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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3561 del 26 ottobre 1968
«La redazione del verbale previsto dall'ultimo comma dell'art. 185 c.p.c. e dall'art. 88 disp. att. per caso di conciliazione delle parti non è requisito essenziale per la validità della convenzione, non essendo tale redazione richiesta a pena di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2 del 3 gennaio 1970
«In tema di società in nome collettivo, fra i «terzi» ai quali – a norma dell'art. 2300 c.c. – non è opponibile la modificazione dell'atto costitutivo non iscritta nel registro delle imprese, sono da ricomprendersi, oltre ai creditori sociali,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2111 del 23 giugno 1972
«Per quanto attiene alla liquidazione del danno da invalidità permanente, le tabelle di liquidazione del reddito approvate con R.D. n. 1043 del 1922 sono il risultato di un complesso calcolo attuariale, il quale converte il debito per il lucro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 145 del 18 gennaio 1974
«In tema di liquidazione del danno da fatto illecito, non è esatto che una modica invalidità permanente non abbia, in assoluto, mai influenza determinante sulla misura della capacità di guadagno per il futuro. Il giudice di merito, nel liquidare il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3112 del 11 luglio 1977
«Ai fini della liquidazione dei danni, subiti da uno dei coniugi per la morte dell'altro coniuge causata da fatto illecito altrui, la situazione, determinatasi a seguito delle nuove nozze contratte dal coniuge superstite in corso di causa, se è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3905 del 7 settembre 1977
«In tema di liquidazione del danno da responsabilità civile, la possibilità della revisione, specie per i danni permanenti alla persona, deve ritenersi ammissibile nelle ipotesi in cui, al momento della prima liquidazione, non fossero...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5029 del 17 novembre 1977
«In materia di condanna generica al risarcimento del danno, la serie causale inizia, ma non si esaurisce, con il fatto o il comportamento potenzialmente dannoso del debitore stesso; essa si svolge invece in quel seguito di accadimenti, da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2935 del 13 giugno 1978
«Nella redazione della relata di notificazione deve ritenersi consentito all'ufficiale giudiziario di correggere gli eventuali errori materiali commessi, purché tali correzioni, in applicazione dei principi generali operanti in materia di atti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3031 del 20 giugno 1978
«Nel giudizio diretto alla liquidazione del danno, a seguito di condanna generica, il concorso del fatto colposo del creditore è deducibile solo sotto il profilo del mancato uso dell'ordinaria diligenza nell'evitare od attenuare le conseguenze...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3546 del 13 luglio 1978
«In materia di determinazione del danno da invalidità permanente, che colpisca una persona non ancora giunta alla piena capacità lavorativa, seppure si deve escludere una rivalutazione che tenga conto di opinabili oscillazioni future del potere di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1916 del 4 aprile 1981
«Lo scioglimento di una società per morte di uno dei due soci che la componevano non ne determina in via immediata l'estinzione, che si verifica soltanto con l'esaurimento delle operazioni di liquidazione, mentre sino a tale momento persiste...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 178 del 13 gennaio 1982
«Poiché gli artt. 1341 e 1342 c.c., che disciplinano le condizioni generali del contratto predisposte da uno dei contraenti e le pattuizioni concluse mediante moduli e formulari, in quanto preordinati alla tutela del contraente più debole, non sono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 181 del 13 gennaio 1982
«La sentenza sull'an debeatur preclude la riproposizione nel successivo ed autonomo giudizio sul quantum di tutte le questioni da essa decise, indipendentemente dal suo passaggio in giudicato. Da tanto consegue che la cassazione della sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2580 del 16 aprile 1982
«In tema di obbligazioni pecuniarie, la sopravvenuta svalutazione monetaria, quale fatto potenzialmente idoneo a provocare al creditore un maggior danno, risarcibile ai sensi e nei limiti di cui all'art. 1224, secondo comma c.c., giustifica di per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2823 del 23 aprile 1983
«Poiché l'obbligo di risarcire il danno da illecito aquiliano costituisce debito di valore, il danno deve essere liquidato con riferimento ai valori del momento della pronuncia del giudice; il quale, se nella liquidazione del danno alla persona...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6857 del 17 novembre 1983
«L'individuazione della data di notificazione o comunicazione di un atto processuale, per quanto riguarda gli effetti a carico del destinatario (nella specie, decorso del termine d'impugnazione, a norma dell'art. 11 della L. 8 luglio 1980, n. 319,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5259 del 18 ottobre 1984
«La prova dell'esistenza del danno patrimoniale, al fine di poterlo fare oggetto di liquidazione equitativa, può essere conseguita con tutti i mezzi di prova ammessi nel nostro ordinamento, ivi comprese le presunzioni semplici previste negli artt....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2120 del 25 marzo 1985
«La competenza territoriale in ordine alla controversia concernente il diritto del dipendente dall'impresa assicurativa posta in liquidazione coatta amministrativa ad essere assunto — a seguito della risoluzione automatica del rapporto di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2567 del 17 aprile 1985
«L'interpretazione della conciliazione giudiziale è compito istituzionalmente demandato al giudice del merito il cui convincimento è sindacabile soltanto sotto il profilo della insufficienza o della contraddittorietà della motivazione. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3287 del 3 giugno 1985
«In tema di valutazione e liquidazione del danno da fatto illecito, qualora il danneggiato abbia provveduto a proprie spese ad eliminare o ridurre le conseguenze pregiudizievoli derivate dal fatto medesimo, l'obbligazione risarcitoria del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5775 del 22 novembre 1985
«Nel caso in cui, in sede di liquidazione equitativa del debito risarcitorio, il giudice del merito abbia determinato la svalutazione monetaria verificatasi nel periodo intercorrente tra il fatto illecito e la decisione facendo riferimento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3835 del 9 giugno 1986
«Nel caso in cui gli arbitri pronuncino lodo parziale o non definitivo, cioè limitato ad alcune soltanto delle questioni devolute alla loro cognizione (nella specie, condanna generica al risarcimento del danno, con rinvio al prosieguo della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3911 del 12 giugno 1986
«Con riguardo ad una scrittura privata, che una persona abbia sottoscritto nella dichiarata qualità di rappresentante legale di una società di capitali, questa, ove neghi la corrispondenza al vero della data enunciata su detta scrittura, al fine di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4013 del 16 giugno 1986
«L'ordine di esecuzione di lavori edili, che venga adottato dal sindaco del comune, per ragioni di sicurezza pubblica, a carico del proprietario di un immobile, comporta, come ogni altro provvedimento contingibile reso a norma dell'art. 153 del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 863 del 12 febbraio 1986
«La domanda di accertamento dell'esistenza di una società di fatto e di liquidazione della quota del singolo socio, deve essere proposta nei confronti di tutti i soci, quali litisconsorti necessari, in quanto investe un rapporto plurilaterale di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21 del 8 gennaio 1987
«Nel caso di soggetto la cui rappresentanza legale spetti ad una pluralità di persone fisiche, come per una società di capitali posta in liquidazione, con pluralità di liquidatori, qualora la notificazione della sentenza sia effettuata, in giorni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2280 del 4 marzo 1988
«In tema di risarcimento del danno derivante dalla circolazione stradale, l'art. 4 del D.L. 23 dicembre 1976, n. 857 (convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 1977, n. 39), concernente i criteri di determinazione del reddito di lavoro,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6938 del 20 dicembre 1988
«In tema di infortuni sul lavoro il giudizio di accertamento e quantificazione della responsabilità da illecito per il danno subito dal lavoratore o dai superstiti va tenuto distinto — stante la diversità dei titoli su cui si fondano i diritti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3568 del 2 agosto 1989
«In tema di trattamento pensionistico a carico della c.p.d.e.l., come quello riservato ad un'infermiera che, in virtù di rapporto di pubblico impiego, sia stata alle dipendenze di un ospedale gestito dall'unità sanitaria locale, le liti promosse...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11691 del 5 dicembre 1990
«Nel giudizio di rinvio il divieto di prendere nuove conclusioni non implica altresì il divieto del frazionamento di esso in più fasi, onde è consentita la scissione della pronuncia sull'an debeatur da quella sul quantum, riservata quest'ultima al...»