizione dell'appello la società originariamente parte in causa venga incorporata da altra società, senza che la fusione per incorporazione sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14599 del 22 giugno 2007
«La filiale (nel caso di specie, di una banca) non assume mai un'autonomia tale da localizzare a tutti gli effetti nella sua sede i rapporti che pone in essere, con esclusione totale della sede centrale e del domicilio dell'imprenditore, non...»