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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7077 del 4 giugno 1999
«Ne consegue che, ai fini della sussistenza del dolo, occorre stabilire da parte del giudice penale se il genitore affidatario, nell'impedire al genitore non affidatario il diritto di visita ricusato dal minore, sia stato eventualmente mosso dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1627 del 10 febbraio 1996
«...educazione, alla cura ed alla custodia del minore, la tutela penale non può essere estesa ai provvedimenti patrimoniali consequenziali al provvedimento di affidamento, che non concernono l'affidamento in sè e le sue modalità stabilite dal giudice.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4058 del 25 gennaio 2008
«Ai fini dell'integrazione del reato di cui all'art. 388, comma terzo, c.p., la nozione di proprietario adottata dalla norma penale è più ampia di quella assunta in sede civilistica, includendo ogni persona contro la quale è eseguito il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5581 del 13 maggio 1998
«...dal luogo di custodia, in assenza di sottrazione dei beni, non dà luogo a responsabilità penale a tale titolo, salva la eventuale configurabilità di altre ipotesi criminose in relazione alla mancata osservanza dei doveri incombenti sul custode.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10018 del 22 novembre 1996
«...quantunque non espressamente elencata, dall'art. 334 c.p. che contempla il reato, perseguibile d'ufficio, di sottrazione o danneggiamento di beni sottoposti a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall'autorità giudiziaria.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6132 del 25 maggio 1994
«Il tutto anche considerando che, ex artt. 703 e 689 c.p.c., assume rilievo nell'area della tutela penale derivante dall'art. 388, comma 2, c.p., anche il fine di assicurare il possesso a favore di chi ha subito lo spoglio per tutta la durata del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4682 del 29 ottobre 1998
«Il custode di cosa pignorata, pur quando il pignoramento sia stato effettuato ad istanza di un organo della pubblica amministrazione, non risponde di alcuna delle ipotesi di reato previste dall'art. 334 c.p. (riguardando questo, nella sua attuale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11497 del 15 dicembre 1997
«...sicché il semplice allontanamento del soggetto dal luogo di custodia, in assenza di sottrazione dei beni, non dà luogo a responsabilità penale a tale titolo. (Fattispecie relativa al caso di proprietario-custode di cui all'art. 388, quarto comma).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 408 del 17 gennaio 1989
«Con la norma di cui al quinto comma dell'art. 388 c.p., introdotto con l'art. 87 L. 24 novembre 1981, n. 689, sulle modifiche al sistema penale, il legislatore ha delineato solo per il custode di cose sottoposte a pignoramento ovvero a sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1512 del 14 febbraio 1995
«...civile di convalida del sequestro, aveva ivi assunto una posizione processuale, contraria alla convalida, che non lo aveva reso partecipe dell'interesse al mantenimento del vincolo perseguito dal richiedente e protetto dalla norma penale).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32832 del 12 agosto 2009
«...nella previsione dell'art. 388, comma quarto, c.p., e non già dell'art. 334 dello stesso codice, che si riferisce infatti ai vincoli sulla cosa derivanti dal sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall'autorità amministrativa.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18837 del 7 maggio 2014
«In materia di reato associativo, una chiamata in correità soggettivamente ed intrinsecamente attendibile per uno specifico reato-fine preclude, ove non confermata da altri elementi di prova, l'affermazione di responsabilità penale per quello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13382 del 12 aprile 2005
«La sopravvenuta depenalizzazione dei reati-fine di un'associazione per delinquere fa venire meno ex tunc la rilevanza penale dello stesso fatto associativo, perché, ferma restando l'autonomia del reato di associazione, è necessario che il relativo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7187 del 19 febbraio 2004
«Per la sussistenza del reato associativo non è necessaria l'effettiva commissione dei reati-fine, ma è sufficiente l'esistenza della struttura organizzativa e del carattere criminoso del programma, il quale permane anche quando taluno dei reati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 130 del 12 gennaio 1990
«Invero, gli eventuali atti, diretti alla formazione di una associazione per delinquere, o sono meramente preparatori e non interessano la sfera giuridico-penale, ovvero hanno il carattere della idoneità ed inequivocità e determinano la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1799 del 27 maggio 1986
«...con quello processuale del reato e, salvaguardando il principio del ne bis in idem, impediscono lo sviamento del procedimento penale dalla sua istituzionale e garantistica funzione di strumento di applicazione del diritto penale sostanziale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 265 del 24 febbraio 1998
«...dell'art. 416 c.p., la quale richiede il trasferimento da un luogo a un altro di associati armati, sicché la semplice disponibilità di armi, al di là della eventuale specifica rilevanza penale del fatto, non integra tale circostanza aggravante.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10725 del 12 ottobre 1998
«Sia il codice penale (artt. 416 e 416 bis) che il T.U. delle leggi sugli stupefacenti (art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309) non recano nozioni definitorie dell'associazione che intendono reprimere, ma rimandano all'interprete per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14209 del 25 ottobre 1989
«In tema di incendio colposo, la mancata individuazione del fattore innescante la combustione risulta irrilevante ai fini della affermazione di penale responsabilità di colui che pose e mantenne le condizioni per il verificarsi dell'evento, cioè...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7659 del 29 settembre 1983
«In materia di crollo colposo di costruzione l'avere il comune ingiunto al proprietario l'esecuzione dei lavori necessari per ripristinare la sicurezza di un edificio e l'avere prospettato l'ipotesi di un proprio intervento sostitutivo, non creano...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40799 del 31 ottobre 2008
«In tema di disastro ferroviario colposo, sussiste il delitto di cui all'art. 449 c.p. solo quando effettivamente si verifichi un evento di gravità, complessità ed estensione straordinari, dal quale la legge penale presume il pericolo per la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33068 del 12 settembre 2005
«La tutela penale di cui all'art. 474 c.p. (introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) riguarda segni distintivi regolarmente registrati ed in genere indicativi della riferibilità del bene abusivamente riprodotto ad una data...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4265 del 4 gennaio 1996
«In tema di contraffazione di prodotti industriali, se è vero che la tutela penale è riservata esclusivamente ai marchi registrati ai sensi delle vigenti disposizioni del codice civile e dei trattati internazionali, tuttavia, quando si tratta di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1474 del 12 febbraio 1992
«In tema di falsità in atti pubblici, la legge penale tutela il documento non per il suo contenuto, ma per la sua attitudine probatoria, sicché la invalidità del rapporto giuridico rappresentato nel documento non esclude il delitto di falso...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10929 del 10 dicembre 1981
«In tema di falsità il concetto di atto pubblico è certamente più ampio di quello desumibile dagli artt. 2699 e 2700 c.c., posto che la legge penale ha per oggetto la tutela dell'anzidetto atto non solo quale strumento probatorio ma anche, in sé e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4818 del 4 giugno 1986
«Con la previsione dei vari reati di falso documentale la legge penale intende colpire, a tutela della fede pubblica, il contrasto con la realtà nel quale il documento è stato volutamente posto dall'agente. Pertanto, la formazione di un nuovo atto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12091 del 3 dicembre 1987
«Nel falso materiale in atto pubblico è sufficiente, ai fini della rilevanza penale del falso, che l'atto sia apparentemente valido nel momento in cui viene formato, poiché ciò che conta è la possibilità - valutata ex ante - della lesione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11714 del 16 dicembre 1997
«La norma penale, infatti, tutela il documento non per la sua validità intrinseca, ma per la sua funzione attestativa: ne consegue che è falsa la relazione di notifica al destinatario di un atto, in realtà consegnato ad un terzo, ancorché priva di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 554 del 23 gennaio 1983
«...relativa l'atto è solo annullabile e, fino alla relativa pronuncia, esiste ed è produttivo di effetti, sicché non viene meno la ragione della tutela penale che ha per oggetto l'attitudine probatoria del documento e non già il suo contenuto.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22672 del 16 giugno 2005
«Posto che la relazione di servizio di un agente di polizia giudiziaria è atto pubblico per il quale si configura, in caso di falsità ideologica, il reato di cui all'art. 479 c.p., deve escludersi che la rilevanza penale del fatto possa venir meno...»